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Doping, Nairo Quintana perde il ricorso al Tas di Losanna: resta la squalifica dal Tour 2022, cancellato il 6° posto

Stefano Dolci

Aggiornato 03/11/2022 alle 19:07 GMT+1

CICLISMO - Il tribunale arbitrale dello sport ha rigettato il ricorso del corridore colombiano confermando l'uso del tramadolo durante il Tour 2022. Nessuno stop ma resta l'estromissione dall'edizione 2022 della Grand Boucle, chiuso al 6° posto. "La vita va avanti, spiace aver perso il ricorso al Tas ma so di non essermi mai dopato", il commento di Quintana.

Quintana come ai vecchi tempi: solo Vingegaard fa meglio del colombiano

Il Tribunale arbitrale dello sport (Tas) di Losanna ha respinto il ricorso di Nairo Quintana contro la squalifica rimediata durante l'ultimo Tour de France per l'utilizzo di un antidolorifico vietato dal regolamento medico e che conteneva tramadolo, un antidolorifico oppioide. Tale sostanza è bandito dalle gare dal 2019 ma non è considerato in senso stretto doping. È punito solamente il suo utilizzo ‘in competizione’.
Come si legge da una nota, il Tribunale Sportivo ha ritenuto che la presenza di tramadolo nel sangue dello scalatore 32enne, che si era classificato al 6° posto nella classifica generale della Grande Boucle, a oltre 16 minuti dalla maglia gialla il danese Jonas Vingegaard, fosse sufficiente a giustificare la sanzione inflitta dall'Unione Ciclistica Internazionale il 17 agosto. La pena per il 32enne scalatore colombiano, vincitore di un Giro d’Italia e di una Vuelta, ma attualmente ancora alla ricerca di una squadra, non prevede un periodo di squalifica ma solo l’abrogazione del risultato ottenuto nella corsa a tappe in cui era risultato positivo.

Quintana: "Il Tas non mi ha dato ragione ma so di non essermi mai dopato"

Il corridore colombiano, attualmente ancora senza squadra, ha commentato la notizia con un video postato attraverso i propri canali social.
Il risultato del TAS non è stato buono per me. Lo dico con tristezza, ma dico con orgoglio che in tutta la mia carriera sportiva ho avuto più di 300 controlli antidoping, circa tre al mese, e non c’è mai stato un problema di doping. Ci sono molti motivi per cui non ho preso questo prodotto, ma purtroppo questo è stato il risultato. Ne riparleremo nei dettagli, di come è andata, del procedimento e di come abbiamo presentato la nostra difesa e del perché il TAS non l’ha riconosciuta valida. Tuttavia, le cose stanno così, la vita va avanti e la tempesta passa. Continuo a guardare avanti. Ho una bella famiglia al mio fianco, un paese e grandi amici che mi appoggiano e li voglio ringraziare per questo”.
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