Nibali vs Aru: ecco l'atto primo del tanto atteso duello, sulle care strade di Spagna

Per la prima volta lo Squalo ed il Cavaliere dei quattro mori si troveranno di fronte da avversari in una grande corsa a tappe: inevitabile che ciò avvenisse alla Vuelta, la corsa che per prima ha consacrato entrambi. Nibali la vinse nel 2010, Aru nel 2015.

Fabio Aru, Vincenzo Nibali, LaPresse

Credit Foto LaPresse

L’epica dello sport vive ed affonda le sue radici nella sfida, nel duello, nel testa a testa. È nella sua genesi, nella sua natura, si percepisce poi con maggior ardore nel ciclismo, nelle sue salite e nelle sue sofferenze in grado di elevare l'atleta ad eroe. Per queste emozioni l’Italia appassionata delle due ruote attende da tanto, troppo tempo il primo confronto da avversari tra Vincenzo Nibali e Fabio Aru. I due alfieri più brillanti a difesa del tricolore, prima di questa stagione, avevano (quasi) sempre condiviso le varie avventure da compagni di squadra all’Astana: Aru è professionista dall’agosto 2012, sempre in maglia Astana, mentre Vincenzo Nibali ha iniziato la sua esperienza con i kazaki dal 2013. Un cammino percorso sempre fianco a fianco, un sentiero che giorno dopo giorno ha visto elevarsi a campione Vincenzo da Messina e allo stesso tempo ha covato la crescita del giovane Fabio da Villacidro, fino a farlo diventare un punto di riferimento, un uomo capace di salire sul podio del Giro d’Italia nel 2014 (terzo) e nel 2015 (secondo), prima di consacrarsi definitivamente proprio alla Vuelta sempre nel 2015, vincendola davanti a Purito Rodriguez, Majka e Quintana. Una squadra che però nel tempo si è rivelata troppo stretta per contenere il talento, e non l'ego, di tutti e due.
Da domani, per la prima volta, la strada li metterà di fronte da avversari: uno sempre con la maglia dell’Astana (in versione tricolore fino all’anno prossimo), l’altro con quella rossa, blu ed oro della Bahrain Merida, già battezzata sul terzo gradino del podio al Giro. Amici nella vita, rivali in bicicletta, saranno loro insieme a Romain Bardet ad insidiare Chris Froome, principale favorito per la vittoria finale dopo tre secondi posti (2011, 2014 e 2016). Non ci sarà invece Quintana, vincitore l’anno scorso.
picture

Quintana sul podio della Vuelta con Froome e Chaves

Credit Foto Eurosport

Per entrambi, la Vuelta è una corsa dal sapore speciale: sia per il siciliano che per il sardo, proprio in Spagna è arrivata la prima vittoria nella classifica generale di un grande Giro, per il sardo l’unica finora. Nibali vinse nel 2010, ancora in maglia Liquigas, davanti a Mosquera mentre il Cavaliere dei quattro mori, come detto, vinse nel 2015 davanti a Purito, consacrandosi al grande ciclismo. Inevitabile dunque che fossero proprio le strade spagnole ad ospitare il primo duello tra i due. Un duello che si sarebbe dovuto consumare al Giro d’Italia ma che, complice l’infortunio al ginocchio di Aru, è stato rinviato di circa quattro mesi.
La Vuelta 2017 LIVE su Eurosport
Non perdere i momenti migliori della corsa! Dirette tv in esclusiva su Eurosport 1 (canale 210 di Sky e canale 372 di Mediaset Premium) con il commento di Riccardo Magrini e Salvo Aiello; il Live-Streaming di tutte le tappe, con canale aggiuntivo senza pubblicità, sarà disponibile su Eurosport Player.
picture

Vuelta 2017: la presentazione

Video credit: Eurosport

Grandi ambizioni per Aru, sperando nell'Astana

Aru si presenta a questo appuntamento forte di una buona condizione in uscita dal Tour de France: ha impiegato circa dieci giorni per smaltire la bronchite che ha accompagnato, ed appesantito, gli ultimi suoi giorni di corsa e di sofferenza in Francia. Non ha più corso dalla passerella sugli Champs Elysees e potrebbe dunque aver conservato una buona gamba per un percorso che presenta tante montagne e che potrebbe in particolar modo sorridergli (sono nove gli arrivi in quota). Rispetto al Tour, potrà contare su un’Astana votata principalmente alla salita grazie alla presenza di ottimi scalatori come Pello Bilbao, Miguel Angel Lopez ma anche Luis Leon Sanchez, se non ottimo comunque discreto quando la strada si impenna. Almeno in partenza, dunque, una formazione più quadrata rispetto a quella sfortunata e non all’altezza vista al Tour de France. Mancherà in ammiraglia l’esperienza di Beppe Martinelli, così come quella di Stefano Zanini, il nucleo dirigenziale italiano che aveva guidato Aru alla vittoria nel 2015.
picture

Aru vincitore della Vuelta nel 2015

Credit Foto Eurosport

A livello di squadra Vincenzo Nibali avrà a disposizione pressoché gli stessi uomini del Giro d’Italia: sarà fondamentale per lui, così come lo era stato a maggio, l’apporto di Franco Pellizotti. Rispetto alla corsa rosa, però, lo Squalo potrà contare anche su Javi Moreno, espulso dal Giro dopo le scaramucce con Diego Rosa nella tappa dell’Etna. Si potrà rivelare importante anche il lavoro del fratello di Nibali, Antonio, e quello di Valerio Agnoli, storico gregario del messinese. Da non dimenticare, poi, la presenza di Giovanni Visconti, che potrebbe puntare a qualche tappa ma anche allo stesso tempo conserverà compiti di scuderia per il capitano.
Ci sono dunque tutte gli estremi per assistere ad una sfida che, Froome, Bardet e Contador permettendo, potrà anche valere per il gradino più alto del podio all'arrivo in Plaza de Cibeles a Madrid. Una cosa è certa: due italiani di questo valore, uno contro l'altro, non si vedevano da un pezzo. In sostanza: accomodiamoci sul divano e divertiamoci, le premesse sono eccezionali.
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità