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Ciclismo, Tour de France 2021 - Bahrain Victorious, blitz della Gendarmerie nella notte: perquisito l'albergo

Luca Stamerra

Pubblicato 15/07/2021 alle 13:22 GMT+2

TOUR DE FRANCE - Visita inaspettata dopo la 17a tappa del Tour con arrivo sul Col du Portet. La Gendarmerie francese, del nucleo antiterrorismo, ambiente e sanità pubblica, ha fatto irruzione nell'albergo dove alloggiava la Bahrain Victorious per un controllo a sorpresa. Richiesti i file dei corridori, in un blitz durato fino alle 2 del mattino. Per ora non ci sono indagini ufficialmente aperte.

Il team Bahrain Victorious alla presentazione del Tour de France 2021

Credit Foto Eurosport

Notte movimentata in casa Bahrain Victorious. La squadra di Milan Erzen ha ricevuto una visita inaspettata nella notte, con l'arrivo di 50 agenti della Gendarmerie - della sezione antiterrorismo, ambiente e sanità pubblica (OCLAESP) - presso l'albergo dove alloggiava il team dopo la 17a tappa, con arrivo a Saint-Lary-Soulan. Gli agenti hanno fatto irruzione chiedendo alla dirigenza della squadra bahreinita i file di tutti i corridori presenti per verificare eventuali irregolarità. A rivelarlo è stato lo stesso team manager Milan Erzen, ad un'intervista al portale Cyclingnews. Ovviamente stiamo parlando di doping, considerando le accuse fatte alla Bahrain nel corso delle ultime settimane. Accuse, però, mai sfociate per ora in vere e proprie indagini ufficiali.

Classifiche e risultati

Le parole del team manager della Bahrain

Niente di speciale, abbiamo avuto la visita della Gendarmerie nella notte. Hanno chiesto i file di allenamento dei corridori, hanno controllato il nostro autobus e basta. Hanno disturbato i corridori per un'ora e alla fine ci hanno ringraziato. Non ci hanno detto il motivo della loro visita, ma lo scopriremo oggi tramite gli avvocati. [Milan Erzen]
Una situazione molto particolare e la Gendarmerie ha puntato tutto sulla Bahrain Victorious, considerando che la squadra alloggiava nello stesso hotel dove pernottava anche la Movistar, che non ha ricevuto però nessuna visita.

Le parole del ds

Dopo la 17a tappa, siamo stati accolti da diversi agenti di polizia francesi. Non ci è stato dato un mandato, ma la squadra ha rispettato tutte le richieste degli ufficiali. Ci impegniamo con il massimo livello di professionalità e aderenza a tutti i requisiti normativi e coopereremo sempre in modo professionale. Il processo ha avuto un impatto sul recupero dei nostri ciclisti e sulla pianificazione dei pasti e, come team di professionisti, il benessere del nostro team è una priorità fondamentale. [Vladimir Miholjević]
Tutto è partito il mese scorso dopo il Giro del Delfinato (corsa di preparazione al Tour de France), quando il quotidiano Le Parisien era uscito con un articolo pieno di sospetti circa le prestazioni della Bahrain Victorious, riportando le accuse di due direttori sportivi avversari (anonimi). La Bahrain era la squadra che aveva portato Damiano Caruso al 2° posto della generale del Giro d'Italia (più una vittoria di tappa), e ancora vincente al Delfinato con Colbrelli e Padun (due tappe). Poi Gino Mäder al Giro di Svizzera, Colbrelli ai campionati italiani, Mohoric e Tratnik ai campionati sloveni e ancora al Tour con i successi di tappa di Mohoric e Teuns.
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Anche se Jack Haig, uomo di classifica, si è dovuto ritirare dopo solo tre tappe, infatti, la Bahrain è riuscita ritagliarsi uno spazio anche in questo Tour. Hanno vinto Mohoric e Teuns, vittoria sfiorata anche da Colbrelli che lotta per la classifica a punti, Poels è leader della classifica scalatori, Pello Bilbao è 10° nella generale e il team è primo nella classifica a squadre. Tanti successi, troppi per qualcuno.
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Già il mese scorso, Milan Erzen ha dovuto difendere i suoi corridori spiegando il perché dei risultati soddisfacenti della Bahrain che nel 2021 è riuscita finalmente a trovare quelle vittorie che non arrivavano negli anni precedenti. Erzen che, però, va ricordato, era sotto indagine da parte dell'UCI per presunti coinvolgimenti nell'Operazione Aderlass. Coinvolgimenti però mai confermati.
Non mi interessa quello che ha da dire un direttore sportivo. Può dire quello che vuole. Stiamo facendo il nostro lavoro e abbiamo investito in questa squadra, nei nostri corridori, negli allenatori, su ritiri e l'alimentazione. Tutto. Prima o poi i risultati dovevano arrivare. Non ho bisogno di spiegare a nessuno. Abbiamo gli stessi controlli antidoping delle altre squadre, forse di più, non lo so. E se qualcuno viene da noi per il controllo antidoping, siamo sempre aperti al riguardo. [Milan Eržen]
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