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Strade Bianche 2020 - Dillier, van Aert, Bettiol e Formolo: le 5 cose che abbiamo imparato

Luca Stamerra

Aggiornato 02/08/2020 alle 12:34 GMT+2

C'è ancora molto incertezza per quanto riguarda il protocollo medico-sanitario. Se si è positivi cosa succede? Intanto non fanno partecipare i negativi... Van Aert riesce a vendicarsi dopo due terzi posti consecutivi, ma che prove di Bettiol e Formolo. Da rivedere la preparazione di Alaphilippe e van der Poel, ma siamo solo all'inizio.

Wout van Aert - Strade Bianche 2020 - Getty Images

Credit Foto Getty Images

1) Dal caso Dillier ai 5 corridori cacciati alla Vuelta a Burgos. Protocollo molto in certo

C'è ancora incertezza sul protocollo medico-sanitario da seguire per la ripartenza del ciclismo. Ok le mascherine prima della partenza, ok l'igienizzazione delle mani al foglio firma o il controllo della temperatura, ma queste attività esulano un po' dal discorso di “protocollo”. Ormai è diventato uso e costume di tutti seguire questo tipo di percorso, ma il protocollo dovrebbe vertere su cosa fare in caso di positività accertata al covid. In questa settimana c'è stato il caso di Silvan Dillier, svizzero dell'AG2R, che - dopo essere stato convocato per Strade Bianche e Milano-Sanremo - ha scoperto di essere “positivo”. Si è recato comunque in Italia in settimana e ha sostenuto altri due tamponi che hanno dato successivamente esito negativo. Lo ha affermato lui stesso al giornale svizzero Blick, notizia poi riportata anche da altri organi di stampa e dai colleghi di Rai Sport...
Ho dei seri dubbi sull’esito del mio controllo, anche perché ne ho fatti altri in questi ultimi giorni e sono stati tutti negativi. [Silvan Dillier a Blick]
Ricapitolando, se una qualsiasi persona risulta negativa in due occasioni consecutive al tampone può ritenersi guarita dal covid e, soprattutto, impossibilitata dal far ammalare altre persone. Portate queste “prove”, perché un corridore non può riprendere l'attività fisica e gareggiare? Allo stato attuale delle cose, Dillier non potrebbe neanche partecipare alla Milano-Sanremo perché dovrà osservare 15 giorni di quarantena, ma se è negativo perché dovrebbe osservare questo periodo? Per non parlare di quanto successo alla Vuelta a Burgos dove sono stati mandati a casa 5 corridori (2 dell'Israel e 3 dell'UAE Emirates) perché avevano avuto contatti (non è stato specificato di che genere) con una persona che poi è risultata positiva. Nonostante i due tamponi negativi consecutivi, però, hanno dovuto lasciare la corsa... Passi, mica tanto, per una corsa di un giorno, passi per una corsa a tappa breve, ma così facendo si rischia di falsificare l'esito di corse come Giro e Tour. Se per precauzione, si mandano a casa i negativi, sarebbe stato meglio rinviare il ciclismo al 2021.
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2) Bettiol, Formolo e non solo: l'Italia per le Classiche è viva

Negli ultimi anni, a parte qualche guizzo di Vincenzo Nibali, l'Italia purtroppo non riusciva a performare nelle corse di un giorno o per meglio dire nelle Classiche. E dire che per anni e anni si è dominato in questo genere di corse, basti pensare ai successi degli anni '90 nel Nord: Belgio, Francia e non solo. Ora si comincia a vedere qualcosa e lo si nota dall'ordine d'arrivo della Strade Bianche. Bettiol è stato uno dei protagonisti della Classica senese, giungendo poi 4°, lui che ha conquistato nella passata stagione il Fiandre. In crescita anche Davide Formolo che si è piazzato 2° dopo una grande condotta di gara, con il campione nazionale italiano che ha collezionato in carriera anche un 7° posto e un 2° posto alla Liegi, dando l'idea che il veronese possa specializzarsi maggiormente nelle corse di un giorno piuttosto che nei Grandi Giri. Ci sono Moscon, Ulissi, sta arrivando Ganna, c'è ancora Viviani per un certo tipo di percorsi. Insomma, per le Classiche torniamo ad essere ben forniti.
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3) Van Aert fa il colpaccio. Lui sì che è un fenomeno

Grosso applauso per il vincitore della corsa, Wout van Aert. Non solo per la vittoria in sé, non solo per le azioni che lo hanno contraddistinto durante la giornata senese, ma gli facciamo i complimenti soprattutto per la sua caparbietà. Ha sempre detto di amare questo tipo di corsa e, dopo due terzi posti consecutivi, ha finalmente conquistato la gioia più grande, questa volta gestendosi alla perfezione. Sapeva quando attaccare, sapeva quando rallentare per rifiatare, quest'oggi è stato un fenomeno. E attenzione, ha 25 anni, ne ha di occasioni da qui ai prossimi anni per conquistare tante Classiche anche grazie al suo spunto veloce. E che dire della Jumbo Visma che oltre a dividersi i Grandi Giri con Roglic e Dumoulin, rischia di fare man bassa anche nelle corse da un giorno. Il team olandese vuole vincere tutto, ecco spiegata la scelta di entrare anche nel circuito femminile, mettendo già sotto contratto per il 2021 Marianne Vos.
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4) Occhio ai voti negativi. Ingiusto mettere dietro la lavagna Sagan, van der Poel e Alaphilippe

Prima corsa dell'anno e abbiamo già letto tante pagelle negative per quelli che erano i favoriti di giornata. Giusto segnalarlo, anche perché i vari Alaphilippe (vincitore dell'edizione 2019), van der Poel e Sagan sono usciti dalla corsa per la vittoria già a metà gara. Chi è caduto, chi ha forato, chi non è mai stato in partita. Ma ricordiamoci che questa è la stagione più pazza di sempre del ciclismo, c'è chi si è preparato per altre corse e chi alle Strade Bianche ci veniva - in realtà - solo presenza.
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Julian Alaphilippe - Strade Bianche 2020 - Getty Images

Credit Foto Getty Images

Per non dimenticare il fattore climatico/ambientale. Questi corridori potrebbero essere i favoriti nelle condizioni di marzo, ma non sono più i favoriti ad agosto. Insomma, è presto per stilare i bilanci e questa situazione sposta un po' gli equilibri azzerando alcuni valori tecnici oggettivi.

5) Anche il ciclismo femminile sa dare spettacolo: giusto l'ingresso nel World Tour

Prima della corsa maschile, c'è stata la prova femminile, con lo spettacolare successo della van Vleuten. Spettacolare perché frutto di una rimonta partita da lontano, con nessuna ciclista ad inseguirla perché “tanto chi gliela fa fare, non ce la fa”... Alla fine è riuscita a scavalcare Mavi Garcia che era stata protagonista per circa 60 km, dando vita ad una corsa incerta fino alla fine e con alti contenuti tecnici.
Diverse le strategie messe in piedi, diversi i tentativi di far saltare il banco. A questo livello anche le donne hanno saputo dimostrare la loro forza. Giustificata quindi la creazione di un circuito World Tour femminile che sarà completo dalla prossima stagione, anziché presentarsi di tanto in tanto a qualche Classica.
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