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Ciclismo, Mondiali Fiandre - Remco Evenepoel: "Sarei potuto diventare campione del mondo"

DaOAsport

Pubblicato 30/09/2021 alle 14:06 GMT+2

MONDIALI CICLISMO - Remco Evenepoel è stato un grande protagonista nella prova in linea iridata, dove ha finito per lavorare da uomo squadra. Il suo Belgio non è salito neanche sul podio, scatenando la delusione dei tifosi e non solo. E il giovane corridore della Deceuninck ha detto la sua sulla tattica.

Evenepoel tira del grupo en el Mundial que se disputa en Bélgica

Credit Foto Getty Images

Tanti tra gli addetti ai lavori si sono pronunciati sulla tattica del Belgio nella prova in linea maschile elite dei Mondiali 2021 di ciclismo nelle Fiandre. La scelta di sacrificare un corridore come Remco Evenepoel nei fatti si è rivelata un errore vista l’evoluzione della corsa che ha sorriso al francese Julian Alaphilippe, mentre il capitano della selezione belga Wout Van Aert non è andato oltre l’11° posto, alle spalle anche dell’azzurro Sonny Colbrelli. Il miglior classificato per la compagine guidata da Sven Vanthourenhout è stato Jasper Stuyven, giunto quarto.
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Pungolato dai media sull’accaduto Evenepoel ha espresso delle valutazioni interessanti: “Il miglior corridore in corsa a parte Julian Alaphilippe? Difficile da dire, ma sarei potuto diventare campione del mondo. Sapevo quale era il mio compito, ovvero saltare su ogni azione. L’obiettivo era che non partissero corridori pericolosi senza che non ci fosse almeno uno di noi. C’erano due leader, Van Aert e Jasper (Stuyven, nota di redazione), mentre io ero un gregario”, le parole del giovane corridore belga, aggiungendo: “La carta scelta era Van Aert, quindi mi sono focalizzato su quella e ho fatto quel che potevo per aiutare. Lo avrei fatto anche alla Deceuninck-QuickStep se mi fosse stato chiesto”.
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Una condotta che quindi ha lasciato dubbi, ovviamente, anche al diretto interessato: “Dopo la corsa ho detto quel che pensavo a Vanthourenhout: è stata una occasione mancata per andare a conquistare la maglia iridata“, le considerazioni del 21enne fiammingo, che come è chiaro stanno facendo molto discutere. La posizione soprattutto del CT, in quest’ottica, è scomoda e in un Paese nel quale il ciclismo è concepito come una sorta di culto ci sarà ancora tanto di che parlare.
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