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Diego Rosa vince la Milano-Torino davanti a Majka e Aru

Andrea Tabacco

Pubblicato 01/10/2015 alle 19:52 GMT+2

Il corridore piemontese dell’Astana festeggia a Superga la prima vittoria da professionista nella Classica più antica d’Italia. L’edizione numero 96 della Milano-Torino vede il successo di un bravissimo Diego Rosa davanti a Rafa Majka, secondo ma staccato di 16 secondi, e Fabio Aru, terzo a 18

2015 Milano-Torino Rosa Majka Aru (LaPresse)

Credit Foto LaPresse

Se lo meritava, Diego Rosa. Una vita a spendersi per il capitano di turno, senza chiedere mai nulla in cambio, ma con il solo compito di portare il proprio leader nelle condizioni migliori per fare lo scatto vincente. Poi, una volta finito il lavoro, farsi da parte: questo è da sempre il suo ruolo. Procedere con il proprio passo fino al traguardo, lontano da telecamere e riflettori, ma con le orecchie dritte, in attesa di notizie confortanti dall’ammiraglia. Diego Rosa di professione fa il corridore, categoria: faticatore di strada. La sua laurea in gregariato gli è valsa il servizio all’Astana, al fianco di campioni quali Vincenzo Nibali e Fabio Aru, due tra i leader più eleganti del ciclismo mondiale.
I gregari come lui, raramente hanno l’occasione di mettersi in proprio. Quando capita, però, è bene sfruttare al massimo le occasioni che si presentano. La sua, quella di questo 26enne di Alba, è arrivata alla Milano-Torino, la più antica delle Classiche italiane giunta nel 2015 all’edizione numero 96 della sua gloriosa storia.
Chi si aspettava Fabio Aru, eroe azzurro che ha conquistato la Spagna meno di un mese fa, è rimasto deluso. Il piano dell’Astana è studiato per premiare l’azione di Rosa, con il Cavaliere dei Quattro Mori che - complice una condizione non particolarmente brillante - dà il via libera al compagno di squadra a 2.7 km dall’arrivo di Superga. Lo scatto del 26enne di Alba è letale e lascia tutti sul posto, anche i favoriti per il successo finale, che in maniera un po’ ingenua probabilmente si attendono di lì a poco lo scatto di Aru. E invece il sardo aspetta e lascia che sia Rosa a prendere il largo. Majka risponde, ma alla fine chiuderà secondo, staccato di 16’’. Una volta capito che la vittoria è ormai andata al compagno di squadra, anche Aru aumenta i giri del suo motore e fa a tutta gli ultimi 300 metri: sarà terzo al traguardo, a 2’’ dal polacco della Tinkoff.
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2015 Milano-Torino Rosa Majka Aru (LaPresse)

Credit Foto LaPresse

All’arrivo, Diego è quasi impacciato. Alza le braccia, si copre il volto per la gioia. Quasi non ci crede. Eppure è tutto vero, e assolutamente meritato. La prima vittoria da professionista arriva alla fine della sua terza stagione nel ciclismo che conta, e ha un sapore dolcissimo, perché ottenuta sulle strade di casa, davanti alla sua gente e in mezzo a tante persone che gli vogliono bene. L’abbraccio con Aru (che sul traguardo aveva esultato per il compagno) nel dopo-corsa è un’immagine bellissima. L’Astana, formazione tanto criticata per alcune situazioni tattiche discutibili al Giro e alla Vuelta, si conferma invece una squadra che sa far gruppo come poche nel panorama internazionale.
“Vincere questa corsa è un qualcosa di bellissimo per me - ha commentato a fine gara Rosa -. E’ la mia prima vittoria, e ottenerla a Torino, dove vivo e dove ho tanti amici è incredibile. Oggi avevo un tifo incredibile: è stata la mia giornata perfetta. Se tornerò a fare il gregario? Conosco i miei compiti, alla Milano-Torino ho avuto una grande occasione e sono contento di averla colta. Ora il Giro di Lombardia, Classica perfetta per i corridori dell’Astana…”. Nibali, recente vincitore delle Tre Valli Varesine, pregusta il successo. Con un’Astana così, si può.
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