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Ciclismo, Tim Merlier vince Le Samyn: van der Poel fa l'uomo squadra, Pasqualon terzo

Marco Castro

Aggiornato 02/03/2021 alle 18:16 GMT+1

LE SAMYN - L'Alpecin Fenix conquista Le Samyn, ma non col suo portacolori più atteso: a Dour c'è gloria per Tim Merlier, con Mathieu van der Poel che nel finale lavora per la squadra, complice anche un problema al manubrio. Ottimo terzo Andrea Pasqualon. Deceuninck Quick Step non pervenuta nella fase decisiva.

Tim Merlier

Credit Foto Getty Images

Dopo Omloop e Kuurne, nel terzo capitolo stagionale sul pavè del Belgio c'è gloria per l'Alpecin-Fenix. Tutto come da pronostico, col successo del favorito Mathieu van der Poel? Non stavolta. Ad alzare le braccia è Tim Merlier, più veloce di tutti nello sprint ristretto di Dour. Bravo il belga ad azzeccare i tempi della volata, risucchiando un fin troppo generoso Rasmus Tiller (Uno-X) e vincendo Le Samyn davanti al norvegese e a un ottimo Andrea Pasqualon (Wanty-Gobert). Quarto, a più di una bicicletta, è Sep Vanmarcke.
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Merlier si prende Le Samyn, van der Poel rompe il manubrio nel finale

Nella sfida annunciata tra Mathieu van der Poel e Deceuninck-Quick Step, la prima parte di gara vive di ritmi altissimi. La fuga di giornata evade dopo più di un'ora, ma non prende mai il largo e a 60 km il gruppo torna sotto. È già tempo di bagarre, con un pimpante Mark Cavendish che sgambetta nelle prime posizioni. Nel finale c'è da percorrere un circuito di 26 km e al terzultimo passaggio sul traguardo, la corsa sembra già a un punto di svolta. Se ne vanno in 25, con tutte le formazioni più quotate con almeno un rappresentante. Dietro, dove ci sono anche van der Poel e John Degenkolb, sembrano rialzarsi. Davanti ci sono anche Vanmarcke e Danny Van Poppel.
Mai fare i conti senza l'oste però, soprattutto se l'oste si chiama Mathieu van der Poel. Con una sgasata delle sue, il figlio di Adrie chiude il buco, trascinandosi dietro proprio Degenkolb e a seguire buona parte dei ritardatari. Mancano 34 km al traguardo, da vivere in un sospiro. Ci riprovano Vanmarcke e Campenaerts, poi ancora il detentore del record dell'Ora, che allunga al suono della campanella dell'ultimo giro. La Deceuninck si mette in testa, a tenere il belga a bagnomaria. Campenaerts viene ripreso ai -12, poco dopo la foratura di Vanmarcke. Il corridore della Israel risucirà comunque a rientrare.
Continuano gli attacchi. Campenaerts volume III, poi Lukasz Wisniowski della Qhubeka. Van der Poel, in sordina per alcuni chilometri a rifiatare, torna in testa al gruppo nel giro di una curva e attacca sull'ultimo tratto di pavè. Solo Senechal resta con lui, MVDP tentenna. Prima non dà cambi, poi ci ripensa. Nel frattempo sono rientrati ancora Wisniowski, Vanmarcke e Danny Van Poppel. Mancano 3 km al traguardo, se la giocano loro? Sbagliato. I cinque si guardano e ai -1,5 km rientrano ancora da dietro. È volata. Van der Poel è ancora lì davanti a tirare e si capisce che non sarà della partita. Dopo aver tenuto alta la velocità, si sposta. Verrà fuori che il suo manubrio è spezzato e la volata impossibile da affrontare. Poco male per la Alpecin: Merlier risponde presenta e premia la sua squadra per il grande lavoro. La Deceuninck, invece, scompare nel finale: nessun uomo del Wolfpack è nella top 10 di giornata, il migliore è Tim Declercq (addirittura 26esimo). Prossima fermata in terra belga: sabato 6 marzo, GP Monserè.

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