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Ciclismo, Giro d'Italia - Vincenzo Nibali tira fuori l'orgoglio: "Sarebbe stato più facile non presentarmi al Giro"

Luca Stamerra

Aggiornato 29/05/2021 alle 00:14 GMT+2

GIRO D'ITALIA - Vincenzo Nibali è ancora lì a lottare, e promette battaglia anche nell'ultima tappa di salita per lasciare un segno in questo Giro molto sfortunato. 3 cadute per lui, ma è ancora lì, con la volontà di concludere queste tra settimane prima di cominciare a preparare l'appuntamento con Tokyo.

Vincenzo Nibali sul traguardo di Alpe di Mera - Giro d'Italia 2021

Credit Foto Getty Images

Non è stato un giorno fortunato neanche questo per la Trek Segafredo che, dopo aver perso Ciccone prima della partenza di Rovereto, ha perso anche Gianluca Brambilla per un problema al ginocchio. I corridori rimasti resistono, con la speranza di piazzare almeno un colpo nella tappa di Alpe Motta. Uno di questo è Nibali, un altro che sta resistendo nonostante già tre cadute accumulate in questo difficile Giro d'Italia.

Classifiche e risultati

Cosa è successo con Ciccone l'altro giorno?

C’è stata una foratura di Giulio, mentre stavamo rientrando sul gruppetto davanti. Davanti a noi però c’è stata una caduta in una curva cieca. Io sono riuscito a frenare in tempo, ma da dietro no. Mi hanno colpito in pieno due corridori, con anche una bicicletta che mi ha preso sulla schiena e il braccio, causando una piccola lesione al muscolo che all’inizio sembrava una frattura. Per fortuna non lo era. Il periodo non è stato molto bello per me, ho sofferto dall’inizio alla fine. Il nostro Giro fino ad ora è andato male. Domani c’è una tappa importante, noi tutti come squadra proveremo ad andare in fuga. Sperando che le gambe mi assistano, tenterò. Non sarà facile, in tanti proveranno. Speriamo di prendere la fuga di giornata, poi vediamo
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Simon Yates ci deve provare

Nelle prime settimane il Giro è stato duro, non si erano mai visti così tanti arrivi in salita. Yates ha visto che può guadagnare qualcosa e può inventarsi qualcosa. La tappa domani è molto lunga, c’è spazio per provare. Sicuramente Yates deve provare. Dovrà cercare di fare gara dura sul San Bernardino, anche se la sua squadra ha lavorato tantissimo per lui nell'ultima tappa. Il San Bernardino è una salita infinita, credo sia un’ora e mezza. Lo Spluga è una salita abbastanza dura nella prima parte, ma siamo in quota e si respira diversamente. Quelle altitudini possono influenzare. Di certo può essere il trampolino
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Sarebbe stato più facile non presentarmi

Per l'infortunio che ho avuto a tre settimane dalla partenza sarebbe stato più facile non presentarmi al via di questo Giro, invece ho scelto di venire perchè a me questa corsa ha dato tantissimo. Negli ultimi giorni tutta la Trek Segafredo è stata davvero sfortunata, ma non molliamo e onoriamo la corsa. Il pubblico mi sta dimostrando grande affetto, anche se non sono davanti, gli incitamenti mi danno grande morale. Io ho un gran morale perché le persone mi aspettano, anche quando non sono in condizione. Nella mia testa mi aiuta per cercare di trovare la condizione migliore più avanti. L’avvicinamento alle Olimpiadi sicuramente è un punto importante. Ma vediamo, ci sono dei passaggi in cui andare per gradi. Ne parlerò con il ct. Non posso dire adesso che potrò essere al 100%
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