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Boonen cerca la doppietta

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Pubblicato 09/04/2005 alle 16:54 GMT+2

Nella Parigi-Roubaix il belga, vincitore del Giro delle Fiandre, vuole centrare l'accoppiata che riuscì a Van Petegem due anni fa. Da tenere d'occhio anche Cancellara, Flecha, Hammond, il vincitore dell'anno scorso Backstedt e Tafi, all'ultima corsa della

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Le previsioni meteo della vigilia indicano acqua e gran freddo nel Nord della Francia. Pioggia e fango potrebbero essere dunque gli ingredienti base della 103a Parigi-Roubaix, che alla base di partenza di Compiegne presenterà con il ruolo di favorito numero uno Tom Boonen. Fresco vincitore del Giro delle Fiandre e naturalmente dotato per il pavé, come dimostrò classificandosi terzo nel debutto alla Roubaix, anno 2002, il fiammingo ha tutte le carte in regola, compresa una squadra munitissima per le pietre, per vincere la regina delle classiche e dunque anche per centrare l"ambo Fiandre-Roubaix che per ultimo è riuscito a Peter Van Petegem due anni fa. Fiammingo come Boonen, artista del pavé forse anche più di Boonen, perché VP la Roubaix l"ha vinta 2 anni fa mentre un anno fa fu fregato dalla malasorte, Peter Van Petegem è insomma il favorito numero due. Ma con scarto ridottissimo sulle quotazioni di Boonen.
Poi ci sono tutti gli altri, tanti e tutti molto accreditati, che vogliono vincere la Roubaix perché la sentono dentro. Fabian Cancellara fu quarto nella volata di un anno fa e da tempo giura a se stesso che stavolta staccherà tutti e nel Velodromo entrerà primo e solitario. Casa Fassa Bortolo cala anche l'asso di Spagna Flecha, cui hanno scippato la Gand-Wevelgem e le cui gambe sembrano splendide. Il britannico Hammond, terzo un anno fa, sogna di fare come Backstedt un anno fa. Il gigante Magnus è stato il primo svedese a fare centro a Roubaix, Hammond vuol essere il primo britannico dell'albo d'oro. Non dimentichiamo neppure Backstedt, che in caso di bis diventa un mito del pavé. Non scordiamoci che abbiamo italici cacciatori di pavé anche loro affamati e attrezzati. Per Tafi questa Roubaix è l'ultima corsa in carriera, occasione unica e irripetibile per scrivere una memorabile pagina di ciclismo. Poi c'è il giovane Ballan da tifare, al pari di Bortolami. E comunque questa è la Parigi-Roubaix, la regina delle classiche, forse anacronistica, sicuramente unica. Comunque vada sarà un Inferno.
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