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Pubblicato 28/06/2007 alle 22:00 GMT+2

Complicazioni all'orizzonte per Danilo Di Luca, vincitore del Giro d'Italia edizione 2007 e il velocista della Milram, Alessandro Petacchi

I fantasmi del passato ritornano. Come tre anni fa, sempre nel caldo di giugno, riappare la liason tra Danilo Di Luca e Carlo Santuccione. Il vincitore del Giro d'Italia e il medico abruzzese, un legame che nel 2004 sulle pagine di Le Monde veniva etichettato come un rapporto di Epo. E a tre anni di distanza, secondo Repubblica, il fascicolo che unisce i due è sbocciato in qualcosa di concreto.
Insomma oltre 570 pagine in mano alla magistratura e addirittura un video che ha per protagonista Santuccione, ripreso come se fosse un'alchimista con due siringhe in mano, punture incappucciate con Epo pronto all'uso per il Killer di Spoltore una, e per il suo fido Spezialetti l'altra. Fatti che risalgono al 2004, alla vigilia della Sanremo che adesso tuonano e turbano i coinvolti, forse.
Forse perché questa situazione non è certamente una novità, ma una ribattuta di un qualcosa che già ha avuto spazio allora. Di Luca, coinvolto nel filone chiamato Oli for Drugs che continua a tenere banco sulla scrivania di Torri, allora è stato costretto a saltare il Tour de France. Un'indagine che aveva, e ha come coinvolti anche Eddy Mazzoleni e Giuseppe Gibilisco, e che in questi giorni ha visto comparire l'iridato nell'asta di Parigi 2003 e il terzo al Giro di quest"anno.
Alessandro Petacchi, invece, è stato sospeso dalla sua squadra, la Milram, dopo la positività per salbutamolo al controllo antidoping del 23 maggio (tappa di Pinerolo al Giro). Il team, che fa parte del ProTour, ha applicato il Codice Etico, che prevede il fermo dell'atleta nel caso di un procedimento antidoping. La sospensione cautelare da parte della Federciclo può essere richiesta dalla Procura antidoping dopo aver sentito il corridore.
Il team manager Gianluigi Stanga è stato a Roma, e quasi sicuramente Petacchi sarà ascoltato lunedì dalla Procura antidoping del Coni. Dice Stanga: "Porteremo tutta la storia sanitaria di Alessandro, i vecchi esami e le autorizzazioni, per dimostrare che non c'è stato dolo. Petacchi insisterà sulla sua buona fede, cioè che non ha fatto uso di doping".
Il valore di salbutamolo, per lui, è di 1.320 nanogrammi/millilitro. Ale-jet deve dimostrare che l'assunzione per valori così elevati sia giustificata da ragioni terapeutiche. Altrimenti rischia una squalifica di due anni.
Lo spezzino, come annunciato martedì, ha rinunciato alle controanalisi per accelerare l'iter. Non vuole perdere il Tour de France, che scatta sabato 7 luglio. Oggi il capo della Procura antidoping Coni, Ettore Torri, troverà la sua richiesta sul tavolo, ma i tempi sono strettissimi, disperati. La corsa francese sembra ormai un miraggio. "Aspetto solo la comunicazione ufficiale di questa rinuncia, e poi sono disposto a convocarlo immediatamente, il primo giorno possibile - spiega Torri - . Ma quello di Petacchi è un caso particolare. Non mi sembra il caso di correre in avanti. Le cose vanno valutate con assoluta serenità. Ho anche intenzione di chiedere il parere di un medico per valutare se i valori anomali di salbutamolo siano compatibili con quanto dichiara lo stesso atleta".
Questo, però, potrebbe allungare i tempi. Perché comunque, dopo l'eventuale richiesta di archiviazione, si deve convocare la commissione Disciplinare della Federciclo, l'organo che emette la sentenza. Né si può pensare che la Procura Coni possa sorvolare così facilmente sulla positività confermata dal laboratorio di Roma e poi da quello di Barcellona, specializzato nel salbutamolo.
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