Giro d'Italia, Vegni: "Non faremo come al Tour. Non manderemo via una squadra con 2 positivi"
Aggiornato 13/09/2020 alle 03:32 GMT+2
Il direttore di RCS Sport non vuole seguire il medesimo protocollo del Tour de France in ottica delle misure anticovid. Nel caso di due positività la squadra resterà in corsa, ma con obbligo al fare tamponi tutti i giorni.
Il protocollo sanitario anti Covid? Al Giro d'Italia sarà leggermente diverso rispetto al Tour de France, a confermarlo è Mauro Vegni direttore di RCS Sport. Se al Tour verrà estromessa una squadra alla seconda positività, non verrà fatto lo stesso alla Corsa Rosa. Almeno questo è l'obiettivo di Vegni perché la normativa UCI non obbliga l'organizzazione a farlo, ma dà solo un'indicazione. Indicazione che, nei limite del possibile, non vuole attuare l'organizzazione di corsa del Giro.
Mandare a casa una squadra? Non è una cosa che mi trova d’accordo. Siccome il regolamento dice che l’organizzatore ‘può’, ma non ‘deve’ agire in tal senso, io nelle mie possibilità non la applicherò. Se si trova un positivo, lo isolo secondo il protocollo. E testo quel team tutti i giorni, a cominciare da quello in cui è stata riscontrata la prima positività. Tutti i giorni, anche per 3-4 giorni di fila. Li testo, li controllo. Ma non mando a casa la squadra. Chi risultasse positivo non è certo un bandito. [Mauro Vegni alla Gazzetta dello Sport]
C'è anche da ricordare che il discorso dell'estromissione di un'intera squadra con due positività, è stata decisa dopo un consulto di ASO con il Governo francese. In una sorta di “o fai così o non ti faccio fare il Tour de France”. Regola che è parzialmente cambiata visto l'azzeramento di positività per singola squadra al giorno di riposo.
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