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Damiano Caruso, obiettivo sempre più in alto: il sogno è la top 5 in classifica generale

Marco Castro

Pubblicato 30/06/2022 alle 23:44 GMT+2

TOUR DE FRANCE - Alla soglia dei 35 anni, Damiano Caruso si presenta alla 109esima edizione della Grande Boucle da leader italiano nelle grandi corse a tappe e con un'ambizione mai avuta in carriera: entrare tra i migliori cinque della gara in bicicletta più importante del mondo. Esperienza e solidità sono dalla sua parte, ma per raggiungere un obiettivo enorme serviranno perfezione e fortuna.

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Emozione e concentrazione pervadono gli occhi di Damiano Caruso mentre il ragusano guida la fila rosso fuoco della sua Bahrain-Victorious . Mancano poche ore alla Grand Depart di Copenaghen, primo atto del suo 16esimo Grande Giro e del suo settimo Tour de France. Numeri importanti, da veterano qual è. Eppure, mai come stavolta, aleggia un’atmosfera diversa intorno a lui. Quella delle grandi occasioni, o meglio, dellA grande occasione.
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A 35 anni da compiere il prossimo 12 ottobre, il siciliano si è preso l’onore e l’onere di essere il nuovo punto di riferimento italiano nelle grandi corse a tappe, eredità pesantissima presa in custodia da un Vincenzo Nibali che saluterà la carovana dopo una carriera da fuoriclasse e un quarto posto di pregio all’ultimo Giro d’Italia. Certo, Caruso non avvicinerà nemmeno nei sogni più reconditi quanto fatto dallo Squalo e l’anagrafe ci ricorda impietosamente che la sua leadership avrà una gittata limitata. Ma tant’è. L’ex corridore di Liquigas e BMC si è guadagnato sul campo attenzioni e complimenti degli addetti ai lavori e se l’apice della sua carriera è arrivato nell’autunno della sua vicenda ciclistica è quantomai doveroso giocarsi le carte migliori alle prime occasioni possibili.
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È dominio azzurro sull'Etna! Caruso spaziale: rivivi l'arrivo

Una cosa va ricordata: Damiano Caruso, nei Grandi Giri, è sempre andato forte. Nono alla Vuelta 2014, ottavo alla corsa rosa 2015, già in odore di top 10 al Tour nel 2017. Risultati spesso ottenuti affiancando un capitano designato, quasi sempre in ombra, silenziosamente. Eppure, una splendida costante. Ma è da un paio di stagioni che il classe ’87 è entrato in nuova dimensione. Il decimo posto al Tour 2020, ma soprattutto il secondo al Giro 2021 alle spalle di Bernal e quella vittoria indimenticabile all’Alpe Motta gli hanno dato la consapevolezza di potersela giocare davvero e che la sua clessidra abbia ancora della sabbia da far scivolare giù.
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Caruso da impazzire! Trionfo ad Alpe Motta, rivivi l'arrivo

Ed eccolo qui, al Tour 2022, tirato a lucido per un obiettivo che va sussurrato, ma non temuto: la top 5 finale. Tadej Pogacar, Primoz Roglic e Jonas Vingegaard sembrano essere di un livello superiore e hanno pochi punti deboli. Aleksandr Vlasov li segue a ruota, ma con tutti gli altri Caruso non teme il confronto. Ovviamente una corsa del genere è eterna, tosta e ricca di insidie (oltre a quelle storiche si è aggiunto anche lo spettro Covid-19, che ha eliminato Matteo Trentin e non solo). Un’ulteriore "ostacolo” per l’italiano arriva dall’interno e dal co-capitanato della vigilia con Jack Haig. Come sempre sarà la strada a disegnare le gerarchie, ma la Bahrain è una squadra forte e ha dimostrato di recente di poter mantenere due uomini nella posizioni di vertice della classifica generale (vedi Landa e Bilbao al Giro). Certo, in Francia è sempre tutto più complesso.
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C'è solo l'talia! Caruso vince su Nibali e Pozzovivo: rivivi l'arrivo

Caruso e la squadra hanno deciso di fare all in sul Tour, saltando un Giro d’Italia dove il ragusano avrebbe avuto chance di mettere in bacheca un altro podio. Anche il campionato italiano è stato sacrificato, con la mente già settata da tempo sulla Grande Boucle. Damiano ci arriva dopo una stagione condita dai successi al Giro di Sicilia (due tappe più la classifica finale) e prestazioni quasi sempre solide. Il debutto in rodaggio è avvenuto alla Vuelta a Andalucia (13°), poi è stato 7° alla Tirreno-Adriatico e 15° alla Milano-Sanremo. Al trionfo di casa sua è seguita una campagna delle Ardenne senza acuti, prima di alzare i giri nelle due corse di avvicinamento al obiettivo numero uno: 6° al Tour de Romandie e 4° al Delfinato.
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Caruso brilla a cronometro! Rivivi il suo finale

Il countdown è terminato, la cronometro di Copenaghen darà il via alle danze. Caruso ha parlato del Tour con consapevolezza dei propri mezzi, ma anche con il rispetto che una corsa del genere merita. "In questo Tour avrò un ruolo diverso rispetto all’ultima volta, sarò leader. Con la squadra abbiamo deciso di dividere la corsa in fasi e di passarne una per volta, senza guardare troppo avanti. La tappa con il pavè è quella che ci preoccupa di più ma anche quella la affronteremo al momento opportuno. Io mi sono preparato bene e punto al risultato, ho passato più tempo in ritiro con la squadra che a casa con la mia famiglia e quindi mi sento pronto per questo appuntamento. Pogacar e Roglic sono favoriti, ma lo sanno tutti che al Tour nulla è scontato. Mi piacerebbe arrivare tra i primi 5, ma anche tra i primi 10 sarebbe un buon risultato”. E allora in bocca al lupo, grande Damiano.
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Roglic-Vingegaard in dimostrazione, O'Connor sul podio, Caruso 4° il meglio in 5'

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