Ciclismo, Vuelta di Spagna 2021 - Roglic stacca Bernal e tutti i rivali: Bagioli 3°, vince Cort Nielsen

Non era una tappa decisiva, ma l'Alto de la Montaña de Cullera ci avrebbe dato sicuramente delle indicazioni in vista del tappone di Balcón de Alicante che sì mischierà, in maniera importante, le carte in classifica. E queste risposte sono arrivate, con Roglic che resta l'uomo da battere, con lo sloveno che guadagna altri secondi ai rivali anche grazie agli abbuoni. Ma ci restituisce anche una coppia della Movistar molto competitiva, con Enric Mas e Miguel Ángel López pronti a sfidare lo sloveno sulle lunghe salite. Meno pimpante Egan Bernal che, evidentemente, deve ancora carburare in questa Vuelta, con il colombiano che scivola a 41'' da Roglic (che intanto ha ripreso la maglia). Restano in top 10 i nostri due italiani, anche se sia Ciccone che Aru non sono arrivati proprio con i migliori in cima, pagando poco più di 20''. Il migliore degli azzurri, infatti, è un bravissimo Andrea Bagioli che su queste salite dà sempre il meglio di sé, sfidano ancora una volta Roglic (lo aveva fatto anche a Suances l'anno scorso). Ma a vincere è Cort Nielsen che porta a casa la fuga e riesce ad anticipare lo sloveno all'ultimo respiro: per il danese è la quarta vittoria in carriera alla Vuelta.

Classifica generale | Percorso completo | Risultati e highlights | Ritiri e squalificati |

Ci mette tanto la fuga a comporsi, con diversi attacchi tutti neutralizzati dal gruppo. Solo a 108 km dal traguardo, si sgancia il quintetto composto da Gibbons (UAE Emirates), Bou (Euskaltel Euskadi), Cort Nielsen (Education Nippo), Lindeman (Qhubeka NextHash) e Bol (Burgos). I 5 di testa prendono anche 7 minuti di vantaggio sul gruppo, guidato dalla Trek Segafredo di Ciccone e della maglia roja Elissonde. Anzi, alla Trek non interessa nulla di questa fuga e spera che arrivi al traguardo per conservare la maglia. A questo punto si mette a tirare la BikeExchange di Michael Matthews, uno dei favoriti di giornata. In 20 km il margine dei battistrada scende da 7 a 3 minuti.

Occhio alle cadute che costringe proprio la BikeExchange a fermarsi e, soprattutto, ai ventagli che mettono in difficoltà Giulio Ciccone e Kenny Elissonde. I corridori della Trek Segafredo, infatti, si staccano, ma riescono a rientrare in gruppo in un secondo momento (nonostante tanta fatica). In prossimità dei -10 si stacca anche Hugh Carthy, ma anche il britannico in qualche modo riesce a rientrare. In qualche modo, perché poi prenderà più di 4 minuti al traguardo...

Comincia l'ultima salita e i fuggitivi hanno ormai solo 21'' di vantaggio sul gruppo che sta arrivando sulla spinta degli Ineos e della Deceuninck di Bagioli. Cort Nielsen e Lindeman provano comunque a rimanere davanti, mentre dietro c'è una prima fiammata di Roglic e Bernal, con Landa e Ciccone che si staccano. Roglic però non vuole strafare e aspetta, favorendo il ritorno dei Movistar e la partenza secca di Matthews. Resta davanti Cort Nielsen, ma sembra che abbia i secondi contati perché ripartono Enric Mas e Vlasov. Su queste salite, però, è davvero dura battere Roglic che accelera ai 500 metri portandosi dietro solo Bagioli. Lo sloveno potrebbe battere anche Cort Nielsen, ma non fa la volata quasi “lasciando” la vittoria al danese che però se l'è meritata tutta considerando i 108 km di fuga. Roglic con lo stesso tempo, subito dietro Bagioli, poi Vlasov e Enric Mas. Perde 8'' Bernal, 25'' Ciccone, 27'' Aru.

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