Giovani ma letali: Evenepoel e van der Poel fanno paura! La Next Gen del ciclismo è già realtà
Aggiornato 29/09/2019 alle 08:13 GMT+2
Il belga e l'olandese, giovanissimi ma già favoriti per la conquista della prova in linea mondiale. Evenepoel si presenta con la medaglia d'argento, vinta con merito alla cronometro, van der Poel ha già vinto l'oro nel ciclocross e ha conquistato il titolo di campione europeo in mountain bike. Vuole fare tris, vincendo anche l'oro su strada. Chi ha più chance?
È ormai tutto pronto per la supersfida di Harrogate, con i corridori che si affrontereanno durante i 280 km del percorso per conquistare la maglia iridata. Sono tanti i favoriti per diventare Campione del mondo: dal campione in carica Alejandro Valverde, al tre volte campione Peter Sagan. Si inseriscono nella lista dei favoriti, però, anche due giovanissimi: il classe ’95 Mathieu van der Poel e il classe 2000 Remco Evenepoel.
Van der Poel ci prova: è lui l’uomo da battere
Alaphilippe, Valverde, Sagan: come detto sono tanti i favoriti per la corsa in linea maschile, ma il favorito numero 1 - considerando la sua condizione - sembrerebbe essere proprio l’olandese che ha fatto vedere grandissime cose in estate tra l’Arctic Race prima e il Tour of Britain poi, dove ha accesso un interessantissimo duello con Matteo Trentin, che più volte si è dovuto inchinare al campione nazionale olandese.
E dire che van der Poel ha ripreso a correre su strada proprio nel mese di agosto, dopo una pausa che si era preso per concentrarsi sugli Europei di Mountain Bike di Brno dove l’olandese è stato assoluto dominatore davanti allo svizzero Vogel e al connazionale Vader, nonostante una caduta iniziale che gli aveva fatto perdere molto tempo. In stagione ha avuto anche il tempo di conquistare la medaglia d’oro ai Mondiali di ciclocross di Bogense...
Ora il grande ritorno su strada, dove van der Poel è certo di poter dire la sua, avendo una squadra a disposizione di tutto rispetto: van Emden, van Baarle, Teunissen, Weening, Langeveld, Terpstra e Mollema saranno i suoi compagni, una squadra pronta per ogni tipo di evenienza. Van der Poel si può permettere di aspettare la volata di gruppo, ha chi può fare il lavoro sporco in gruppo per ridurre il gap da un’eventuale fuga, ma ha anche quegli elementi che possono inserirsi in un tentativo da lontano e studiare una possibile contromossa per far rientrare il classe ’95. Lui ha dimostrato di avere una grande gamba, di avere lo spunto veloce che serve per vincere queste prove, ma anche le caratteristiche adatte per percorsi del genere. Non sarà una volata normale, considerando i 280 km del percorso, con tre strappi sopra il 4% di pendenza e continui sali e scendi che metteranno a dura prova la resistenza di tanti. Lui ci ha abituato a corse super da questo punto di vista: dall'Attraverso le Fiandre alla Freccia del Brabante, senza dimenticare la vittoria clamorosa dell'Amstel Gold Race.
Evenepoel sogna ancora: dopo la crono vuole una medaglia nella prova in linea. Ma sarà il capitano?
C’è un altro giovane, anzi giovanissimo. Remco Evenepoel, classe 2000, che ai Mondiali di Innsbruck ha conquistato la medaglia d’oro, nella categoria junior, sia a cronometro che alla prova in linea. Il belga non ha fatto l’Under 23, cercando subito di imporsi nella categoria élite, e c’è già riuscito con la medaglia d’argento nella cronometro, alle spalle di Rohan Dennis. Evenepoel è stato il primo degli umani, piazzandosi davanti a corridori come Roglic, Campenaerts, Dowsett, Tony Martin, Küng, insomma, tanta roba, con Evenepoel che è diventato il corridore più giovane di sempre a conquistare una medaglia nella categoria élite nella storia dei Mondiali. Lui vuole fare di più e vuole stupire anche nell’impegnativo tracciato da Leeds ad Harrogate: ne avrà le capacità e le energie? Dopo la crono potrebbe essere un po’ appesantito, anche se Evenepoel ha confermato di essere arrivato a questo Mondiale con una condizione stellare.
Altro punto di domanda è quello sulla sua leadership, anche perché nel Belgio ci sono punte di assoluto valore. La squadra portata nello Yorkshire vede in campo i vari Naesen, Declercq, Lampaert, Wellens, Teuns, ma soprattutto il campione olimpico Van Avermaet e l'ex campione del mondo Philippe Gilbert che ha dimostrato di avere una grande gamba all'ultima Vuelta con due successi di tappa. Tendenzialmente, il ct del Belgio punterà su questi due, con Evenepoel terza scelta. Il classe 2000, però, è già abituato a partire come possibile outsider e finire con il vincire la corsa. Vi ricordate della Clasica di San Sebastián?
Evenepoel ha fatto il porta borracce, era dietro nelle gerarchie alle spalle di Alaphilippe ed Enric Mas, ma ha finito per vincere andando a ‘coprire’ sullo scatto di Skujins, staccando poi il lettone nel tratto in salita, senza che nessuno potesse rientrare sul corridore della Deceuninck-Quick Step. Che si possa sperare in un numero del genere anche il 29 settembre? Lui sogna in grande e non si pone limiti.
È una Next Gen già pronta, altro che tennis
Cosa possiamo dire, oltre a van der Poel e Evenepoel c’è tutto un movimento dietro. Proprio in questa stagione altri ragazzi terribili si sono mostrati al grande pubblico, da Egan Bernal che ha conquistato il Tour de France, a Tadej Pogacar che si è piazzato sul podio alla Vuelta, oltre a conquistare tre successi di tappa. Non solo, abbiamo visto anche uno scoppiettante Sergio Higuita che oltre a vincere una tappa alla Vuelta, si è piazzato 4° nella prova Under 23. Anche a livello italiano abbiamo visto qualcosa di importante, da Aleotti a Tiberi, da Battistella a Martinelli. Anche in casa nostra si muove qualcosa.
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