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Vuillermoz profeta in Bretagna; Nibali si stacca e cede 10" sulla salita finale

Fabio Disingrini

Aggiornato 11/07/2015 alle 18:23 GMT+2

Sulle strade natali di Bobet e Hinault, Alexis Vuillermoz della AG2R LaMondiale griffa il primo successo francese alla Grande Boucle, a braccia alzate sul traguardo in salita del Mûr-de-Bretagne. Vuillermoz batte due "specialisti" come Daniel Martin e Valverde mentre gli uomini di classifica si marcano a 10 secondi: fra loro però manca Vincenzo Nibali, staccatosi negli ultimi metri a +20"

Vuillermoz, vainqueur de la 8e étape

Credit Foto AFP

Era una delle tappe più difficili da pronosticare per gli interessi intrecciati delle classifiche, da quella overall alla graduatoria a punti, e per le sincroniche ambizioni dei campioni "classici” (Kristoff, Degenkolb) degli sprinter anomali (Matthews, Sagan) o degli scattisti come Rodriguez e Valverde. Erano però i francesi a credere, e sperare fortemente, che un loro corridore potesse trionfare sul traguardo in salita della tappa bretone, su quel Mûr che è un po' come il nostro Abetone, qui dove il ciclismo d'oltralpe traccia le sue orme ancestrali, da Louis Bobet a Bernard Hinault. Così, Alexis Vuillermoz della AG2R LaMondiale, la prima squadra di riferimento per le due ruote francesi, ha scelto un giorno speciale per uscire da un relativo anonimato, vincendo l'ottava tappa del Tour dopo il sesto posto alla Freccia-Vallone.
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Astana rider Vincenzo Nibali of Italy crosses the finish line after crashed during the 191.5-km (118.9 miles) 6th stage of the 102nd Tour de France cycling race from Abbeville to Le Havre, France, July 9, 2015

Credit Foto Reuters

Più facile prevedere invece la marcatura degli uomini di classifica sul Mûr-de-Bretagne e alla vigilia di una delicata cronosquadre, ultima prova contro il tempo di questa Grande Boucle. Certo, nel gruppo dei capitani sul traguardo a 10 secondi da Vuillermoz e 5" da Daniel Martin, manca Vincenzo Nibali, staccatosi negli ultimi metri e all'arrivo con 10 secondi di ritardo dalla maglia gialla Chris Froome, Tejay van Gerderen, Purito Rodriguez, Alberto Contador, Rigoberto Uran e Nairo Quintana. Questo sì che proprio non l'avremmo predetto, ma speriamo sia stato l'ultimo indizio di una settimana de richesse à la misère per Vincenzo Nibali al Tour de France.
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