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Revoche, crisi, ritiri e cadute: il Tour de France di Alberto Contador è sempre in salita

Fabio Disingrini

Aggiornato 23/07/2015 alle 16:49 GMT+2

Dalla vittoria mutilata del 2010, la Grande Boucle non ha più sorriso al Campéon, caduto due volte nel 2011, fuorigiri al ritorno dalla squalifica, ritirato per infortunio l'anno scorso e scivolato ancora ieri, in discesa, nella prima della quattrogiorni alpina. Quinto overall a +6'40, Contador deve cerchiare un traguardo, magari l'Alpe d'Huez, per prendere un altro 30 all'università del ciclismo

Alberto Contador

Credit Foto Eurosport

Strano il corso di Alberto Contador, che crediamo essere il miglior corridore della sua generazione, all'università del ciclismo. Vincitore 2007 e 2009 del Tour de France, le sue ultime 5 partecipazioni alla Grande Boucle sono invece cosparse di cadute (non solo sensu stricto), incidenti, crisi e disillusioni. A partire dalla revoca del Tour vinto nel 2010 e del quinto posto 2011, con un gap di un minuto e mezzo da colmare subito a fine prologo e una seconda rovinosa caduta sul ginocchio destro alla decima tappa, su una discesa dei Midi-Pyrénées.
Positivo al clenbuterolo, Alberto Contador non partecipa al Tour de France 2012 per squalifica, rientrando alla Grande Boucle l'anno successivo dopo il capolavoro di Fuente Dé per vincere la Vuelta a España. Lo spagnolo è supportato da un grande team, la Saxo-Tinkoff prima della classifica a squadre, e protetto in salita da un fedelissimo luogotenente, Roman Kreuziger, quinto della classifica finale. Come già alla Vuelta però, Alberto batte la maglia gialla (Chris Froome) solo fra i ventagli e la attacca in discesa, perché in salita invece c'è un gap incolmabile. Contador non riesce infine a difendere il podio crollando sull’ultimo arrivo in quota e chiudendo quarto overall: la sintesi non del grande sconfitto, ma senz'altro del leader più ridimensionato dal Tour del centenario.
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Alberto Contador all'arrivo della quinta tappa del Tour de France 2014

Credit Foto AFP

Nel 2014, Alberto Contador si presenta al Tour de France con una gamba straripante dopo aver vinto la Tirreno-Adriatico e la Vuelta al País Vasco, ma la sua Grande Boucle inizia male e finisce decisamente peggio. Fin dalla “piccola Roubaix” di Sheffield, lo spagnolo si fa sorprendere da Vincenzo Nibali, che poi lo staccherà di oltre due minuti e mezzo fra i pavé dell'Enfer du Nord. Non bastasse, prima ancora delle Alpi e dei Pirenei, Contador cade e si ritira nel corso della decima tappa, dopo 25 chilometri di resistenza sui pedali con una tibia micro-fratturata.
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Alberto Contador, vincitore del Giro d'Italia 2015

Credit Foto AFP

Profeta in patria, Alberto Contador vince la sua terza Vuelta e ancora, la scorsa primavera, il Giro d'Italia dichiarando la sua doppia partecipazione alla Corsa Rosa e al Tour. In Francia però le cose non vanno e il Campéon, come tutti gli altri grandi pretendenti alla maglia gialla, è subito declassato a comparsa sul primo Hors Catégorie pirenaico, schiacciato dalla grandezza di Chris Froome. Una Grande Boucle che per lo spagnolo si palesava con più salite del previsto già dall'abbandono forzato di Basso (#ForzaIvan), e che s'è ulteriormente complicata ieri quando Contador è scivolato in discesa, giungendo al traguardo di Pra Loup con la bici di Sagan e un ritardo di 2'17 da Froome.
Quinto della classifica generale a 6 minuti e 40 secondi dalla maglia gialla, Alberto Contador ha 3 tappe, 2 Croix de Fer e un'Alpe d'Huez per cerchiare di rosso un traguardo alpino, per ricordare a (tanti) smemorati e (pochi) detrattori il formidabile grimpeur ch'è stato e che crediamo tornerà. Chissà se ancora in Spagna o affrancato dal calore delle strade italiane, chissà se ex cathedra all'università.
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