Vuelta - Roglic vince sull'Alto de Moncalvillo e strappa la maglia rossa a O'Connor! Secondo Gaudu, terzo Skjelmose

Dopo un paio di settimane, Primoz Roglic completa l'inseguimento. Lo sloveno trionfa in solitaria sull'Alto de Moncalvillo, come nel 2020, e strappa la maglia rossa a Ben O'Connor, che dopo la fuga vincente della sesta tappa vantava quasi cinque minuti di marginein classifica generale sul corridore della Red-Bull BORA. La squadra tedesca domina l'ascesa che chiude la 19ª frazione di questa Vuelta di Spagna, lanciando il suo capitano dopo un prezioso lavoro di gruppo e al quale nessuno dei rivali sa replicare. Ci prova Enric Mas, che però nel finale va in sofferenza e si deve accontentare del quarto posto, superato sulle ultime rampe da David Gaudu e Mattias Skjelmose. Poco brillante Richard Carapaz (nono), mentre O'Connor chiude 12° a quasi due minuti dal vincitore. L'ex leader salva il secondo posto in classifica, ma Mas ormai lo bracca e sabato c'è il tappone del Picòn Blanco.

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La Vuelta di Spagna 2024 entra nel suo gran finale con una tappa di 173,5 chilometri tra Logroño e Alto de Moncalvillo, segnata dall'ottavo traguardo in salita di questa edizione. Dopo qualche problema tecnico a causa di alcuni lavori in corso, si parte ad alta velocità e la fuga fatica a evadere. Ci riescono, dopo circa 30 chilometri, questi cinque uomini: Isaac Del Toro (UAE), Edward Planckaert (Alpecin), Fran Miholjevic (Bahrain), Vito Braet e Simone Petilli (Intermarchè). Primoz Roglic piazza i suoi uomini a guidare l'inseguimento, con la Movistar di Mas e la EF di Carapaz a coadiuvare. Il gruppo scivola a poco più di quattro minuti dai battistrada, mentre Jay Vine è protagonista di una caduta che gli provoca abrasioni alle braccia e alla coscia.

Il gruppo comincia a rosicchiare secondi pur senza strafare e la corsa approccia il Puerto de Pradilla (3ª categoria di 5,2 km al 4,8%). Miholjevic scollina per primo senza bisogno di strafare, il plotone transita a 2'45''. La situazione si movimenta nella successiva discesa, quando l'alta velocità e un pizzico di vento spezzano il gruppo. Tra i ritardatari ci sono anche Mikel Landa, Mattias Skjelmose e Sepp Kuss, ma nel giro di una decina di chilometri tutti tornano nei ranghi. Braet è il primo dei battistrada a rialzarsi, davanti restano in 4 a 50 chilometri dal traguardo.

Planckaert allunga e si prende il traguardo volante di Ventosa, quando il destino della fuga è ormai segnato. L'ultimo ad arrendersi è Miholjevic, ripreso quando mancano 9 chilometri al traguardo e la corsa comincia la salita conclusiva all'Alto de Moncalvillo (1ª categoria di 8,6 km all'8,9%). La BORA continua la sua marcia senza tentennamento e sbriciola il gruppo. Prima è Roger Adrià a fare selezione, poi si scatena Dani Martinez. Il forcing del colombiano è devastante, Lipowitz fa il buco per i compagni di squadra e se ne vanno in tre: Dani Martinez, Aleksandr Vlasov e ovviamente Primoz Roglic. Una prova di forza notevole.

Martinez termina il suo compito, lasciando brevemente l'incombenza a Vlasov. Poi, ai -5, Roglic si mette in proprio e comincia la sua ascesa solitaria. Dietro nessuno risponde. Mentre lo sloveno guadagna subito una ventina di secondi, dietro ci sono dei timidi attacchi. Il più deciso è quello di Enric Mas, che per un paio di chilometri sale allo stesso ritmo di Roglic. Ben O'Connor prova a tenere botta, aiutato dal fido Valentin Paret-Peintre. Richard Carapaz, invece, non ha il cambio di ritmo per fare la differenza. Roglic incrementa nel finale, quando la salita si fa tosta. Lo sloveno spinge fino in fondo e mette a segno la sua vittoria numero 15 alla Vuelta di Spagna. Mas cede negli ultimi metri e viene passato da Gaudu e Skjelmose. Gli altri arrivano alla spicciolata. E se Roglic sembra aver messo una seria ipoteca sul suo quarto trionfo, resta apertissima la sfida per tutte le altre posizioni della top 10.

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