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Greipel, è già bis in volata per la maglia verde: Sagan ancora secondo, Martin sempre in giallo

Fabio Disingrini

Aggiornato 08/07/2015 alle 20:20 GMT+2

Lo sprinter tedesco della Lotto-Soudal vince ad Amiens la quinta tappa del Tour de France riservata alle ruote veloci: Sagan ancora secondo, Cavendish "solo" terzo, Cimolai nono e primo italiano, mentre una caduta nella prima ora costringe Bouhanni al ritiro. Greipel consolida così la sua leadership a punti con la seconda vittoria in questo Tour, ottava in carriera alla Grande Boucle

Tony Martin trägt gelb, André Greipel hat es mehr mit grün

Credit Foto Imago

Fra le ruote veloci più attese di questo Tour de France, c'è stato fin qui un unico grande protagonista in maglia verde. Andre Greipel bissa il successo sul barrage di Zelande davanti alla splendida Cattedrale di Amiens, sigillando in volata la sua quindicesima vittoria di tappa in un Grande Giro, ottava alla Grande Boucle dal 2011 più 3 in Italia (quest'anno a Castiglion della Pescaia) e poker 2009 alla Vuelta a España. Per lo sprinter tedesco della Lotto-Soudal, si tratta inoltre del decimo successo stagionale e di un allungo deciso nella classifica a punti sul tre volte detentore Peter Sagan.
Dopo 4 maglie gialle diverse come non accadeva dall’inizio del Tour del '92 (Indurain, Zülle, Virenque e Pascal Lino), Tony Martin difende la Jaune sul traguardo di Amiens. Panzerwagen aveva sfiorato la leadership per 3 giorni, secondo a cronometro e per colpa di due abbuoni (Cancellara terzo a Zelande, Froome secondo sul Mur de Huy) e oggi, a missione gialla compiuta, ha lavorato con la sua Etixx-Quickstep per la volata di Cavendish.
La quinta tappa del Tour de France, di 189.5 chilometri da Arras ad Amiens, inizia con una maxi-caduta che, al chilometro 20, coinvolge mezza Cofidis costringendo al ritiro il suo capitano Nacer Bouhanni. Così, Nicolas Edet viene subito richiamato in gruppo e in fuga solitaria, fino ai meno cento del traguardo volante di Rancourt, resta Pierre-Luc Perichon della Bretagne.
S’aprono gli ombrelli sulla Grande Boucle e la tappa diventa – dopo la crono, il vento del Nord, la maxi-caduta, il Mur de Huy e il pavé - una frazione prudente sulle strade viscide della Piccardia, con una media oraria di circa 40 km/h fino al traguardo di Amiens e 37 corridori, fra cui il sinistrato Michael Matthews, staccati dal gruppo maglia gialla. Ciononostante, a 25 km. dall’arrivo, un’altra maxi-caduta in coda al plotone coinvolge almeno una ventina di bici fra cui quelle di Trentin, Pozzato e Thibaut Pinot.
La volata è intensa e senza treni con vento a sfavore negli ultimi chilometri: Cavendish perde la ruota di Renshaw (ultimo uomo Etixx) e Demare gli guasta l’ultima traiettoria a sprint ormai compromesso; Sagan trova traffico, ma trova alla fine il varco per la sua bellissima progressione in rimonta. Lo slovacco della Tinkoff chiude secondo e sarebbe proprio una bella notizia, se non si trattasse già del terzo piazzamento (secondo a Zelande, terzo ieri) in 5 tappe. Allez Peter, a la poursuite de demain.
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