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Nibali vuole vincere la Liegi-Bastogne-Liegi da signore delle Classiche

Fabio Disingrini

Pubblicato 20/04/2018 alle 12:20 GMT+2

Dopo aver rivinto il Lombardia e inventato la sua più bella impresa alla Milano-Sanremo, Vincenzo Nibali cerchia in rosso il traguardo della Doyenne: dovrà deporre Alejandro Valverde dal trono delle Ardenne e respingere le ambizioni, come a Como tra le foglie morte, di Julian Alaphilippe fresco vincitore della Freccia-Vallone. Già nel 2012, secondo, sfiorò l'impresa alla Liegi-Bastogne-Liegi.

Vincenzo Nibali

Credit Foto Getty Images

Il primo cerchio rosso è domenica: oggi che è signore delle Classiche, Vincenzo Nibali vuole vincere la Liegi-Bastogne-Liegi. Con il dono innato dell'immaginazione, il nostro ha rivinto il Lombardia chiudendo un anno di "nuovo ciclismo" nel più dolce dei modi. Da magnifico inventore di traguardi, ne ha aperto un altro della materia dei sogni: pensare che Nibali non voleva nemmeno correre la Classicissima.
Sfiancato da una Tirreno-Adriatico fredda e piovosa, Vincenzo va da Slongo e gli dice: «Ma devo proprio farla la Sanremo? È troppo lunga, non fa per me e non ho nessuna possibilità». Paolo lo guarda e gli risponde: «Se vuoi vincere la Liegi, dovrai abituarti a stare in sella per 7 ore, perciò vai e pedala». Per vincere un grande giro devi avere un progetto bellissimo, così nascono invero certe imprese classiche.
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Vincenzo Nibali della Milano-Sanremo

Credit Foto LaPresse

Per la stessa “logica di un giorno”, Nibali ha perfino avverato il sogno del Fiandre: per la prima volta in carriera alla partenza di Grote Markt, circondato dai bellissimi palazzi gotici del mercato grande di Anversa. Una corsa, la Ronde van Vlaanderen, eretica ai capitani del Giro d’Italia o del Tour de France, finalmente non per Vincenzo accolito della liturgia del Nord.
Da Liegi invece si parte per vincere perché la Doyenne la corre dal 2005 e già nel 2012 - raggiunto da Iglinskij nell’ultimo chilometro, dopo una fuga di venti dalla Roche aux Faucons - ha sfiorato uno splendido trionfo. D’istinto e fantasia, di furore e lealtà, Nibali è ancora qui per vincerla dopo l’impresa di Sanremo, la messa delle Fiandre, il collaudo del Mondiale (a Innsbruck) e del pavé del Tour de France.
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Vincenzo Nibali testa il pavé del Tour de France 2018

Credit Foto Imago

Qui sulle Ardenne però c’è un campione Imbatido sulla strada del mito - Alejandro Valverde ha già vinto 4 volte la Liegi e con un altro successo eguaglierebbe Merckx - e un enfant prodige del ciclismo classico che s’è appena consacrato alla Freccia-Vallone: Julian Alaphilippe prima o poi destinato alla gloria del Nord.
Per scrivere il tuo nome nell’albo della Doyenne, devi essere straordinario in salita e formidabile in discesa, un po’ vecchio scattista, un po’ nuovo finisseur. Devi inventarti un altro traguardo, carezzarne l’idea, su e giù per le côtes più famose nella storia del ciclismo. Forza Vincenzo, regalaci un altro sogno.
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