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Evenepoel tornerà più forte, Nibali a caccia di conferme: 5 cose che abbiamo imparato dal Lombardia

Luca Stamerra

Aggiornato 16/08/2020 alle 20:21 GMT+2

Addio al 2020 per Remco Evenepoel che ha riportato la frattura del bacino e saluta l'anno dopo il ko al Lombardia, ma il belga - siamo sicuri - rientrerà alla grande. Nibali ancora a caccia di conferme con la nuova Trek-Segafredo, mentre l'Astana ha un ottimo presente (Fuglsang) e un grande futuro (Vlasov e Tejada).

Remco Evenepoel (Deceuninck Quick-Step) bei der Lombardei-Rundfahrt 2020

Credit Foto Getty Images

1) Quanto ci mancherà Remco Evenepoel. Arrivederci al 2021

Brutta caduta per Remco Evenepoel, tanto che per qualche istante si è temuto anche il peggio per il giovane corridore belga finito in un dirupo durante il Giro di Lombardia. Il corridore della Quick Step ha rimediato la frattura del bacino e la contusione di un polmone, ergo lo rivedremo solo nel 2021. Niente assalto al Giro d'Italia. Non vedevamo l'ora di testarlo su certi percorsi con corridori come Nibali e Carapaz... Anche oggi aveva dato spettacolo, facendo tirare tutta la squadra sul Muro di Sormano, pronto per scatenare la corsa. Poi la discesa nefasta. Ci mancherà tanto il 20enne belga che ci aveva fatto divertire in questo restart del 2020.
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Remco Evenepoel, la caduta è terribile: salto mortale e volo giù dal dirupo

2) Fulgsang, l'uomo su cui puntare

Dopo gli errori di strategia alla Strade Bianche, Fuglsang si è preso la sua rivincita andando a vincere il Giro di Lombardia con una tattica, questa volta, perfetta. Il danese ha sopraffatto la superiorità numerica della Trek e ha messo in scacco George Bennett. C'è da fare i complimenti anche a Vlasov che nel finale ha dato una grossa mano (il russo è uno scalatore molto interessante per il futuro). Fuglsang vince così la sua seconda Monumento in carriera: non una cosa che capita a tanti corridori. Ha conquistato la Liegi nel 2019 e non si fermerà sicuramente. Il corridore dell'Astana è sempre uno su cui puntare, per il futuro il team kazako potrà invece andare tranquillo con Vlasov e Tejada.
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Fuglsang, un altro capolavoro! Trionfo in solitaria al Lombardia, è la sua seconda Monumento

3) Van der Poel deve ancora fare esperienza

Dopo Evenepoel, c'era van der Poel tra i favoriti. L'olandese però non è stato della partita per la vittoria di questo Lombardia, andando in difficoltà sul Muro di Sormano. Certo, la condizione non era al top come visto nelle ultime corse, ma il corridore dell'Alpecin-Fenix è davvero fatto per certe pendenze? Lui non è uno scalatore, ma può davvero dire la sua in questo tipo di percorsi, come possono farlo Alaphilippe, Schachmann e compagnia. Deve ancora fare esperienza per le grandi Classiche di questo calibro. Lui è un corridore da ciclocross e mountain bike e deve ancora “crescere” e farci il callo su certi percorsi. Siamo sicuri che nei prossimi anni potrà trionfare anche in corse così dure.
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Mathieu van der Poel

Credit Foto Getty Images

4) Trek tutta intorno al suo capitano, anche se il risultato del Lombardia...

Guardiamo il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Diciamo che la Trek Segafredo non ha saputo sfruttare la propria superiorità numerica, potendo contare su Mollema (vincitore del Lombardia 2019), Nibali (vincitore dell'edizione 2015 e 2017) e Ciccone (vincitore classifica scalatori Giro 2019) nel momento clou della corsa. Purtroppo è andato tutto in malora quando la squadra si è disunita al momento dell'infortunio di Nibali (crampi nel tratto in discesa), mentre gli altri due non hanno saputo rispondere quando la strategia doveva per forza di cose cambiare. C'è però una risposta positiva. La squadra è tutta intorno al proprio capitano: non solo Ciccone e Mollema, ma anche Conci, Brambilla e Mosca si erano mossi molto bene per rendere più agevole il compito di Nibali. Si continua a fare esperienza in vista del Giro, con una squadra costruita su misura per Nibali.
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Vincenzo Nibali - Giro di Lombardia 2020 - Getty Images

Credit Foto Getty Images

5) Organizzazione da rivedere. Cosa ci fa una macchina durante la corsa? Schachmann ha rischiato la vita

Non solo Evenepoel nel dirupo. Proprio nel finale, anche Schachmann ha rischiato la vita, con il corridore tedesco investito a circa un km dall'arrivo da una vettura che circolava indisturbatamente per le vie del centro di Como. Ma come è stato possibile? Non giudichiamo neanche l'operato della signora al volante che, nel frattempo, non si era accorta di nulla. Ma soprattutto che ci faceva lì durante una corsa Word Tour? Come è stato possibile che il percorso fosse accessibile anche a macchine che non facevano parte della corsa, delle squadre o della giuria? Bisogna farsi molte domande perché non è stata fatta una gran figura... Abbiamo lodato l'organizzazione a Strade Bianche e Milano-Sanremo, anche a causa delle tante difficoltà, ma questa volta si è sfiorata davvero la tragedia. Schachmann è riuscito comunque ad arrivare al traguardo e a chiudere al 7° posto, ma ha riportato la frattura della clavicola e non potrà correre al Tour de France.
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Che paura per Schachmann: viene investito da un'auto, ma si piazza comunque 7° al Lombardia

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