Vuelta 2020 - Tempo (quasi) da record di Roglic. Ecco perché può essere contento
Aggiornato 04/11/2020 alle 12:11 GMT+1
VUELTA - A domanda specifica ha risposto: "Ho rifilato solo 39'' a Carapaz in classifica? Meglio 39'' in avanti che 39'' indietro". Così parlò Roglic al termine della crono a chi gli chiedeva se avesse guadagnato troppo poco, ma la prestazione dello sloveno è superlativa se contiamo il tempo della salita. La sua crono è stata in crescendo, quella degli avversari in calando. Chi sta meglio?
Anche la cronometro della Vuelta è andata in archivio, con il successo di Primoz Roglic che si è ripreso la maglia roja. Lo sloveno ha rifilato 1 solo piccolo secondo al sorprendente Will Barta (classe '96) che è un nome da appuntare per il futuro. Tutto secondo i pronostici? Sì o quasi. È vero che Roglic era il grande favorito per questa crono, e la sua prestazione è stata sicuramente in linea con le aspettative, anche se c'è da registrare i buoni tempi di Hugh Carthy e Richard Carapaz. Allora: sono andati forte Carthy e Carapaz o è andato piano Roglic?
Lo sloveno ha impiegato 46'39'' per completare i 33,7 km della cronometro, una crono quasi totalmente pianeggiante fino al km 31,9, quando è partito il Muro del Mirador de Ézaro. 1,8 km al 14,5% di pendenza media, con picco - per alcuni metri - al 30%. In termini assoluti, è il Muro con il picco più alto al mondo. Giusto per fare un paragone: Keutenberg al 22% (Amstel Gold Race), Mur de Huy al 25% (Freccia Vallone) o ancora Plan de Corones (24%), Angliru (23,5%), Zoncolan (22%) e il Montelupone (21%) che si affronta alla Tirreno-Adriatico. Solo lo Scanuppia vanta pendenze maggiori (7,5 km alla pendenza media del 17,6% e massima al 45%), ma la salita del Trentino non ha mai ospitato corse agonistiche in quanto la strada non lo permette.
Altro che Le Planches des Belles Filles, dove i sogni di Roglic di vincere il Tour si sono spezzati sulla mirabolante crono di Pogacar. In sostanza, anche se più corta ma più ripida, era una crono che ricalcava quella penultima tappa della Grande Boucle, ecco perché il tempo di Roglic è da considerarsi superlativo. Lo sloveno si è gestito, preferendo non spendere troppo, soprattutto nel primo tratto dove paradossalmente è andato lento. Dalla seconda parte della crono in poi ha volato, trovando poi un tempone sulla salita finale.
- I tempi di Roglic e degli avversari sulla salita
Tempo | Corridore |
7'20'' | Primoz Roglic |
7'23'' | David de la Cruz |
7'23'' | Enric Mas |
7'29'' | Hugh Carthy |
7'47'' | Richard Carapaz |
A quel punto si sono dovuti inchinare tutti, compresi Carapaz e Hugh Carthy. L'ecuadoriano ha perso 49'' e Hugh Carthy 25''. Guardando, però, cosa Roglic è riuscito a "portare a casa", è ben poca cosa rispetto al minuto e 30 che ci immaginavamo potesse rifilare al corridore della Ineos Grenadiers. Vero, assolutamente. Ma c'è da analizzare propri i segmenti della cronometro. +4'' dopo 12 km, +19'' dopo 24 km, +49'' dopo 33,7 km. La prestazione di Roglic è stata in crescendo, con lo sloveno che ha sviluppato maggior potenza proprio sulla salita finale (7,1 w/Kg il rapporto peso/potenza). Carapaz e Hugh Carthy, invece, sono andati calando, ritrovandosi per più tempo in red zone negli ultimi 1,8 km. Anche se il distacco è stato 'solo' di secondi, non è detto che questa cronometro non possa farsi sentire nelle gambe nei prossimi giorni e proprio a discapito di quelli che oggi hanno detto “ce la siamo cavata contro Roglic”.
Detto questo, i tempi da record sul Mirador de Ézaro sono quelli del 2012, quando questa salita venne affrontata per la prima volta alla Vuelta. Il record assoluto resta quindi quello di Joaquim Rodríguez che completò quei 1800 metri in 6'46'', dando 8'' più abbuoni ad Alberto Contador (6'54'').
- I tempi di scalata del 2012
Tempo | Corridore |
6'46'' | Joaquim Rodríguez |
6'54'' | Alberto Contador |
6'59'' | Alejandro Valverde |
7'06'' | Robert Gesink |
7'09'' | Chris Froome |
7'09'' | Daniel Moreno |
Poi Valverde, Gesink, Froome e Dani Moreno che aveva lanciato proprio il primo attacco di Rodríguez che fu inseguito solo da Contador.
Se dovessimo confrontare il 7'20'' di Roglic non c'è partita, ma ricordiamo che il tempo dello sloveno è arrivato dopo uno sforzo a cronometro di 31,9 km di quasi 40 minuti, solo senza poter sfruttare la scia di nessuno, e con il cambio bici operato ai piedi di salita. Con il ritmo ancora da trovare... Tutto sommato, analizzando questi dati, forse chi può essere contento quest'oggi è proprio Primoz Roglic.
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Scaricala
Scannerizzala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità