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Ciclismo, Giro d'Italia, Bernal: "Sto con i piedi per terra, mancano tutte le salite"

Marco Castro

Aggiornato 19/05/2021 alle 18:32 GMT+2

GIRO D'ITALIA - Le parole di Egan Bernal dopo la tappa di Montalcino, dove il colombiano ha staccato tutti i rivali della classifica generale e consolidato la maglia rosa. Il corridore della Ineos è soddisfatto, ma consapevole che il Giro sia appena a metà del suo percorso.

Egan Bernal im Rosa Trikot beim Giro d'Italia 2021

Credit Foto Getty Images

Incredibile Egan Bernal. Dopo il successo di Campo Felice, il suo primo in un Grande Giro, il colombiano vive un'altra giornata di gloria sulle strade del Giro d'Italia. Nell'attesa e temuta tappa di Montalcino non arriva la vittoria, ma il corridore della Ineos-Greandiers corre da padrone e stacca di nuovo tutti i rivali della classifica generale, consolidando la sua maglia rosa. Una prova di forza roboante, che fa il paio con la crisi patita da quel Remco Evenepoel, che fino ad oggi sembrava il suo rivale numero 1. Tanti motivi per sorridere, ma il vincitore del Tour 2019 sa che non è tempo di rilassarsi e lo conferma nell'intervista post gara.
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Classifiche e risultati

Il Giro è lungo

"Abbiamo salvato la maglia rosa in questa tappa, questo è l’importante - spiega Bernal a caldo - Manca ancora tantissimo, tutte le salite. Su queste salite corte, gli strappi, sto andando bene, ma manca ancora tanto. Certamente avere ancora la maglia mi dà tanta fiducia, ma devo rimanere con i piedi per terra in questo Giro". Il colombiano, all'esordio alla corsa rosa, ha ora 45 secondi di vantaggio su Aleksandr Vlasov e 1 minuto e 12 secondi su Damiano Caruso in classifica generale.
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Grande squadra

In un secondo tempo, Bernal ha ringraziato la squadra, che anche oggi ha svolto un lavoro fondamentale. "È importante avere una squadra forte, da Puccio fino a Moscon, tutti i corridori sono importanti. Puccio ha lavorato all’inizio nella parte più dura e difficile. Poi sono entrati in azione Castroviejo e Ganna che hanno fatto davvero un grande lavoro. A me è piaciuto tanto correre su questo sterrato, lo stress più difficile da superare è stato quello mentale, il pensiero di bucare o cadere era davvero inquietante. All’inizio volevamo essere davanti sul primo sterrato, abbiamo deciso di entrare a tutta in quel settore: questo ci avrebbe permesso di rendere la corsa difficile e fare più velocità. Quando siamo usciti, abbiamo visto che gli avversari erano ancora dietro e così abbiamo deciso di continuare a spingere. Nel secondo settore è arrivata l’Astana e il terzo sterrato invece siamo tornati a farlo noi come volevamo".
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I rivali in classifica

Infine, il colombiano parla della lotta per la maglia rosa. "Penso che i rivali siano tanti e non ci sia solo Remco. Ho sempre rispettato tutti perché sono tanti corridori che possono far bene. Per questo dico che, oltre a Vlasov che mi segue in classifica, dobbiamo guardare tanti altri avversari. L'ho già detto ieri e lo ripeto, non mi aspettavo questo vantaggio a metà Giro: con il mio preparatore avevano programmato di arrivare a questa tappa perdendo un minuto o 50” e con quel risultato stati tranquilli, quindi oggi siamo soddisfatti. E nessuno deve dimenticare che ho avuto un infortunio alla schiena, ho perso molti allenamenti importanti, ho avuto dubbi e non pensavo certo di andare così forte fin dall’inizio del Giro".
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