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Un italiano positivo

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Pubblicato 28/04/2009 alle 20:14 GMT+2

Davide Rebellin è risultato positivo all'antidoping nei nuovi test disposti dal Cio per le Olimpiadi di Pechino 2008. Oltre all'italiano, sono stati trovati positivi altri sei atleti.

Una settimana fa sugli scudi, per il terzo trionfo nella Freccia Vallone. Oggi l'onta del doping, che macchia la medaglia d'argento conquistata ai Giochi di Pechino 2008. Davide Rebellin, veneto vicino ai 38 anni, uno degli ultimi eroi del ciclismo italiano, chiuderà la carriera con una macchia gravissima, indelebile, infamante: quella di avere fatto uso di sostanze dopanti. Secondo i nuovi test disposti dal Cio, che ne ha comunicato il risultato al Coni, Rebellin ha assunto il famigerato Cera (attivatore continuo dei recettori dell'eritropoiesi), ovvero il doping di quarta generazione.
Quel 9 agosto 2008, alle Olimpiadi, dopo oltre 6 ore di gara con 30 gradi di temperatura e un'umidità vicina al 90%, Rebellin era stato costretto ad aspettare 3 ore e 15' per sottoporsi all'analisi dei commissari del Cio. Da allora sono passati quasi 9 mesi ed oggi il Comitato Olimpico Internazionale ha comunicato che su 948 campioni analizzati sette sono risultati positivi e riguardano sei atleti oltre all'italiano. Al termine di quella gara, nella quale si era piazzato secondo alle spalle dello spagnolo Samuel Sanchez, Rebellin aveva dichiarato: "Questa medaglia è la rivincita del ciclismo pulito.Credo di essere un esempio per tutti i giovani. Questo è l'esempio che si ottengono risultati con il sacrificio e con tanto allenamento. Io, durante l'anno, mi concedo solo due o tre giorni di festa e basta".
"Per la presunzione di innocenza, il Cio non commenterà nessun caso individuale", ha specificato il Cio."In ottemperanza a quanto richiesto dal Cio, - si legge in una nota del Comitato olimpico italiano - il Coni ha provveduto a comunicare immediatamente al'atleta risultato positivo l'esito del test effettuato sul campione A. Il Cio ha ringraziato il Coni per essersi prontamente attivato". Il Coni ha inoltre trasmesso gli atti alla Procura antidoping. Nel comunicato, il Comitato olimpico ha voluto anche ricordare che "gli atleti, i tecnici, i medici e quanti facevano parte della Missione Italiana a Pechino 2008 hanno firmato un giuramento col quale si impegnavano a rifiutare e a non sottoporsi a qualsiasi pratica illecita in violazione del regolamento Antidoping della Wada. Tale dichiarazione è stata regolarmente sottoscritta anche da Rebellin.
A Davide Rebellin verranno adesso ritirati titoli, medaglie, vittorie importanti, verrà inflitta una squalifica, gli verrà tolta la possibilità di prendere parte al Giro d'Italia del Centenario (che scatterà il prossimo 9 maggio dal Lido di Venezia): gli verrà insomma impedito di chiudere normalmente una carriera eccezionale.
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