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Bettini su Copenaghen

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Aggiornato 13/09/2011 alle 13:30 GMT+2

Il CT azzurro ha visionato il tracciato del prossimo Mondiale. "È un circuito da alte velocità e da specialisti puri dove sarà necessario spingere molto", ha detto Paolo Bettini

2010 Mondiali Italia Bettini

Credit Foto Eurosport

Dopo la ricognizione sul percorso iridato di Copenaghen delle prove in linea, che nel 2011 sarà palcoscenico dei Campionati del Mondo assegnando i titoli nelle categorie Junior, Uomini Under 23, Donne Elite e Professionisti, i CT azzurri hanno concluso oggi la loro ricognizione sul circuito che ospiterà le prove contro il tempo.
Partenza ed arrivo di tutte le gare a cronometro dal cuore di Copenaghen, davanti al Municipio della capitale danese. La distanza del circuito varia a seconda della categoria. Queste le impressioni di Paolo Bettini, commissario tecnico professionisti: "È un percorso lineare a parte gli ultimi due chilometri prima dell'arrivo che risultano un pò più tecnici e un pò più articolati. La gara dei professionisti si differenzia dalle altre perchè si protrae come lunghezza su strade lineari senza la presenza di curve particolarmente pericolose. È un circuito da alte velocità e da specialisti puri dove sarà necessario spingere molto".
"Un percorso cittadino abbastanza semplice che richiede la presenza di cronoman puri anche se l'ultimo tratto necessità molta abilità", dice il CT del settore strada-pista delle Nazionali maschili junior-U23, Andrea Collinelli. A cui si aggiunge l'analisi del CT Marino Amadori, Squadra Nazionale U23: "Circuito veloce e che quindi svilupperà medie elevate. Un pò più pericoloso l'ultimo tratto anche per la presenza del pavè. Penso a Gianluca Leonardi e Matteo Mannini che hanno fatto esperienza agli europei e ai mondiali di quest'anno e che qui potrebbero fare bene. Dovremo successivamente valutare, dopo una programmazione in avvicinamento dell'appuntamento, la condizione".
Il CT Rino De Candido, Squadra Nazionale Junior uomini, esprime una ulteriore conferma: "Curve e contro curve caratterizzano l'ultimo tratto un pò più rischioso. Da atleti che nonostante la categoria, possono esprimere le loro capacità necessarie per interpretare al meglio un circuito che richiede padronanza e attitudine".
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