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Gli azzurri ai raggi X: Nibali, la punta di diamante, Rosa il jolly: Aru cerca riscatto

DaOAsport

Pubblicato 01/08/2016 alle 23:28 GMT+2

Dal nostro partner OAsport.it

Vincenzo Nibali lors du Tour d'Oman

Credit Foto AFP

Cinque uomini con un unico obiettivo. Questa la squadra selezionata dal CT Davide Cassani per le Olimpiadi di Rio 2016. Vincenzo Nibali sarà il capitano e la guida della formazione azzurra: ecco i cinque effettivi che prenderanno parte alla prova su strada.
FABIO ARU: è il più giovane, classe 1990. Viene da un Tour de France difficile dove ha affiancato ottime prestazioni (come la cronoscalata di Megeve) ad altre lontanissime dai suoi standard di rendimento (Andorra e la tappa di Morzine, dove è naufragato). La condizione comunque dovrebbe esserci e la Grande Boucle potrebbe dargli più freschezza e fondo nel finale, fondamentale per ambire ad una corsa da protagonista. Nelle Classiche non si è mai affermato ma ha disputato un buon Lombardia nel 2015 dopo la Vuelta. Il percorso è adatto, può rimanere con i migliori in salita, o attaccare, e fare la differenza anche in discesa. Senza dimenticare che ha un buono spunto veloce in caso di volata a ranghi ristretti.
ALESSANDRO DE MARCHI: non viene dalla sua miglior stagione e in 53 giorni di gara ha chiuso solo due volte in top 10. Cassani ha puntato su di lui ad inizio anno e anche per questo si presume che sarà in forma nell’appuntamento a Cinque Cerchi. È un grande pedalatore e può rendersi utile nella prima parte di gara scortando i capitani fino al momento decisivo della corsa.
DAMIANO CARUSO: avrà un ruolo simile a quello di De Marchi, al Tour ha mostrato una condizione invidiabile e la convocazione è stata meritata. Può imporre un ritmo alto sia per controllare eventuali attacchi sia per preparare i vari allunghi di Aru, Nibali e Rosa. Affiancherà Nibali nella prova a cronometro.
DIEGO ROSA: il jolly della nazionale. Nella stagione che lo sta consacrando (memorabile la vittoria ai Paesi Baschi con 100 chilometri di fuga solitaria e la bici sollevata sopra la testa in stile ciclocross per attraversare il traguardo) può essere sia un ottimo gregario sia una straordinaria seconda punta. Le Classiche e le corse di un giorno diventeranno il suo terreno di caccia ideale già dall’anno prossimo. Conosce bene Nibali e Aru correndo nella stessa squadra, al Tour de France non sembrava ancora al 100% e dalla fine della corsa francese alle Olimpiadi potrebbe essere cresciuto ulteriormente.
VINCENZO NIBALI: la punta di diamante del movimento e della spedizione in Brasile. Sullo Squalo sono riposte le maggiori possibilità di medaglia: in questo 2016 ha vinto il Giro d’Italia, poi ha affrontato un Tour da comprimario con l’obiettivo di essere nuovamente al top della condizione proprio per i Giochi. Salita e discesa sono il suo pane, sa come vincere le grandi corse di un giorno (Il Lombardia dello scorso anno l’ha finalmente sbloccato sotto questo punto di vista) e non poteva pretendere un percorso più adatto. Non si chiede la medaglia, ma Nibali dovrà essere tra i protagonisti assoluti della gara. Difficile pronosticarlo tra i migliori 3 nella prova a cronometro, più per la concorrenza che per una sua scarsa propensione alle gare contro il tempo. In carriera ha dimostrato di poter fare la differenza anche in questa specialità e il percorso mosso può aiutarlo a chiudere il gap con i Froome, Dumoulin e Martin.
gianluca.santo@oasport.it
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