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La sesta tappa del Giro d'Italia, con arrivo a Matera, è stata caratterizzata dall'azione in fuga di 4 uomini che hanno preso addirittura più di 9 minuti di vantaggio, venendo però ripresi sotto la spinta della Bora Hansgrohe di Peter Sagan. All'attacco c'erano James Whelan (Education First), Mattia Bais (Androni Giocattoli-Sidermec), Marco Frapporti (Vini Zabù-KTM) ma soprattutto Filippo Zana della Bardiani-CSF-Faizanè.
Il 21enne di Vicenza, professionista dal 2020, è entrato nella fuga con degli obiettivi specifici. Mettersi in mostra e ricordare il nonno appena scomparso e che non ha potuto salutare proprio perché si trovava nelle strade del Giro. Questo è stato il miglior modo per salutarlo...
Ho 21 anni, sono al mio primo Giro ed è già bellissimo esserci, poter accumulare esperienza preziosa e crescere come corridore. Per cui sono già soddisfatto di questa azione. Sicuramente mi piacerebbe riprovarci e magari azzeccare la fuga che arriverà fino al traguardo per potermi giocare le mie chance. Prima rifiaterò e lavorerò per i miei compagni a cominciare da domani per sostenere il nostro velocista Giovanni Lonardi. Ma oggi è stata comunque una giornata importante che voglio dedicare a mio nonno, purtroppo venuto a mancare proprio in questi giorni mentre io mi trovo al Giro. Questa mia azione era anche per lui. [Filippo Zana a fine tappa]
Come detto, la fuga è stata poi ripresa e Zana è giunto così al traguardo 162° a più di 11 minuti di ritardo dal vincitore Démare. Poco male, rivedremo sicuramente il corridore vicentino in fuga nelle prossime giornate.
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