Purito Rodriguez annuncia il ritiro a fine 2016: "Ho 37 anni, meglio lasciare quando si è al top"

Avevo parlato di questa mia decisione già lo scorso anno con la mia famiglia, e l’occasione per l’addio è arrivata nel 2016, con il Tour de Francia che arriva nella mia Andorra. Poi ci sono anche le Olimpiadi, in un tracciato che potrebbe anche favorirmi. Dopo il ciclismo voglio dedicarmi completamente alla mia famiglia. Meritano di avere il mio tempo. Mi sono sempre stati vicino, ora tocca a me.

Continuerò a dare il massimo per il resto della stagione. Mi piacerebbe finire il Tour nella Top 10, ma il mio sogno è ovviamente quello di finire un’altra volta sul podio a Parigi. Il supporto che ho ricevuto sui Pirenei dalla gente mi ha aiuterà in questi ultimi mesi di professionismo. Al momento non ho idea di quella che sarà la mia ultima corsa. In teoria correrò alle Olimpiadi di Rio e la Vuelta di Spagna.

Del ciclismo ho così tanti ricordi… Sicuramente la mente non può non andare al mio super 2012 con il Lombardia vinto sotto la pioggia, ma anche alla medaglia d’argento vinta nel Mondiale del 2013. Quel risultato mi brucia ancora, ma questo è ciclismo, che è cambiato moltissimo negli ultimi anni. Oggi, nel 2016, non è più lo sport del 2000, quando ho iniziato. Ho incrociato grandissimi campioni, da Museeuw a Quintana, ma i due che mi hanno più impressionato sono stati Michele Bartoli e Alejandro Valverde. Ora per me è tempo di chiudere, 17 anni ad alto livello sono tanti. Ho dato le mie stagioni migliori alla Katusha, loro sapevano tutto e sono sempre stati al mio fianco. Non l’ho dimenticherò. E… Il 2016 non è ancora finito…!