Giro d'Italia 2020 - La Lotto Soudal nega: "Adam Hansen ha agito per conto del sindacato"
Pubblicato 23/10/2020 alle 16:01 GMT+2
GIRO D'ITALIA - La tappa numero 19 ha visto un pesante accorciamento da 253 km a 124,5 km. Ha vinto la mozione del Sindacato internazionale dei corridori che aveva chiesto una riduzione causa maltempo e fatiche degli ultimi giorni. Ma chi ha chiesto veramente questa modifica alla tappa?
È caos al Giro d'Italia. Doveva essere la tappa più lunga del Giro d'Italia, ma la Morbegno-Asti è stata accorciata in un più agibile (124,5 km) Abbiategrasso-Asti per volere dei corridori (alcuni di essi). Dopo la tappa, durissima, dello Stelvio, alcuni dei corridori affiliati al Sindacato internazionale avevano chiesto l'accorciamento della frazione con arrivo ad Asti, caratterizzata anche dal maltempo visto la forte pioggia che si è vista questa mattina.
Dopo un primo no dell'organizzazione di corsa, si è deciso invece di neutralizzare la prima parte di tappa per una frazione di poco più di 120 km. Ma chi ha chiesto questo cambiamento? Non l'hanno chiesto le squadre di Sagan e Démare che oggi si sfideranno per l'ultima volata del Giro e per la maglia ciclamino. E allora chi è andato a chiedere la neutralizzazione della tappa?
Secondo le ultime notizie sarebbero state la Lotto Soudal e l'AG2R a chiedere l'accorciamento, ma il generale manager della società belga, John Lelangue, ha negato tutto. La richiesta è arrivata da Adam Hansen che ha agito come rappresentante del Sindacato internazionale dei corridori (il rappresentante al Giro era Boaro che però si è ritirato). Ecco che a parlare è andato uno dei senatori, con l'australiano che ha concluso 25 dei 27 Grandi Giri di cui ha preso parte.
Alcune squadre però non hanno preso bene questa decisione, in primis la Groupama-FDJ di Démare. È stato il direttore sportivo Madiot a parlare, con una dichiarazione molto forte contro Hansen.
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