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Bradley Wiggins a Eurosport: "Nibali è capace di tutto, come Pantani"

Bianca Boretti

Pubblicato 08/05/2019 alle 15:01 GMT+2

Il celebre corridore Bradley Wiggins parla del Giro, dei suoi protagonisti, di quella che è stata la sua carriera e della passione per il Liverpool.

Bradley Wiggins

Credit Foto Eurosport

Bradley Wiggins, plurimedagliato olimpico, campione del mondo e vincitore del Tour de France, risponde ad alcune domande sul Giro d'Italia ai microfoni di Eurosport, sui probabili vincitori e promesse del ciclismo, sulla sua illustre carriera e della sua squadra del cuore, il Liverpool, ancora in lotta su due fronti.
Come vedi il Giro d’Italia?
Penso che il Giro sia il più duro di tutti. Niente è definitivo fino alla fine come abbiamo visto l’anno scorso con corridori che rimontavano nell’ultima settimana e negli ultimi giorni e poi hanno fatto un tempo grandioso. È una corsa davvero entusiasmante da vedere.
Sappiamo che tutte le maggiori “star” corrono sempre il Tour de France, sembra che in qualche modo lo reputino più prestigioso...
Il Tour è diventato un po’ come una squadra di calcio allenata da Jose Mourinho. In alcune partite Mourinho veniva semplicemente usato per parcheggiare l’autobus davanti alla rete. E questo è quello che fa Sky: parcheggiano il bus con i corridori più forti sulla pista e vincono la corsa. Così a corridori come Tom Dumoulin che non hanno un team forte non resta molto da fare. Nel Giro invece c’è più libertà perchè ognuno ha un solo corridore e penso che questo lo rende più bello da guardare. Per questo ciclisti come Dumoulin scelgono il Giro al posto del Tour.
Ma tu hai visto cosa ha fatto Chris Froome l’anno scorso su una sola tappa da solo…
Ma te lo immagini al Tour? Non può succedere nel Tour, il percorso non lo permette.
Nibali ha dichiarato di voler vincere sia il Giro che il Tour.
Sarà molto difficile. Non è mai stato adatto al Tour, anche se ha vinto la corsa. Quell’anno probabilmente beneficiò di alcune cadute di Contador e Froome. Ma è comunque un ciclista di classe. Potrebbe essere capace di vincere entrambi ma il Giro è una corsa davvero dura. Secondo me potrebbe riuscirci Froome, ma non so se proverà a farlo quest’anno. Lo sport sta cambiando continuamente e chissà se qualcuno lo farà ancora ma penso che la nuova generazione ne sarà in grado. Dumoulin ne è un’indicazione.
Cosa pensi di Nibali, sarà uno dei partecipanti più vecchi. Credi che possa avere una chance?
Non bisogna mai sottovalutarlo, lo abbiamo visto al Giro qualche anno fa quando sembrava perso e rimontò gli ultimi giorni. Vincenzo è un corridore della vecchia scuola, capace di tutto, sempre. Come Pantani. Il favorito per il Giro per me è Simon Yates. Credo che lui voglia davvero vincere e che questo sia il suo momento. Ma sarà agguerrita quest’anno con Nibali, Roglic e Dumoulin.
Sky è uscito dal ciclismo dopo molti anni di successi. Te lo saresti mai aspettato?
Beh, penso che siano stati 10 anni, ma niente dura per sempre. Ma ritengo che abbiano trasformato il ciclismo e noi gliene siamo grati.
Comunque il team resta lo stesso, con gli stessi corridori, cambia solo il nome (Team Ineos) ma mi aspetto che portino avanti lo stesso sistema, continuando a vincere e a dominare.
Dumoulin ha deciso di correre il Giro invece del Tour. Pensi sia una decisione intelligente?
Penso che voglia vincere il Giro. Ha tempo per il Tour, lo vincerà un giorno sono sicuro.
Una tua opinione su Filippo Ganna del Team Sky?
Mi piace molto, sono un suo grande fan. Ricordo di averlo visto a 19 anni vincere l’inseguimento a Londra e lui sarà un protagonista in futuro, è davvero un ragazzo in gamba. Credo che sia nel posto migliore e che abbia una delle migliori biciclette.
Hai iniziato come specialista della crono, poi sei diventato un corridore dei Grandi Giri e per ultimo ti sei concentrato sulle Classiche. Cosa ti ha motivato nella tua carriera?
Credo le nuove sfide e avere grandi obiettivi.
Quale è stato il momento più speciale della tua carriera?
Londra 2012. Perchè era a Londra, la città dove sono cresciuto, e erano le Olimpiadi. È stato un giorno molto speciale.
Hai vinto il Tour, sei un campione olimpico, un campione del mondo, un Sir ma non hai mai vinto la Roubaix. Scambieresti qualche titolo per una vittoria in quella corsa?
É vero, non l’ho mai vinta e scambierei un oro olimpico con una Parigi-Roubaix sicuramente, perchè è la mia corsa preferita. La amo. L’hanno vinta i miei eroi.
Valverde ha vinto un campionato del mondo a 38 anni, Gilbert ha vinto la Roubaix a 37, nessun rimpianto sul ritiro?
Non ho affatto nessun rimpianto. Loro sono corridori speciali. Io voglio fare altre cose. Non voglio solo andare in bicicletta per il resto della mia vita.
Sono passati quasi 30 anni dall’ultima volta che ha vinto la Premier League, cosa significherebbe per un fan del Liverpool vederlo vincere ancora?
Quando ero bambino a scuola John Barnes era probabilmente il miglior giocatore del Paese. Lui era il nostro eroe, ci siamo innamorati del Liverpool grazie a lui. Il titolo? Sarebbe incredibile. Sono 30 anni quest’anno, l’anniversario di Hillsborough. Che peccato. Il Liverpool finirà secondo dietro a uno dei migliori team in Europa (Manchester City) o comunque che abbiamo mai visto in Premier League. È un po’ un peccato che nel momento in cui il Liverpool è a uno dei suoi massimi storici si trova di fronte a una squadra così.
Con chi ti piacerebbe andare a pranzo: Jürgen Klopp or Liam Gallagher?
Sono andato a pranzo con Liam quindi direi Jürgen.
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