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Tour de France 2022 - Wout van Aert può vincere il Tour in futuro? Serve una trasformazione ma... Pro e contro

Luca Stamerra

Aggiornato 24/07/2022 alle 13:28 GMT+2

TOUR DE FRANCE - 3 vittorie di tappa in questo Tour (come l'anno scorso), la maglia verde della classifica a punti, col record di punti, 8 podi complessivi, grande lavoro di gregariato e tante fughe. A volte funzionali al lavoro di squadra, altre volte per il puro piacere di andare all'arrembaggio. Van Aert è stato il supercombattivo di questo Tour ma, un giorno, potrebbe anche vincerlo?

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La Jumbo Visma ha vinto formalmente il Tour de France con Jonas Vingegaard. Un bel successo per il team neerlandese che dopo averci provato con Primoz Roglic (un 4° e un 2° posto per lo sloveno) e con Steven Kruijswijk (un 3° posto), ha trovato finalmente il corridore che potrà competere - ad armi pari - con Pogacar nei prossimi Grandi Giri. Ci siamo chiesti se Primoz Roglic possa comunque ancora ambire a vincere il Tour in futuro ma, la vera domanda, è se Wout van Aert possa vincere il Tour de France in futuro. Può farlo? Un corridore che esprime quella potenza su tutti i terreni è disarmante, quasi sprecato se ci facciamo caso. E non è vero che sia solo un passista, considerando che l'anno scorso vinse la tappa del Mont Ventoux e quest'anno, non fosse stato fermato per dare manforte a Vingegaard, avrebbe potuto vincere anche la tappa dell'Hautacam. Due arrivi storici. Certo che, vedendo che gli mancano 0,6-0,5 w/kg in salita, dovrebbe fare un lavoro specifico sul suo fisico per essere performante per tutte e tre le settimane. È un lavoro che davvero si può fare su van Aert? Ma avrebbe senso farlo?
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Il profilo di riferimento è sempre lo stesso: Bradley Wiggins. Il corridore britannico che è passato da essere un ottimo pistard da 84-85 kg, a diventare un corridore (su strada) per vincere i Grandi Giri. E lui ce l'ha fatta, andando a conquistare il Tour de France 2012. Ma con un'incredibile trasformazione fisica, passando dal pesare 84 kg a 69 kg. Si è lavorato molto sulla massa grassa, tutto per arrivare a spingere una potenza media di 6,2 w/kg anche in sforzi prolungati, tipo una salita in cui il tempo di percorrenza sia superiore ai 30 minuti.
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Questo discorso fu fatto anche a Tom Dumoulin che, dopo la Vuelta persa nel 2015 contro Fabio Aru, si chiedeva cosa poter fare per essere più performante in salita in tutte e tre le settimane. Al corridore neerlandese fu proposto il “metodo Wiggins”, ma Dumoulin rifiutò. Era un'incognita. Se ha funzionato su Wiggins, non per forza avrebbe funzionato con altri corridori. Dumoulin era uno specialista delle cronometro (come Wiggins), ma dai calcoli e dalle simulazioni fatte dai suoi preparatori, la perdita di peso avrebbe in realtà inficiato sulla potenza da sprigionare nelle cronometro. Un corridore di 60 kg è più svantaggiato rispetto ad un corridore di 75 kg su una crono di 50 km, totalmente pianeggiante. E Dumoulin, da questo punto di vista, non voleva perdere quella potenza che, invece, faceva la differenza nelle prove contro il tempo.
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Wiggins o Dumoulin? Ci viene in soccorso Marc Lamberts, preparatore della Jumbo Visma e, nello specifico, di Wout van Aert. Secondo Lamberts questo tipo di trasformazione non si può fare su un corridore come van Aert. Per un fatto specifico, non ci sono 'riserve' di grasso da cui attingere. Quindi non si può fare il discorso di perdere la massa grassa e basta... Rischi solo di snaturare il corridore e 'fargli del male'.

Le parole del preparatore di van Aert

Potrebbe fare una top 10 in classifica generale, questo è possibile. Ma non può vincere il Tour, a meno che il percorso non preveda dei muri e stia lontano dalle montagne. Ci sono circa 0,6 watt per kg di differenza di peso corporeo tra la soglia di Wout e quella dei migliori corridori di classifica. Questo è molto. Inoltre non ha una riserva di grasso, quindi non può arrivarci. [Marc Lamberts, preparatore di van Aert]
È un parere medico quello di Lamberts anche se, va detto e ricordato, che il preparatore in questione si oppose al passaggio dal ciclocross al ciclismo strada per van Aert. Secondo il suo preparatore, infatti, van Aert poteva essere fortissimo nel ciclocross, ma non era detto che fosse altrettanto performante anche nelle Classiche del ciclismo su strada. Si sbagliava e anche di grosso...
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Van Aert vince già i 'Giri', ma può vincere i Grandi Giri?

Van Aert ha vinto in carriera il Giro di Danimarca ma, soprattutto, il Giro di Gran Bretagna nel 2021 (davanti a Hayter, Alaphilippe e Woods). Un Giro molto duro, anche se dura solo 8 tappe. Non c'è lo sforzo fisico prolungato per 21 giorni come può essere un Giro o un Tour. Una sorta di mentalizzazione del singolo corridore che deve stare attento per 21 giorni, 23 complessivi perché la gestione del giorno di riposo è fondamentale. Il van Aert di oggi, è un corridore che può prendersi anche una giornata di pausa. Oddio, van Aert non l'ha mai fatto, ma nella tappa di Cahors, ad un certo punto, ha preso e si è staccato, pensando alla tappa del giorno dopo.
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Così come è successo nella tappa del Peyragudes quando si era staccato addirittura al secondo GPM. Non è un caso che van Aert oggi paghi in classifica 1h35'55'' dal suo compagno di squadra Vingegaard. Quindi si torna alla solita questione. Van Aert, come altri corridori della sua pasta, può ambire a vincere delle brevi corse a tappe. Vi ricordate il belga lo scorso anno alla Tirreno-Adriatico? Fece 2° alle spalle di Pogacar, non solo, fu l'unico che riuscì a stare sotto il minuto di svantaggio dallo sloveno. Gli altri? Landa, Bernal, Simon Yates, Quintana, Nibali, Bardet, João Almeida, tutti andati con distacchi - per alcuni - abissali. Van Aert può fare questo. Inutile snaturarsi per un 5°-6° posto in classifica generale. Ne perderebbe lo spettacolo, ne perderebbe il ciclismo. Non vedremmo più van Aert scattare dal km 0.
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Dove vedere il Tour de France in diretta tv e live streaming

Il Tour de France 2022 sarà trasmesso in DIRETTA integrale su Eurosport 1 (Canali 210 di Sky e su DAZN) con la telecronaca di Luca Gregorio e Riccardo Magrini e commento bonus di Moreno Moser e Wladimir Belli. Se non volete perdervi neanche un metro delle 21 tappe di questa edizione, potrete seguire il Tour de France, dal km 0 e senza pubblicità, in streaming su Eurosport Player, Discovery+ (Scopri l'offerta) e GCN+ con tanti contenuti esclusivi in più. Sarà anche possibile recuperare tutte le corse On Demand su tutte le nostre piattaforme.
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