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Froome, Ventolin e la possibile squalifica: cosa può succedere dopo la vittoria al Giro d'Italia?

Luca Stamerra

Aggiornato 27/05/2018 alle 23:09 GMT+2

La vittoria straordinaria di Chris Froome sullo Jafferau fa riemergere le polemiche sulla positività del britannico al salbutamolo durante la Vuelta 2017. Il capitano del Team Sky rischia ancora la squalifica, ma ormai l'aspetto paradossale della vicenda riguarda il colossale ritardo del verdetto.

Froome - Giro d'Italia 2018 - Getty Images

Credit Foto Getty Images

Dopo l'impresa sul Colle delle Finestre e sullo Jafferau (senza dimenticare lo Zoncolan), Chris Froome ha conquistato la sua prima maglia rosa in carriera, con 46 secondi di vantaggio su Tom Dumoulin. Il britannico conquista così il Giro d'Italia 2018, ma la domanda che molti ora si pongono è: “Cosa succede se Froome dovesse essere squalificato per la questione Ventolin/Salbutamolo emersa alla Vuelta 2017”?

Le parole di Vegni

Mauro Vegni - direttore del Giro d’Italia - era stato chiaro prima dell'inizio della corsa: anche in caso di squalifica non avrebbe tolto il nome di Froome dal palmarès, come invece successo a Contador nel Giro del 2011 (con Scarponi che vinse poi quell'edizione). Queste le sue dichiarazioni rilasciate a Cyclingnews a febbraio, durante il Dubai Tour.
Non dovrebbe stare ai corridori, squadre o organizzatori parlare e trovare una soluzione. Tocca all’organismo di governo prendere le giuste decisioni. Speriamo quindi che lo facciano presto per avere un po’ di credibilità. Sto seguendo con attenzione le cose e aspetto che la situazione si risolva. Il problema principale in questo caso è il tempo. Son passati cinque mesi e ancora stiamo aspettando di capire se alcune prove sono ammissibili o meno. Queste son cose che avrebbero dovuto essere risolte quattro mesi fa. [Mauro Vegni]
Froome è il benvenuto al Giro e se conquista la maglia rosa sarà per sempre il vincitore, anche se sarà sospeso e squalificato. Non toglierò il nome di un corridore dal palmarès e poi darò il trofeo e la maglia rosa ad un altro corridore un anno dopo, come abbiamo dovuto fare con il Caso Contador. [Mauro Vegni]

Regolamento, cambiamenti e un ritardo inaccettabile

Il regolamento UCI prevede che i corridori squalificati in una corsa perdano tutti i risultati conseguiti al momento della positività (la Vuelta nel caso di Froome), ma anche i risultati ottenuti successivamente, fino al momento della squalifica effettiva. Se Froome venisse squalificato, quindi, perderebbe la Vuelta 2017, con le due frazioni vinte in Spagna, e il Giro 2018, comprese le tappe conquistate sullo Zoncolan e sullo Jafferau.
Nella stessa intervista dello scorso febbraio, però, Vegni arrivò a ipotizzare un cambiamento delle regole.
Le regole possono essere cambiate. Dobbiamo essere intelligenti e imparare dai problemi. Per rispetto dei tifosi di questo sport e di tutti coloro che sono coinvolti, dobbiamo sapere chi è il vincitore di una corsa. [Mauro Vegni]
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Chris Froome rincorso da due tifosi in "versione Ventolin" sul Colle delle Finestre

Credit Foto Getty Images

Di certo la situazione è ormai paradossale, a causa di un ritardo nel processo decisionale senza precedenti, come ha sottolineato anche il commentatore tecnico di Eurosport Riccardo Magrini dopo il trionfo di Froome a Bardonecchia.
Che abbia sbagliato o non abbia sbagliato, la decisione doveva essere presa a settembre, massimo a ottobre. Non dovremmo essere ancora qui a parlare di salbutamolo... [Riccardo Magrini]
...e invece eccoci qui, con una delle più grandi imprese del ciclismo moderno sospesa in un limbo fastidioso, in attesa di un verdetto che stando alle ultime notizie potrebbe arrivare addirittura dopo il Tour de France.
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