Mercado sorprende Acosta

Anche in una tappa cosiddetta di transizione, dove la ribalta spetterebbe ad altri, ai comprimari, a coloro che non hanno ancora vinto una tappa o nemmeno traguardi intermedi, trova il modo di lasciare un segno Lance Armstrong, un brutto segno, purtroppo, un marchio da Supercafone Descriviamo: dopo 20 km di orsa parte la classica fuga della mattina, mentre parte un po" in ritardo Filippo Simeoni, in tempo però per aggregarsi. Ma si porta dietro Lance Armstrong. Il texano è un osso duro, un tipo ruvido che non dimentica, e che ben ricorda la querela ricevuta da parte di Filippo Simeoni, qualche anno fa. I due non si parlano più, non si sono mai chiariti, problemi loro ma punto in meno per Armstrong, che si è reso protagonista di un gesto poco sportivo e molto maleducato. Evitabile.

Inevitabile invece che una tappa siffatta, tutta su e giù su colli non irresistibile ma dopo tante grandi fatiche alpine, si risolva nel buon esito della fuga da lontano, tutta composta di corridori molto staccati in graduatoria, comunque in gamba e coraggiosi. Sono gli spagnoli Flecha, Garcia Acosta e Mercado, il kazako Fofonov, il francese Joly e l'olandese Lotz i sei uomini cui il gruppo concede via libera, una fuga che parte dopo 20 km, che ai -60 dall'arrivo è già al sicuro, con vantaggio sul gruppo superiore ai 9 minuti.

Le scaramucce per la vittoria di tappa cominciano ai -15 dall'arrivo e terminano ai -10. Quando escono all'attacco Mercado e Garcia Acosta, che fanno il vuoto e se la giocano a duello. Una corrida tra spagnoli dove Garcia Acosta è il Toro sconfitto e Mercado il Matador. Il 26enne di Armilla infilza d'astuzia il rivale, anticipando la volata e centra il primo successo in carriera al Tour de France.

Ad Armstrong quel che è di Armstrong, oltre alla qualifica odierna di Supercafone Ricordiamo che sono 4 e non 3, come ieri erroneamente segnalato, i successi di tappa da lui ottenuti in questo Tour de France, 5 invece i Tour già vinti. In attesa del sesto. Che sarà forse l'ultimo della sua mirabolante carriera.