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Ciclismo - Roglic: "La vittoria del Giro è stata pazzesca. Nel 2024 vado a caccia del Tour de France con la Bora"

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Pubblicato 18/10/2023 alle 15:51 GMT+2

CICLISMO - Primoz Roglic sogna il Tour de France 2024, lo ha confessato a Ciro Scognamiglio della Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole: "Certamente voglio andare al Tour de France e avere il miglior supporto possibile, 7 compagni che possano aiutarmi. Il cambio di squadra? Alla Bora ho trovato l’entusiasmo che cercavo".

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Serenità ed equilibrio: è questa l'immagine che trasferisce Primoz Roglic nell'intervista rilasciata a Ciro Scognamiglio della Gazzetta dello Sport. Eccone alcuni estratti. "Il cambio di squadra? È successo tutto molto velocemente. Diversi team si erano interessati, ma l’accordo con la Bora è stato trovato molto presto. C’è stato l’entusiasmo che cercavo, vedremo come andrà. Sentivo che stava arrivando il bisogno di fare qualcosa di diverso. Di nuove sfide. Non puoi sapere se una strada è migliore se non ci provi fino in fondo. Avevo cambiato dal salto con gli sci al ciclismo, ora resto nel ciclismo, è un cambiamento ben più piccolo!".

Più libertà con la nuova squadra

"Forse, in termini di gare, sì. Certamente voglio andare al Tour de France e avere il miglior supporto possibile, 7 compagni che possano aiutarmi. Questo la Jumbo non poteva farlo. Qualsiasi cosa succederà, voglio continuare a divertirmi. So che sto lasciando forse la miglior squadra del 2023, non credo di stare andando in un team ancora migliore, però sono davvero curioso di sapere che cosa riserverà il futuro".

Quel maledetto Tour 2020

"Sa che tornando indietro… devo essere felice. Dopo quel Tour, ho vinto parecchio. Magari se lo avessi conquistato, non sarei riuscito a raggiungere dopo tutto il resto. Per questo le dico che il Tour 2020 mi ha comunque dato tanto. Dipende da come guardi alle cose della vita. Puoi essere deluso, ma puoi invece prendere ciò che c’è di positivo in ogni esperienza e guardare avanti. Siamo sempre noi a creare il nostro futuro. E comunque, se anche smettessi oggi...Sarei già orgoglioso di dove sono arrivato".
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Sul prossimo Giro d'Italia

"Creerà, come sempre, grandi emozioni. È moderno, perché c’è alla seconda tappa già una salita come Oropa. Ci sono due cronometro abbastanza lunghe: chi vuole vincere dovrà essere competitivo contro il tempo. E poi, le montagne alla fine: credo che il vincitore si deciderà sul Monte Grappa, al penultimo giorno".

Sulla gioia della maglia rosa

"Averla vinta è pazzesco, nel senso che quando ho cominciato a pedalare avevo due sogni: diventare un professionista e correre il Giro d’Italia. Mi sarebbe bastato disputarlo una volta per essere felice. Perciò, ripeto, è pazzesco".
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Sulla Vuelta 2023

"È stata in effetti una situazione nuova, mai vista. Il ciclismo è uno sport di squadra, e io ero il primo a essere super-felice. Sepp se la meritava la Vuelta. È stato il migliore senza mai mostrare alcuna debolezza. Che storia: ero sul podio con due ragazzi che in passato sono cresciuti e hanno imparato dall’essere al mio fianco, diventando grandi campioni. È speciale fare parte di una storia così".

Sulla rivalità con Pogacar

"Preferirei essere il solo sloveno forte! (sorride, ndr) Ma questo è lo sport. Con lui, Vingegaard, Evenepoel... ci spingiamo a essere migliori. La competizione ci aiuta ad avere obiettivi quando ci svegliamo ogni mattina".
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