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È polemica al Tour, ma contro la natura ci si deve arrendere! L'organizzazione non ha sbagliato
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Pubblicato 27/07/2019 alle 08:24 GMT+2
Sono tanti i corridori che si sono lamentati dopo la decisione della giuria dei commissari di neutralizzare il finale della 19a tappa del Tour de France 2019, con arrivo a Tignes, prendendo i tempi sul GPM di Iseran. La natura ha fermato la corsa e l'organizazzione della Grande Boucle poteva fare poco altro per evitare questo epilogo.
Le directeur du Tour de France Christian Prudhomme freine Egan Bernal (Ineos) et Simon Yates (Mitchelton-Scott) lors de la 19e étape vers Tignes
Credit Foto Getty Images
Ci si attendeva tutto un altro finale a Tignes, nel secondo tappone alpino e penultima frazione di montagna al Tour de France. Tappa che avrebbe di certo stravolto la classifica, quasi in maniera definitiva. Qualche cambiamento c'è stato, visto il passaggio della maglia gialla da Alaphilippe a Bernal, ma non ci siamo potuti godere lo spettacolo finale dell'ultima salita e, giusto per non dimenticare, anche tutto quello che sarebbe potuto succedere nella discesa successiva all'Iseran.
Bernal stacca Alaphilippe: il colombiano è la nuova maglia gialla
La tappa regina con Izoard e Galibier era alle spalle, ma il tappone con l'Iseran faceva comunque paura perché si andava a quota 2770 metri, la vetta più alta di questa edizione del Tour. Come sul Galibier, è un colombiano a partire: l'altitudine non fa paura a Bernal che stacca tutti, Alaphilippe compreso, conquistando così la maglia gialla oltre alla bianca di miglior giovane. Si arrende anche lo stesso Geraint Thomas, che diventa così il n° 2 in casa Team Ineos.
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L'attacco di Bernal che ha messo in ginocchio Alaphilippe: la maglia gialla è del colombiano
Video credit: Eurosport
Finale di tappa neutralizzato: presi i tempi sull'Iseran, bonus compresi
Niente rimonta quindi. Alaphilippe deve arrendersi alla decisione della giuria, con Bernal che conquista così la maglia gialla visto i 2'10'' inflitti al francese allo scollinamento sull'Iseran, dove il colombiano si prende anche gli 8'' di abbuono. Stesso discorso vale per i ritardi di Geraint Thomas,Kruijswijk e Buchmann che si giocheranno un posto sul podio.
La nuova generale
| Corridore | Tempo |
| 1. Egan BERNAL (Team Ineos) | 78h00'42'' |
| 2. Julian ALAPHILIPPE (Deceuninck-Quick Step) | +48'' |
| 3. Geraint THOMAS (Team Ineos) | +1'16'' |
| 4. Steven KRUIJSWIJK (Jumbo Visma) | +1'28'' |
| 5. Emanuel BUCHMANN (Bora Hansgrohe) | +1'55'' |
| 6. Mikel LANDA (Movistar) | +4'35'' |
| 7. Rigoberto URÁN (Education First) | +5'14'' |
| 8. Nairo QUINTANA (Movistar) | +5'17'' |
Uran su tutte le furie: c'è il precedente dello Stelvio 2014
Alaphilippe furioso per questa decisione da parte dell'organizzazione di corsa, con il corridore francese che era convinto di poter rimontare in discesa prima dell'inizio dell'ultima salita. Posto che Alaphilippe avrebbe potuto perdere anche le chance di podio sull'ultima montagna, nessun corridore può lamentarsi della scelta della giuria. Le immagini parlano chiaro. Uno dei più 'fumantini' a fine tappa è Rigoberto Uran che sentiva la gamba giusta per provarla a vincere la tappa. Il colombiano ha fatto il segno delle manette una volta sceso dalla bici e ha avuto diversi battibecchi durante la discesa con Vincenzo Nibali. Il colombiano, evidentemente, ha ancora il dente avvelenato visto che nel 2014 perse un Giro d'Italia per una situazione che si poteva paragonare a quella della Val d'Isère. Quella volta venne neutralizzata, inizialmente, il tappone con Stelvio e Gavia, con tanto di comunicazione ai team. Uran, in maglia rosa, resta quindi fermo mentre Quintana parte all'attacco. La giuria cambia decisione sulla neutralizzazione della tappa e tiene buono il risultato di Quintana, scatenando le ire di Uran, Bramati e di tutta la Quick Step...
Contro la natura non si può fare nulla
Come detto, in questo caso la giuria dei commissari non poteva far altro che fermare la corsa. Non si poteva prevedere una grandinata del genere, anche con il sistema più sofisticato di previsioni meteo. E soprattutto, non si poteva prevedere l'arrivo della frena che ha poi bloccato la valle. Contro la natura c'è poco da fare. Giusto prendere anche i tempi sul GPM, anche perché fino allo scollinamento è stata gara vera, per buona pace di Alaphilippe.
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Vinokurov: "Era impossibile fare altrimenti, giusto interrompere la tappa"
Video credit: Eurosport
Stravolta anche la penultima tappa: solo 59 km su 130
Il maltempo non ha creato danni solo alla 19a tappa, tanto che l'ultima frazione di montagna è stata stravolta. La Albertville-Val Thorens, inizialmente di 130 km, diventa una mini frazione da 59 km, con una sola salita, quella di Val Thorens di 33,4 km (alla pendenza media del 5,5%). Uno scenario incredibile rispetto a quello iniziale, che vedeva sul percorso anche il Cormet de Roseland, che è impraticabile a causa della frana, e la Côte de Longefoy. Un motivo in più per definire corretta la decisione della giuria di corsa nella frazione precedente.
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