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Giro d'Italia 2020 - L'Education First chiede la chiusura anticipata del Giro. No dell'UCI

Luca Stamerra

Aggiornato 15/10/2020 alle 18:52 GMT+2

GIRO D'ITALIA - Anche l'Education First si è lamentata circa l'organizzazione delle Bolle anti covid, per le squadre iscritte al Giro, e ne chiede la chiusura anticipata al 18 ottobre, con i risultati fissati sulla tappa di Piancavallo che chiuderà la seconda settimana. No secco dell'UCI che ha come obiettivo quello di far finire il Giro a Milano.

Ruben Guerreiro of Portugal and Team EF Pro Cycling

Credit Foto Getty Images

E sono 4. Dopo Jumbo Visma, Deceuninck Quick Step e Lotto Soudal, anche l'Education First si lamenta dell'organizzazione del Giro d'Italia, rea - secondo il team nordamericano - di non instaurare le giuste Bolle di protezione anticovid nelle strutture alberghiere che ospitano le rispettive squadre. Non all'altezza del Tour de France quantomeno...
Non solo, l'Education First ha fatto una proposta, cioè quella di concludere il Giro d'Italia domenica 18 ottobre, all'arrivo di Piancavallo, dopo una cronometro lunga e una dura tappa di montagna. Questo muoverà sicuramente la classifica e, col giorno di riposo, si chiuderà il tutto. Questa la proposta della EF dirattemente all'UCI con una lettera aperta al massimo organismo mondiale del ciclismo (lettera inviata in esclusiva alla redazione di Eurosport UK).
EFEDU1

La lettera dell'Education First

Gentili RCS, UCI, Stakeholder e Team,
grazie per i vostri sforzi per produrre un Giro d’Italia sicuro e avvincente. Finora abbiamo apprezzato molto la nostra squadra in gara. Purtroppo, viste le notizie di 11 test positivi su quattro squadre all'interno della "bolla" del gruppo, del tasso di positività stimato di circa il 2%, che sembra troppo alto in una popolazione che dovrebbe essere protetta, asintomatica e con un tasso di positività estremamente basso, di un'epidemia tra le squadre all'interno del gruppo e di una bolla chiaramente compromessa e un intervallo previsto tra l'esposizione e sintomi/positivi, ci si deve aspettare che si verifichino ulteriori positività. Non è un dato di fatto, ma il principio di precauzione suggerirebbe di agire in modo responsabile e di adottare un approccio conservativo
Per la salute e la sicurezza dei corridori, del personale e delle comunità attraverso le quali corriamo, consigliamo di interrompere il Giro in anticipo. Crediamo che sarebbe meglio per il Giro e l'UCI World Tour se questo fosse fatto in modo sistematico e olistico rispetto a un ritiro caotico squadra per squadra. Il secondo giorno di riposo sembra una pausa naturale nella corsa per decretare i vincitori del Giro d'Italia
Nel frattempo, sosteniamo l'idea di effettuare almeno due tamponi ai corridori da qui al giorno di riposo e uno ogni giorno se risultano corridori positivi prima di domenica. Sigillare adeguatamente i paddock delle squadre sia nella zona di partenza che in quella dell'arrivo e rafforzare la sicurezza delle squadre negli hotel. Anche se speriamo di rimanere in gara fino all'arrivo finale del Giro (anticipato), nel caso in cui qualcuno del nostro team risultasse positivo o qualcuno della nostra squadra si sentisse a disagio con l'attuale situazione, lasceremmo la gara in quel momento con la cortezza di dare il maggior preavviso possibile
Parole fortissime dell'Education First che parla di Bolla compromessa e che, allo stato attuale, è impossibile far durare il Giro fino al 25 ottobre, considerando le 3 positività tra corridori e le altre sparse tra squadre e staff al seguito. E, soprattutto, nel caso ci fosse anche un solo positivo nel gruppo squadra, la EF saluterà. Parliamo di una squadra che, tutto sommato, ha interesse comunque a finire il Giro visto che ha Ruben Guerreiro in testa alla classifica scalatori.
Poi Jonathan Vaughters, team manager dell'Education First ha specificato che l'intento della squadra statunitense non è quello di minacciare un'uscita dal Giro. Anzi, se non ci saranno positivi da qui al secondo giorno di riposo, si potrà comunque arrivare a Milano...
È comunque arrivata la risposta dell'UCI che invece ha una posizione ferma: il Giro d'Italia deve finire a Milano.
UCI Repsonse

La lettera dell'UCI

Gli organizzatori del Giro d'Italia, RCS, si sono impegnati ad attuare le misure per garantire la Bolla di gara, mentre ogni individuo gioca un ruolo importante nel rappresentare i principi fondamentali per la riduzione dei rischi (distanziamento sociale, usare le mascherine). Con queste misure, confidiamo nella cooperazione di tutti nell'obiettivo comune di continuare il nostro sport nelle condizioni più sicure possibili. L'esito di queste misure sarà attentamente monitorato per tutta la continuazione dell'evento e per eventuali misure aggiuntive. [David Lappartient]
Insomma, dopo le tante lamentele si espone il numero 1 del ciclismo in persona. Il Giro d'Italia deve continuare fino alla fine regolare della competizione e, se le condizioni lo richiederanno, verranno attuate misure più restrittive, ma la maglia rosa dovrà arrivare a Milano. Ce la faremo?
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Vegni: "Il Giro si chiude? Non ci sono elementi per farlo finire adesso"

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