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Le azzurre a raggi X: Marta Bastianelli la punta dell’Italia, l’Olanda l’avversaria peggiore

Giulia Cicchinè

Aggiornato 28/09/2019 alle 12:03 GMT+2

Il circuito di Harrogate sta per dare la sua sentenze, manca poco al via della prova in linea femminile che vedrà impegnate le nostre azzurre a caccia di una medgalia. L’Italia ha davvero chance di portarsi a casa un piazzamento sul podio? Conosciamo meglio le azzurre e, soprattutto, le nostre avversarie ai mondiali di ciclismo nello Yorkshire 2019.

Marta Bastianelli

Credit Foto Getty Images

Con l’oro della statunitense Chloe Dygert a crono, è già tempo di pensare alla prova in linea tanto in Italia, quanto in Inghilterra, particolar modo in Yorkshire dove le ragazze di Edoardo Salvoldi stanno già scaldando i motori.
Il circuito di Harrogate darà le sue risposte solamente nella giornata di sabato 27 settembre ma alla vigilia della corsa, è giusto valutare quanta speranza ha la spedizione azzurra al mondiale inglese.

Le azzurre convocate da Salvoldi

  • Marta Bastianelli
Se ci fermassimo a guardare solamente il 2019, il risultato più grande di Marta Bastianelli, anche oslo per nome e blasone, è sicuramente quello del Giro delle Fiandre conquistato lo stesso giorno di Alberto Bettiol. Ma guardando a tutte le vittorie dell’atleta laziale possiamo contare: Ronde Van Drenthe, la seconda tappa del Lotto Ladies Tour, il campionato Italiano a Castellalto, la gara in linea della due giorni del Vargarda e la quinta tappa delle Ardenne. Tutte le corse sopra citate hanno una distanza media di 135.5km, la gara mondiale ne misura 150km. La varietà di percorso delle tappe e delle gare vinte da Marta Bastianelli la rende una delle principali candidate al piazzamento, perché siamo scaramantici e non diciamo di più. E il percorso mosso del circuito di Harrogate ricalca alcuni tracciati del calendario femminile, in cui la Bastianelli ha detto la sua. È chiaro che da Stoccarda 2008, la ragazzina di 20 anni è cresciuta ma ha dimostrato di saper vincere sempre. Esempio calzante? L’Europeo 2018 a Glasgow...
  • Elisa Balsamo
È uno dei talenti del fiorente vivaio azurro, per lei tanta pista, tanta strada e soprattutto tanti successi. Ci si ricorderà del titolo mondiale Junior a Doha 2016 e già da lì si capiva il valore di una ragazza che l’anno successivo, ai mondiali di Bergen fu solo sfortunata. La fermò una caduta. Di recente ha vinto tanto in volata, ma ha le gambe per regge anche in salita e un circuito mosso come quello di Harrogate la farà sicuramente divertire.
  • Elisa Longo Borghini
Dopo la novità della staffetta mista e la crono individuale, Elisa Longo Borghini è deve scrollare di dosso delle prove contro il tempo non proprio positive con la consapevolezza di avere 150km per far svoltare il mondiale. Elisa è per versatilità, potenza e condizione, compatibile col percorso di Harrogate e probabilmente sarà la “seconda opzione” dopo la punta Bastianelli. Longo Borghini ha l’esperienza e i nervi saldi delle grandi corse per provare. Poi sarà la strada a dire la sua.
  • Elena Cecchini
Argento agli Europei di Alkmaar con la medgalia più bella sfiorata, più volte campionessa italiana e un curriculum da vera campionessa. Lo scorso anno, nella spedizione Europea di Glasgow è stata una pedina fondamentale per la vittoria di Marta Bastianelli. E in ammiraglia Salvoldi vuole provare a sentire la stessa pelle d’oca di quel giorno in Scozia anche grazie al lavoro della Cecchini. Che in fondo Glasgow dista solo 300km.
  • Tatiana Guderzo
A Innsbruck lo scorso anno si prese il bronzo, nel 2004 conquistò l’argento alle spalle di Judith Arndt e nel 2009, a Mendrisio, si laureò campionessa del mondo. La Guderzo sembra avere un certo feeling con i mondiali ed è quel tipo di atleta che dà talmente tanto in corsa, che quando sembra non averne più o sembra essere in coda al gruppo, poi riesce a uscire fuori e piazzarsi. Anche in questo caso, l’atleta della BePink correrà al fianco di Bastianelli, ma è una di quelle da tenere d’occhio.
  • Soraya Paladin
È reduce dalla vittoria nella tappa regina e quindi nella classifica generale del Giro delle Marche in Rosa dopo aver conquistato 3 maglie di miglior scalatrice: Settimana Ciclistica Valenciana, Ladies Tour of Norway, Giro di Toscana e appunto l’ultima al Giro delle Marche in Rosa. Con la sua forma potrà dire la sua nel circuito mosso di Harrogate, sempre accanto alla sua vecchia/nuova compagna di squadra Marta Bastianelli, che dopo la chisurà della Virtu, tornerà alla corte di Alessia Piccolo in Alè-BTC con la Paladin.
  • Letizia Paternoster
Un’atleta giovane già ricca di esperienza, tanto in pista quanto in strada. La Paternoster, al secondo anno tra i pro, dopo una stagione all’Astana è rientrata sotto l’ala di Giorgia Bronzini alla Trek Segafredo e dal suo DS ha imparato come vincere e come gestire i grandi eventi, come i mondiali (Bronzini è stata due volte iridata elite). La trentina è reduce dal secondo posto a Madrid, alla Challange by la Vuelta, battuta in volata solo da una scatenata Chloe Hosking. Ma con un biglietto da visita così e nonostante la giovane età, non si farà trovare impreparata.

Van der Breggen, Van Vleuten, Vos: chi sono le nostre avversarie?

L’Olanda schiera una formazione da battaglia che si basa su ben 3 punte di diamante: la campionessa uscente Anna Van Der Breggen, l’ex campionessa a crono e vincitrice del Giro Rosa Annemiek Van Vleuten e Marianne Vos, 3 volte campionessa del mondo. Le orange però sono capaci di stupire con del colpi a sorpesa, digitare Chantal Blaak a Bergen 2017. Occhi puntati anche sulla padrona di casa Lizzie Deignan già iridata a Richmond nel 2015 (all’albo d’oro come Lizze Armitstead, prima del matrimonio con Philippe Deignan). Deignan è tornata alle gare solo quest’anno, dopo la nascita della primogenita Orla e sa come si vince, lo ha dimostrato anche nel suo primo anno da mamma-atleta cogliendo il successo prorpio sulle strade di casa al Women’s Tour. L’Australia ha una bella formazione capitanata da Amanda Spratt, argento a Innsbruck 2018 e da curare è anche la polonia di Kasia Niewiadoma. Anche Team USA si presenta con nomi dal grande calibro, ragazzi pronte ad attacchi da lontano e a giochi nel finale.
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Chloe Dygert stravince la crono donne: 43 km/h di media e 1.33’ a Van Der Breggen, argento

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