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Ciclismo, Parigi-Roubaix: Colbrelli re della Roubaix: la Regina delle Classiche è azzurra

Samuele Ragusa

Aggiornato 04/10/2021 alle 00:06 GMT+2

CICLISMO - Dopo 257,7 chilometri di fango, sofferenza e lotta, Sonny Colbrelli riporta l'Italia a trionfare alla Parigi-Roubaix 22 anni dopo l'ultima volta. Battuti Van der Poel e Vermeersch nella volata del velodromo di Roubaix, dopo il trionfo agli italiani e agli europei, il Cobra conquista la prima classica monumento della propria carriera.

Sonny Colbrelli, vainqueur de Paris-Roubaix.

Credit Foto Getty Images

22 anni dopo l'ultima volta di un azzurro, 68 dopo quella di un esordiente nell'Inferno del Nord: Sonny Colbrelli scrive un'altra pagina di storia del ciclismo conquistando la prima classica monumento in carriera, in un 2021 da sogno in cui aveva già messo le mani sul titolo italiano ed europeo. Le condizioni climatiche avverse, il fango e la pioggia battente non hanno che conferito maggiore epicità al successo del Cobra, stremato, incredulo e - ovviamente - in lacrime al traguardo di Roubaix, davanti allo strafavorito di giornata Mathieu Van der Poel e a un Florian Vermeersch davvero stoico - secondo dopo una fuga cominciata a 210 chilometri dal traguardo. L'ultimo successo italiano alla Parigi-Roubaix era quello di Andrea Tafi nel 1999, l'ultimo successo di un esordiente nella Regina delle Classiche - invece - risale addirittura al 1953, alla vittoria del belga Germain Derycke. Nell'anno dell'Italia, i 257,7 chilometri di una delle corse più belle al mondo non potevano che chiudersi tra le lacrime e le urla di gioia di Sonny Colbrelli, il nuovo re di Roubaix.

L'ordine d'arrivo

CorridoreTempo
1. Sonny Colbrelli06h01'57''
2. Florian Vermeersch st
3. Mathieu van der Poelst
4. Gianni Moscon+44"
5. Yves Lampaerts+1'16"
6. Christophe Laporte +1'16"
7. Wout van Aert +1'16"
8. Tom Van Asbroeck +1'16"
9. Guillaume Boivin +1'16"
10. Heinrich Haussler +1'16"
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Impresa Colbrelli, van der Poel è ko: rivivi la volata nel velodromo

Il primo tentativo di fuga, subito dopo il chilometro 0, è di Matteo Trentin, accompagnato da altri due corridori e ripreso dopo pochi chilometri. La fuga buona, allora, è quella che arriva quasi involontariamente a 210 km dal traguardo, quando un gruppo di 31 corridori - tra cui i nostri Moscon, Affini, Oss, Mozzato e Ballerini - prende il largo su un gruppo allungato sotto la pioggia battente. Dopo il terzo settore di pavé - il numero 28, il più lungo della corsa - la selezione inizia a farsi spietata: davanti a tutti rimangono Vermeersch (Lotto-Soudal), Rowe (Ineos Grenadiers), Eekhoff (DSM) e Walscheid (Qhubeka), gli altri 27 iniziano l'inseguimento al gruppo di testa. Primo colpo di scena che arrva a 135 dal traguardo, quando dopo Kung cade il vincitore dell'edizione 2018 Peter Sagan, apparso in difficoltà già dai primi settori di pavé.
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La selva scombina definitivamente il gruppo dei big, con Van Aert che rimane attardato dopo essere riuscito ad evitare di rimanere coinvolto in una caduta davanti a lui e Vanmarcke va a terra proprio negli ultimi metri del pavé della Foresta di Arenberg. A 85 chilometri dal traguardo - allora - è il Cobra Sonny Colbrelli ad alzare i giri del motore, staccando i grandi e lanciandosi da solo all'inseguimento della testa della corsa. Superati i -70 km, poi, è il momento di Mathieu Van der Poel - uno, se non IL più attesi di giornata. L'olandese stacca il rivale Van Aert e gli altri big rimasti nel gruppo, si riporta in solitaria sul gruppetto di Colbrelli così da potersi rilanciare - poi - sulla testa della corsa.
A -52,5 dal traguardo è Moscon - tra i primi fuggitivi di giornata, rimasto sempre nelle posizioni di testa della corsa - che saluta la compagnia e si lancia da solo in testa alla corsa dopo aver già percorso 158 km di fuga. Van der Poel riesce a rilanciare la propria azione ai -35, salutando momentaneamente Colbrelli e lanciandosi da solo a caccia dell'azzurro in testa alla corsa. All'azzurro, però, inizia a girare tutto male: prima la foratura, poi la caduta sul settore 7 di pavé che lo portano a mantenere un vantaggio di appena 12 secondi, troppo poco per evitare il ritorno di uno scatenato VDP, di Sonny Colbrelli - tornato sull'olandese - e di uno stoico Vermeersch - anche lui in fuga come Moscon dal -210 km. Una volta nel velodromo di Roubaix, però, non ce n'è per nessuno: il Cobra prende ottimamente il tempo della volata e conquista la prima classica monumento della propria carriera. Dopo la vittoria degli italiani e degli europei, il 2021 di Colbrelli si chiude nel migliori modo possibile.
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