Urko Berrade regala un altro sogno alla Kern Pharma! Landa in crisi nera, Cattaneo ne paga le conseguenze

VUELTA DI SPAGNA - Prima delle tappe dell'Alto de Moncalvillo e del Picón Blanco, c'è spazio per un'altra festa targata Kern Pharma. A Maeztu, al parco naturale di Izki, vince Urko Berrade. O'Connor trema ma si tiene la rossa, precipita invece Mikel Landa sotto i colpi di Carapaz: all'arrivo ha un ritardo di 3'20". La maglia a pois passa a Soler.

Berrade scappa al momento giusto: rivivi il suo assolo a Maeztu

Video credit: Eurosport

A Maeztu, al parco naturale di Izki, la Kern Pharma mette a segno un altro colpo. Dopo i due successi di Pablo Castrillo, è la volta di Urko Berrade. Il team Professional spagnolo approfitta di una tappa caotica, e di scarso interesse per i big, per agire sempre in testa, poi scopre le carte al momento giusto con l'accelerata decisiva a -5,5, che lascia sul posto Kruijswijk e viene supportata dalla difesa a distanza di Miquel e Castrillo. Tra gli uomini di classifica, è una giornata più movimentata del previsto. Carapaz, infatti, decide di porre fine alla calma piatta sulla salita di Puerto Herrera. O'Connor trema ma si tiene la rossa, precipita invece Mikel Landa: all'arrivo ha un ritardo di 3'20". Della giornata no di Landa, purtroppo, ne paga le conseguenze anche Mattia Cattaneo, che era nel gruppetto di testa a 13,8 km, quando è stato fermato dall'ammiraglia per attendere il capitano.

L'ordine di arrivo

CorridoreTempo
1. Urko Berrade4h00'52"
2. Mauro Schmid+4"
3. Max Poolest
4. Aleksandr Vlasovst
5. Oier Lazkanost
6. Ion Izagirrest
7. Mathias Vacekst
8. Pablo Castrillost
9. Pau Miquelst
10. Steven Kruijswijk +1'02"

Fuggono in 42, Euskatel-Euskadi impreparati

La diciottesima tappa scatta alle 13:20 da Vitoria-Gasteiz ma fatica ad ingranare. Dopo oltre 40 km, infatti, il gruppo è ancora compatto: nessuno dei confusionari tentativi di fuga va a buon fine. Poi, il grande colpo di scena. Ai -135 scappano 20-25 corridori, che diventeranno presto 42. La maglia rossa e gli altri big accettano di lasciarli andar via. Chi, invece, mastica amaro è l'Euskatel-Euskadi che ci teneva a fare bella figura nei Paesi Baschi e si ritrova fuori dalla festa. Gli arancioni pedalano a tutta e sulla salita di Alto de Rivas de Tereso riportano il gruppo maglia rossa a poco più di un minuto dalla testa della corsa poi peccano di impazienza. Forzano il passo e decidono di arrangiarsi con Martin e Bizkarra, i quali però falliscono malamente nel tentativo di catturare i 42 battistrada.

Kung martella in discesa, Cattaneo fa la differenza in salita

In cima ad Alto de Rivas de Tereso Soler fa suoi 5 punti d'oro per la maglia a pois. Ma come inizia la discesa, il protagonista assoluto è Kung. Lo svizzero si tuffa giù con passo indemoniato, lo seguono solo Vacek e Schmid, tutti gli altri (Narvaez compreso) rimbalzano a 40", mentre il gruppo dei big non recupera mai terreno e in certi momenti si ritrova persino a 10'. Il trio di testa però viene riassorbito nei primi metri della salita di Puerto Herrera. E' Cattaneo a ricucire il gap e a ridisegnare la corsa. A -47 con l'azzurro ci sono Vlasov, Schmid, Kung, Vacek, Ion Izagirre, Kruijswijk, Soler, Lazkano, Castrillo, Poole, Berrade e Miquel. Soler, intanto, sfreccia al GPM e con altri 10 punti sorpassa Vine in classifica scalatori e a fine giornata indossa la maglia a pois.

Carapaz crea il panico

Sulla stessa pendenza (Puerto Herrera) si presentano con calma anche gli uomini di classifica. Sono tutti rilassati, tranne uno: Richard Carapaz. L'ecuadoregno della EF rompe gli indugi con un'azione dirompente, poi non sazio rilancia pure. Mas e Roglic gli rimangono sempre incollati; Skjelmose e Rodriguez salgono del loro passo e lo riprendono subito; Landa e Kuss scompaiono. E O'Connor? La maglia roja va in affanno sul secondo attacco di Carapaz, e perde contatto, ma l'allarme rientra in pochi km, con l'aiuto di Lafay e Paret-Peintre e del percorso (che spiana).

La crisi di Landa e una pessima Soudal

Il finale è facile da intuire. La tappa andrà per forza ad uno dei 13 fuggitivi, e la classifica cambierà di poco. La situazione di Landa interessa però a tutti i team rivali. La INEOS richiama Narvaez (uno dei favoriti per la tappa 18) in aiuto di Carlos Rodriguez, che vuole guadagnare su Landa. In senso opposto, i Soudal corrono ai ripari. Prima inviando Pedersen da Landa, poi facendo lo stesso con Vansevenant ed infine - fuori tempo massimo - sacrificando pure Cattaneo, che a 14 km dal traguardo, subisce un'ingiustizia. L'azzurro, che si era guadagnato con il massimo sforzo un posto nel gruppo di testa, si ritrova costretto ad attendere per oltre 10' l'arrivo del capitano per poi salvare il salvabile, cioè nulla. Landa perderà 5 posizioni, con più di 3 minuti di ritardo su tutti i rivali.
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Incredibile! Cattaneo in fuga, fermato dall'ammiraglia a -13 per aiutare Landa

Video credit: Eurosport

La firma inedita di Berrade

Ma torniamo ai fuggitivi. A 10 km dall'arrivo sono in 12 (avendo perso Cattaneo). Li attende una discesa, poi una breve salita ed infine un'altra discesa. Kung si gioca le ultime cartucce nella prima discesa ma non va a segno. Il gruppetto si ricompatta e scatta Kruijswijk. Reagisce solo Berrade, che a -5,7 accelera in faccia al corridore della Visma. Alle sue spalle c'è disorganizzazione, Castrillo e Miquel non collaborano con i rivali, e così a Maeztu Berrade colleziona il primo successo personale tra i professionisti. 2° Schmid, l'unico che forse avrebbe avuto le possibilità di vincere ma si è mosso male.

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PiazzamentoPremi
150.000
57.985
30.000
15.000
12.500
9.000
9.000
6.000
6.000
dal 10° al 20°3.800

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"Una bella bevuta in compagnia": Kuss, Roglic e Vingegaard continuano la festa col prosecco

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