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Ciclismo, mondiali di Aigle-Martigny annullati dopo il prolungamento delle norme Covid in Svizzera

Marco Castro

Aggiornato 18/08/2020 alle 04:58 GMT+2

La notizia era nell'aria da giorni e ora è realtà: la conferma delle norme anti-Covid che prevedono la partecipazione di un massimo di 1000 persone agli eventi sportivi fino al 30 settembre ha messo la pietra tombale sulla rassegna iridata in terra svizzera. Ora si pensa a un'alternativa, c'è l'ipotesi Italia.

Matteo Trentin, Mads Pedersen, Stefan Kung - Yorkshire 2019 World Championship - Getty Images

Credit Foto Getty Images

Aigle-Martigny dice addio ai mondiali di ciclismo su strada 2020. La rassegna iridata si sarebbe dovuta tenere dal 20 al 27 settembre sulle strade elvetiche, ma la conferma delle norme anti-Covid in Svizzera - tetto massimo di 1000 persone agli eventi sportivi fino a fine mese - ha portato all'inevitabile decisione da parte degli organizzatori. E la loro delusione, naturalmente, è palpabile.
Siamo tristi e delusi. Abbiamo lavorato duramente per più di due anni per offrire un magnifico evento su un circuito straordinario. Nonostante i vincoli dovuti alla pandemia COVID-19, abbiamo continuato a lavorare con passione per organizzare i Campionati del Mondo su Strada UCI, che sarebbero stati ricordati per il loro valore sportivo ma anche per la bellezza dei nostri cantoni e la ricchezza della nostra cultura e regione. Ci rendiamo conto che la situazione sanitaria nazionale e mondiale richiedano misure precauzionali e il nostro pensiero va a tutte le persone colpite da questo virus [Grégory Devaud e Alexandre Debons, co-presidenti del comitato organizzatore]
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Una stagione senza mondiale sarebbe un avvenimento nefasto che non si verifica da 75 anni, ma l'UCI starebbe già pensando a una soluzione alternativa. Non più undici gare come nel programma originario, ma soltanto le due prove in linea elite. Possibilmente restando in Europa, nello stesso arco temporale e cercando di disegnare un percorso simile a quello previsto a Aigle-Martigny, quindi adatto agli scalatori. E secondo la Gazzetta dello Sport, l'Italia sarebbe in pole per questo piano B, con il Veneto o l'Emilia Romagna disponibili ad ospitare la rassegna. In caso contrario si creerebbe un buco nel calendario, che potrebbe anche essere trasformato in opportunità. Quella di anticipare alcune delle Classiche previste ad ottobre, in piena concomitanza con il Giro d'Italia (3-25 ottobre) ed evitare dolorose sovrapposizioni.
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