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Sonny Colbrelli unica speranza italiana? Viviani ci crede

DaOAsport

Pubblicato 17/03/2017 alle 16:30 GMT+1

Dal nostro partner OAsport.it

Sonny Colbrelli se impone en la segunda etapa de la París-Niza

Credit Foto AFP

Mancano poche ore alla Milano-Sanremo 2017. È la prima Classica Monumento della stagione, la prima corsa dell’anno in cui vincere è davvero l’unica cosa che conta. Come sempre, il pronostico è apertissimo, con tanti corridori che possono ambire al successo. In questo momento, i grandi favoriti della vigilia sembrano essere due: Peter Sagan e Fernando Gaviria, con John Degenkolb appena dietro ma sempre molto pericoloso. Cosa possono fare gli italiani in questo scenario?
La grande speranza azzurra è Sonny Colbrelli, che probabilmente sta affrontando il miglior momento della carriera. Viene da una Parigi-Nizza da sogno, in cui ha vinto una tappa e ha conquistato un quarto posto nell’ultima frazione, dimostrando di andare fortissimo anche in salita, caratteristica essenziale per scollinare bene su Cipressa e Poggio per arrivare alla volata con tante energie. Sonny durante l’inverno è passato dalla Bardiani-Csf alla Bahrain-Merida, squadra World Tour: e proprio alla Parigi-Nizza ha conquistato il primo successo della carriera nel massimo circuito Uci, dandosi una spinta fortissima verso la Classicissima. Già nel 2014 il bresciano aveva dimostrato di poter gradire il percorso, ma nel finale aveva sprecato troppe energie prima della volata, in cui si era dovuto accontentare del sesto posto. A tre anni di distanza, il Colbrelli che domattina si presenterà a Milano è più maturo, preparato e sicuro di se stesso. E se non sarà quest’anno, la speranza è che possa fare definitivamente il salto di qualità cui era atteso per arrivare a giocarsi con sempre maggiore continuità questo tipo di gare.
Dopo l’oro nell’Omnium alle Olimpiadi di Rio 2016, Elia Viviani non ha ancora avuto il piacere di alzare le braccia al cielo su strada. Il velocista del Team Sky, anche per questo, è arrivato alla Sanremo sotto traccia, ma dopo una preparazione mirata e minuziosa. Lui stesso, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, ha ammesso di aver perso potenza in volata per aumentare la resistenza: al termine di quasi 300 chilometri con il Poggio a tutta, allo sprint conterà di più la benzina rimasta in corpo che la velocità di punta di cui sono dotati gli atleti. Anche Viviani, come Colbrelli, è alla prima Sanremo da capitano e con ambizioni importanti: riuscirà ad esprimersi subito al massimo delle proprie potenzialità?
Difficile trovare, tra gli altri azzurri al via, corridori che possono esprimersi agli stessi livelli. Tra i velocisti Sacha Modolo (UAE Emirates) non ha dato segnali incoraggianti nelle ultime settimane ma in passato aveva dimostrato di poter valere le prime piazze. Niccolò Bonifazio dopo il quinto posto del 2015 non si è più espresso sugli stessi livelli e partirà in seconda fila dietro Colbrelli nelle gerarchie della Bahrain Merida. Jakub Mareczko, per ora, sembra ancora acerbo, mentre Davide Cimolai potrebbe essere chiamato a sacrificarsi per Arnaud Démare, campione uscente. Stesso discorso anche per Matteo Trentin, fondamentale in casa Etixx-QuickStep per Fernando Gaviria. Resta, come spesso succede, Filippo Pozzato: il vicentino della Wilier Triestina ha dichiarato di andare forte ma su di lui pesa l’incognita di un lungo periodo senza gare prima della Sanremo e l’età sempre più avanzata. Riuscirà a ripetere il successo del 2006, l’ultima vittoria italiana nella Milano-Sanremo?
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