Il corridore della settimana: Alexey Lutsenko, una vita al massimo

Agire, cadere, rialzarsi, vincere: il ciclismo sa essere metafora di vita ed Alexey Lutsenko sa perché. Giovane corridore kazako votato all'attacco, Lutsenko ha firmato l'impresa della settimana fra gli Appennini della Tirreno-Adriatico: caduto due volte in fuga solitaria e vincitore in volata della tappa di Fossombrone, segnando lo spettacolo della corsa dei due mari.

Il corridore della settimana: Alexey Lutsenko

Credit Foto Eurosport

L'impresa, la più bella, dei due mari è di Alexey Lutsenko, il corridore venuto dalle steppe alla Tirreno-Adriatico nei giorni in cui l’Italia è cuore pulsante. Tempi a darsela con Roglic, Yates e Alaphilippe, gente che non molla mai: Lutsenko fa un cerchio rosso sulla tappa dei Quattro Muri per scrivere la prima grande pagina di una breve carriera. Con questo ciclismo così pugnace, ne seguiranno altre.

Lutsenko, il cacciatore delle steppe

Nato a Petropavlovsk sulla riva del fiume Išim, dove per secoli si scambiarono sete e tappeti. Kazako classe 1992, Alexey Lutsenko è stato campione del mondo Under-23 (2012) con una tappa alla Parigi-Nizza (2016) e una alla Vuelta (2017) come migliori successi di una carriera che oggi è pronta a germogliare. Quest’anno, dopo tre vittorie e la classifica generale al Tour of Oman, la Foligno-Fossombrone della Tirreno-Adriatico incendiando la corsa fra il talento di Alaphilippe, la forza di Roglic e la classe di Yates. Attaccante nato con la dinamite nei muscoli quando la strada sale, Lutsenko è l’allievo di Vinokourov e per lui la maglia dell’Astana è una doppia divisa Nazionale da campione kazako.
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Lo sprint vincente di Alexey Lutsenko, campione nazionale kazako in maglia Astana, sul traguardo della 4a tappa della Tirreno-Adriatico

Credit Foto Getty Images

Il commento di Riccardo Magrini

Azione della settimana: scatti, cadute e sprint

La quarta tappa della Tirreno-Adriatico è una sottile china rossa sugli Appennini: una di quelle frazioni celebri tra i due mari per non avere un metro di piano. Strade di fatica e agguati, salite nette e discese ardite, ma Lutsenko è un cacciatore di traguardi venuto da lontano per lasciare il segno nel ciclismo: a 37 chilometri dall’arrivo, scalando i Cappuccini, il kazako scatta su Roglic, Yates, Alaphilippe, Benoot e Dumoulin stoppati da Fuglsang. Lutsenko spinge al massino e in discesa ha già quasi un minuto di vantaggio ma va lungo in curva, prende la ghiaia e si ribalta fuoristrada.
Cadere e rialzarsi, inforcare la bici, rimettersi all’attacco. A 1500 metri dal traguardo, Lutsenko scivola ancora in discesa ma nemmeno stavolta molla il manubrio: ha dato troppo per buttarla via così, però intanto è ripreso da Yates e Roglic. Sul rettilineo finale di Fossombrone, Lutsenko è sfavorito nello sprint a quattro (c’è anche Fuglsang) dal dispendio della fuga e uno scatto meno veloce, invece si alza sui pedali e fa partire una volata lunghissima, alzando le braccia davanti a Roglic.

Foto della settimana: cadere e rialzarsi

Agire, cadere, rialzarsi, vincere. Il ciclismo è lo sport più vicino a un lavoro e sa essere metafora di vita. Lo scorso dicembre, la moglie di Alexey Lutsenko ha perso due gemelli. Sono stati mesi difficili, ma oggi il sorriso del kazako è finalmente pieno d’amore: «È difficile fare il corridore e concentrarti sulla bici, ogni giorno, quando hai problemi in famiglia. Non ho mai mollato e questo successo è la ricompensa per tutto. Quando sono partito da lontano, solo io sapevo che avrei potuto vincere».
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Alexey Lutsenko scatta, cade due volte e vince in volata la 4a tappa della Tirreno-Adriatico è l'impresa della settimana di un corridore nato per dare spettacolo

Credit Foto Getty Images

Dato della settimana: 19 volte Astana

Dal successo di Lutsenko a Fossombrone, l’Astana non s’è più fermata bissando alla Tirreno-Adriatico con Fuglsang - che tanto aveva lavorato il giorno prima per il compagno kazako - e Jon Izagirre sull’ultimo traguardo della Parigi-Nizza. Per l’Astana sono 19 successi in un mese e mezzo di ciclismo (superando la Quick-Step) e nel giorno di Egan Bernal vincitore della Course au soleil: di questo strepitoso scalatore colombiano, che ha appena ventidue anni, avremo così tanti giorni da scrivere e parlare.

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