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Vincenzo Nibali: da leader dei Grandi Giri a cacciatore di tappe, la metamorfosi è completa

Luca Stamerra

Aggiornato 28/07/2019 alle 10:33 GMT+2

Vincenzo Nibali ce l'ha fatta. Il corridore siciliano, arrivato al Tour quasi costretto dalla Bahrain Merida, è riuscito a dare un senso alla tre-settimane francese conquistando una delle tappe alpine. Non gli era andata bene la classifica generale, nemmeno la caccia alla maglia a pois, ma ha ottenuto con pieno merito la vittoria in quel di Val Thorens dopo un'azione in fuga dopo diversi km.

Vincenzo Nibali

Credit Foto Getty Images

È arrivato il tracollo? Nibali si doveva ritirare? Invece lo Squalo è ancora in gruppo a lottare e, dopo qualche tentativo di fuga, riesce a vincere la mini frazione d4l Val Thorens di 59 km, di cui 33,4 km di salita. Il siciliano è bravo ad entrare nella fuga giusta, poi lascia la compagnia a poco più di 12 km dall'arrivo, riuscendo poi a resistere al ritorno dei big. Nibali ottiene così il suo sesto successo in carriera al Tour de France, successo che nei Grandi Giri mancava ormai dalla terza tappa della Vuelta 2017. Il siciliano ha ormai capito che il suo nuovo ruolo è quello di provare a vincere le tappe?
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Nibali da solo a Val Thorens: la sua ultima impresa al Tour

Subito addio alla classifica generale nonostante il diktat della Bahrain Merida

Dopo il 2° posto al Giro d'Italia alle spalle di Carapaz, la Bahrain Merida e Nibali decidono di fare anche il Tour de France. In realtà è quasi un'imposizione da parte del team che, per questioni di sponsor, pretende l'impiego del siciliano alla Grande Boucle, visto il suo imminente addio in favore della Trek Segafredo. Nibali spera di puntare verso altri obiettivi: vittorie di tappe e/o la classifica scalatori, ma gli viene chiesto di fare comunque la generale. Lo Squalo però non morde e dopo poche giornate paga già tantissimo dalla top 10 della classifica.
Nibali

L'obiettivo maglia a pois: l'ultimo italiano fu Claudio Chiappucci

Uscito abbastanza presto di classifica, ha finalmente semaforo verde per provare a fare 'qualcosa'. Cercare il successo di tappa o la classifica scalatori. Peccato che la condizione fisica non lo assista, tanto che si mormora addirittura di un possibile ritiro del siciliano a causa di problemi intestinali. Le fughe le prova, ma senza successo, ci prova anche sui GPM ma riesce a racimolare pochi punti. E dire che la maglia a pois sarebbe stata molto suggestiva, anche perché manca all'Italia dal 1992 quando ad indossarla fu Claudio Chiappucci (l'ha vinta anche Franco Pellizotti nel 2009, ma poi gli fu revocata).

Le fughe senza sbocco e la polemica dell'età

Le polemiche non mancano. “Nibali è troppo vecchio per fare la generale” diranno e la questione anagrafica è sicuramente un argomento da tenere in considerazione, soprattutto per un corridore che è sulla cresta dell'onda da diversi anni. Lui si 'difende' e dice che a 34 anni ha fatto 2° al Giro d'Italia, altroché. La storia è piena di esempi: Carlos Sastre ha vinto il Tour a 33 anni, Cadel Evans a 34. Chris Horner ha poi vinto la Vuelta a 42 anni, diventando il più 'anziano' a vincere un Grande Giro, proprio sul Vincenzo Nibali che al tempo ne aveva 28.
Questa cosa del ‘troppo vecchio’ mi fa impazzire. In che senso? E rispetto a cosa? Resto a casa senza correrli? Ma se due mesi fa sono arrivato 2° al Giro a 1’ dal vincitore. Sono invecchiato in due mesi? Quando sarò troppo vecchio, lo decido io. [Vincenzo Nibali al Corriere della Sera]
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Quando Nibali conquistò la gialla al Tour a La Planche des Belles Filles

Nibali non molla. Perché rimanere in corsa? Proprio per testare i propri limiti...
È un modo per testare i propri limiti, approfondire la capacità di soffrire. Non ho virus, non ho febbre. Perché devo tornare a casa? Ci si riposa in coda? No. Sono andato in fuga e quando il gruppo mi ha raggiunto ero cotto, bollito. È stata dura. E non ero in coda, i velocisti erano cinque minuti dietro. È una prospettiva diversa. Stavo con Matteo Trentin e alla base della salita scorgevamo i primi, lontanissimi. Mi ha detto, ‘Noi siamo abituati a vederti lì, buffo averti a fianco
Nibali podi

Il successo a Val Thorens: 6a vittoria al Tour per lui

La perseveranza ha pagato. Prima un tentativo ai -118 km nella tappa con il Galibier, portando Damiano Caruso a scollinare per primo sull'Izoard, poi l'attacco nell'ultima frazione di montagna. Zakarin, Gallopin, Fraile, Woods e Périchon non riescono a tenere il suo passo e lui se ne va, in solitaria, verso un prestigioso successo di tappa. Neanche i big riescono a rimontare e Nibali si regala così la 6a vittoria al Tour de France in carriera, il 53° successo sportivo in bici. Con questa 'nuova vita', quella di cacciatore di tappe, Nibali potrebbe aver allungato la propria carriera. Basta con la classifica generale e via verso altri traguardi. E nel 2020 ci saranno un'Olimpiade e un Mondiale da conquistare...
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Il momento in cui Nibali stacca i compagni di fuga: il siciliano va da solo sul Val Thorens

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