Vuelta 2020: Roglic fa il numero, tappa e maglia per lui
Aggiornato 23/10/2020 alle 14:25 GMT+2
VUELTA - Con un attacco alla flamme rouge, Primoz Roglic saluta la compagnia e vince a braccia alzate e con margine davanti a Carapaz e Daniel Martin: sua laprima maglia roja. Andrea Bagiolichiude decimo, mentre Chris Froome si stacca già sulla penultima salita.
Vuelta, dove eravamo rimasti? Dallo sguardo fiero di Primoz Roglic sul podio di Madrid al ghigno cattivo con cui lo sloveno della Jumbo Visma si prende la prima tappa del Giro di Spagna e per logica conseguenza anche prima maglia di leader. Era il corridore più atteso e non ha tradito, ancor più per il modo con cui si è preso il traguardo di Arrate. Una fucilata scoccata in prossimità della flamme rouge, a cui nessuno dei reduci dell'ultima salita ha potuto rispondere. A una manciata di secondi chiude Richard Carapaz, seguito da Daniel Martin a completare il podio. Andrea Bagioli buon decimo ma a 51 secondi dal leader. La seconda notizia di oggi, però, è un'altra: le difficoltà di Chris Froome, sofferente fin dalla penultima e non insormontabile salita. Che ne sarà della sua Vuelta?
L'ordine d'arrivo della prima tappa
1. Primoz ROGLIC (SLO) | Team Jumbo Visma | 4h22'34'' |
2. Richard CARAPAZ (ECU) | Team INEOS Grenadiers | +1'' |
3. Daniel MARTIN (IRL) | Israel Start Up Nation | st |
4. Esteban CHAVES (COL) | Mitchelton Scott | st |
5. Felix GROSSSCHARTNER (AUT) | BORA Hansgrohe | st |
6. Enric MAS (ESP) | Movistar | +4'' |
7. Hugh CARTHY (GBR) | Education First | +10'' |
8. Sepp KUSS (USA) | Team Jumbo Visma | +40'' |
9. George BENNETT (NZL) | Team Jumbo Visma | +51'' |
10. Andrea BAGIOLI (ITA) | Deceuninck - Quick Step | st |
Chi vince la Vuelta?
Sono i Paesi Baschi e non l’Olanda – come previsto in origine – la culla della Vuelta numero 75. Sotto un cielo coperto ma in un clima mite la carovana parte dalla città di Irun, al confine con la Francia, per affrontare la prima e affatto banale frazione della corsa. Una tappa che stuzzica subito l’appetito dei big, a caccia della prima maglia roja, ma anche dei coraggiosi delle fughe e dei pretendenti alla classifica degli scalatori, dato che sono previsti ben quattro Gpm. Dopo la prevedibile bagarre iniziale se ne vanno in cinque: Jasha Sütterlin (Team Sunweb), Rémi Cavagna (Deceuninck-Quick Step), Quentin Jauregui (AG2R-La Mondiale), Tim Wellens (Lotto Soudal) e Jetse Bol (Burgos-BH). Dietro tira la Jumbo Visma di Primoz Roglic che ha il dorsale numero 1 e una voglia matta di impadronirsi subito della corsa.
Ecco perché il vantaggio dei cinque non supera mai i quattro minuti e mezzo. Si corre a tutta nella prima fase, poi arriva anche la pioggia a rendere più infida la corsa. Ne fa le spese Daniel Martinez, che finisce a terra con mezza Education First. Il colombiano rientra a fatica, mentre salutano già la compagnia Mathias Frank (AG2R) e Ilan van Wilder (Team Sunweb), costretti al ritiro. Davanti Jauregui si prende il Gpm di Puerto de Udana e si ripete sull’Alto de Kanpazar, indossando la prima maglia a pois virtuale. La Movistar contribuisce all’inseguimento e davanti saltano gli accordi, con i battistrada che si prodigano in azioni personali per allungare la loro avventura in avanscoperta. Il primo a mollare è Wellens, poi tocca a Cavagna. Ai -25 km il gruppo si mangia anche Jauregui e torna compatto per il gran finale.
Sull'Alto de Elgeta la corsa esplode. Senza Michael Woods, caduto in strettoia alle pendici della salita. Ma soprattutto condannando un Chris Froome che proprio non ne ha. Emblematico e malinconico vedere tirare il Team Ineos in testa al gruppo, con il britannico che si sfila su pendenze assolutamente non proibitive. Se qualcuno avesse dubbi su chi sia il capitano designato della squadra di Brailsford oggi avrà le idee più chiare. Il quattro volte re del Tour tiene duro fino al culmine della salita, ma fatica anche nella successiva discesa e si arrende quando la strada torna all'insù.
Il forcing di Amador e poi di Sosa sbriciola il gruppo su l'Alto de Arrate. E quando Martinez si stacca, pagando l'inseguimento precedente, davanti attacca uno spettacolare Sepp Kuss. Gli rispondono subito Carapaz e Mas, poi a ruota Daniel Martin, Roglic e un ottimo Hugh Carthy. Rientrano infine anche Chaves e Grossschartner, mentre tutti gli altri sono già tagliati fuori. Kuss passa per primo al Gpm, poi Carthy ci prova nel falsopiano. Ma all'ultimo chilometro Roglic apre il gas e saluta la compagnia. Si viaggia a velocità folli, nessuno può andarlo a prendere. Lo sloveno mostra subito i muscoli e vince la sua ottava tappa di un Grande Giro, la seconda alla Vuelta. E a proposito di gerarchie da definire, Dumoulin paga già 50 secondi dal compagno di squadra...
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