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Van der Poel: "La chicane è pericolosa, non mi sento a mio agio. Cadute? Noi corridori prendiamo troppi rischi"

Pietro Pisaneschi

Aggiornato 05/04/2024 alle 12:13 GMT+2

PARIGI-ROUBAIX - Il campione del mondo parla in conferenza stampa a due giorni dalla Regina delle classiche confermando le perplessità sulla novità della chicane introdotta per rallentare l'ingresso ad Arenberg. "Pensavo a qualcosa di diverso, rende il percorso più pericoloso". Van der Poel parla anche della caduta ai Paesi Baschi: "Ci prendiamo troppi rischi per voler stare tutti davanti".

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Ore calde in vista dell'Inferno del Nord. A due giorni dalla 121ª edizione della Parigi-Roubaix, il ciclismo dibatte sulla sicurezza in corsa dopo la terribile caduta al Giro dei Paesi Baschi e sulla novità della chicane prima dell'ingresso della foresta di Arenberg. Sono questi i temi che spopolano in gruppo, sui siti e sui quotidiani. Un po' dappertutto si chiede e si ricerca il parere dei corridori, ponendo domande e ottenendo risposte. Le opinioni sono varie e ognuno ha la propria. Inevitabile dunque che anche Mathieu Van der Poel, campione in carica e favorito d'obbligo per la vittoria di domenica, si sia espresso in merito nella conferenza stampa di presentazione della corsa svoltasi a Hooglede (Belgio) nel quartier generale della Deceuninck. Il fresco vincitore del Giro delle Fiandre aveva accolto con l'espressione "Is this a Joke?" (è uno scherzo?) l'introduzione della chicane che, su richiesta del CPA, l'associazione mondiale dei corridori presidiata dall'ex pro Adam Hansen, è stata introdotta nel percorso della Roubaix poco prima dell'ingresso alla Foresta di Arenberg con l'intenzione di rallentare il gruppo, costringendolo a frenare e ridurre la velocità per ridurre i rischi. Van der Poel però è di tutt'altra opinione.

PER IL CAMPIONE DEL MONDO LA CHICANE NON DIMINUISCE I RISCHI, ANZI...

"Credo che la chicane renda ancora più pericoloso il percorso. Non mi sento a mio agio in gruppo verso la Foresta" afferma il campione in carica della Regina delle classiche "Avevo immaginato qualcosa di diverso, qualcosa simile ad una chicane di Formula 1, non proprio una curva a 180 gradi. È giusto che se ne parli e fare dei passi avanti ma cambiare per il solo gusto di farlo non ha senso". Van der Poel accetta la proposta ("Se la maggioranza pensa che sia meglio, allora sono d'accordo") e chiude la discussione rilanciando i suoi intenti: "Io do la mia opinione, ma cerco solo di vincere. Con o senza la chicane". Il corridore della Alpecin-Deceuninck ha inoltre ammesso di aver parlato con Adam Hansen, confrontandosi e ricevendo ulteriori proposte di modifica del percorso che saranno vagliate per la prossima edizione. Un'altra cosa però ha fatto storcere il naso a Van der Poel: il fatto che la modifica sia stata introdotta troppo a ridosso della corsa.

"CI PRENDIAMO TROPPI RISCHI"

Van der Poel ha parlato anche della caduta all'Itzulia. Ha appreso la notizia mentre si stava recando in aeroporto di ritorno dalla Spagna dove ha svolto l'ultima preparazione in vista della Roubaix. Anche qua la risposta è secca e decisa. "Siamo noi stessi a prenderci i richi e questo è il problema più grande. Tutti vogliono essere davanti al momento giusto e questo non è possibile. È sempre scioccante vedere i tuoi colleghi cadere in quel modo. Conosco abbastanza bene alcuni di loro. Tutto sommato, possiamo ritenerci fortunati che sia finita così. Poteva andare peggio". Van der Poel analizza più a fondo la questione. "La velocità è molto elevata e comunque con i rapporti e i cambi di adesso riesci a pedalare anche se stai andando a 70 km/h. C'à tanto stress. Anche gli auricolari, necessari per la sicurezza, finisco per causarlo. Anche i vestiti, ci proteggono poco a determinate velocità". Il corridore della Aplecin giunge però alla conclusione comune: "Non saremo mai sicuri al 100%. A volte è solo questione di fortuna".

GIOCO DI SQUADRA ALPECIN, CHI LAVORERÀ PER CHI?

Nella conferenza stampa di presentazione a fianco di Van der Poel c'era anche Jasper Philipsen. Il vincitore dell'ultima Milano-Sanremo l'anno scorso chiuse al 2° posto dopo aver lavorato tutto il giorno al servizio di Van der Poel. In via Roma però, è stato il campione del mondo a mettersi al servizio del compagno. Potrà esserci un ulteriore accordo? "Dobbiamo ricreare una situazione del genere che possa essere vantaggiosa per entrambi" afferma Van der Poel che però non vuol sentir parlare di scambi di favori tra compagni di squadra dopo l'episodio di "gregariato" a Sanremo "Quello che Jasper ha fatto l'anno scorso a Roubaix è stato sufficiente. Non faccio una cosa del genere per ottenere qualcosa in cambio. Era l'opzione migliore in quel momento. Jasper avrebbe fatto lo stesso". Due opzioni, due fenomeni. L'Alpecin-Deceuninck va a caccia della terza Classica monumento consecutiva nella miglior condizione possibile. Che sia un attacco da lontano di Van der Poel, o una volata ristretta con Philipsen nel mezzo, sono sempre loro i favoriti.
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Van der Poel alza al cielo la pietra della Roubaix; che faccia van Aert...

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