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Ciclocross, Coppa del Mondo, Val di Sole - Le 5 corse più belle (e più dure) sulla neve e sul ghiaccio

Luca Stamerra

Pubblicato 12/12/2021 alle 10:06 GMT+1

CICLOCROSS - Tutto pronto per la tappa di Val di Sole, una giornata che farà la storia di questo sport. Questo è un test event ufficiale per mettere alla prova tutta l'organizzazione UCI e dimostrare al CIO che anche il Cross può entrare a far parte del programma olimpico... Invernale. Comunque non è la prima volta che si correrà sulla neve. Ce ne sono tante da raccontare su neve e ghiaccio...

Com'è dura sulla neve: guarda la ricognizione di Marianne Vos

Pronti, partenza e... Attenzione a non scivolare! Il grande giorno è arrivato. Domenica 12 dicembre è la data del Test Event della tappa di Val di Sole di Coppa del Mondo. Per fortuna la neve è arrivata ma, anche non ci fosse stata, sarebbe stata sparata con i cannoni perché questa è la 'tappa della neve'. Ma perché? Molto semplice: anche il ciclocross vuole entrare a far parte del programma olimpico ma - essendo una disciplina che si svolge in inverno - dovrebbe far parte del programma olimpico invernale. C'è però un però: il CIO è stato molto chiaro su questo aspetto. Si intendono sport 'invernali' quegli sport che si praticano sul ghiaccio e sulla neve e... Ecco fatto con una bella tappa sulla neve durante la Coppa del Mondo. Ilenia Lazzaro ci ha spiegato il perché il cross sia un sport che ha tutto il diritto ad entrare alle Olimpiadi invernali ma, ricordiamolo, non è la primissima volta che i crossisti devono fare i conti anche con la neve durante una giornata di gara. Anzi, di esempi ce ne sono tanti da snocciolare e proviamo a ricordare 5 tappe memorabili tra tutte le competizioni.

Tabor 2010: a casa di Stybar

Nel 2010 il Mondiale si svolse in Repubblica Ceca e ad attendere i crossisti c'era una bella neve caduta al mattino. Poi anche freddo e vento a rendere ancor più ostica quella giornata. Alcuni tratti erano davvero duri da affrontare, soprattutto la parte delle tavole che è sempre un punto dolente per alcuni corridori anche in 'condizioni normali'. Emblematico il passaggio sulle tavole proprio di quella tappa, dove Stybar riuscì ad allungare rispetto ai diretti inseguitori, nello specifico la coppia di belgi Sven Nys - Kevin Pauwels (la foto di copertina), con quest'ultimo che finì a terra rischiando di farsi davvero male. Pauwels, per esempio, non riuscì più a ritrovare il ritmo perduto, concludendo la propria prova al 25° posto a più di 3 minuti di ritardo. Stybar si involò invece in solitaria al traguardo, conquistando la prima delle sue tre maglie iridate.
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Stybar durante il passaggio sulle tavole ai Mondiali di Tabor 2010 - Imago pub only in ITAxGERxSUIxAUT

Credit Foto Imago

Louisville 2013: l'ultimo Mondiale di Sven Nys e la prima vittoria di VDP

Sulla neve possiamo ricordare anche il Mondiale del 2013, a Louisville, negli Stati Uniti d'America. Il primo Mondiale di sempre al di fuori dell'Europa. Coincise anche con l'ultima vittoria iridata in carriera di Sven Nys che vestì la maglia di campione del mondo per la seconda e ultima volta. In quell'occasione ebbe la meglio di connazionale Klaas Vantornout e di un giovane Lars van der Haar (il campione europeo di quest'anno). In quel caso la neve non colpì tutto il tracciato, ma solo alcune parti. Ma in quei tratti si rischiava sempre di rovinare un'intera gara e buttare alle ortiche tutto. Soprattutto su quei gradoni interminabili, che facevano paura solo a vederli. Tra le donne vinse un'immensa Marianne Vos, tra gli U23 Mike Teunissen, ma tra gli juniores ci fu una vittoria molto particolare. Quella di Mathieu van der Poel che da lì a poco avrebbe spadroneggiato anche tra gli élite.
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Mathieu van der Poel sui gradoni a piedi durante la prova del Mondiale 2013 juniores

Credit Foto Getty Images

Pontoni in solitaria nel 1997 a Monaco, tra neve e ghiaccio

Se facciamo un passo indietro, possiamo citare anche il Mondiale del 1997 a Monaco di Baviera. Mondiale tanto caro a noi italiani, perché fu l'ultimo a colorarsi di azzurro. E che giornata quella, con Daniele Pontoni primo in solitaria, ma con la presenza anche di Luca Bramati che si piazzò al terzo posto (avete capito bene: due italiani sul podio ai Mondiali del '97). Giornata bella per il risultato, ma non per le condizioni meteorologiche. Si è partiti con la neve del giorno prima, ma non c'è stato il risvolto del sole che ha asciugato tutto, come capita a volte. La neve è diventata ghiaccio ed è stato un inferno ad arrivare al traguardo. Pontoni, oggi ct della Nazionale italiana, si ricorda bene di quella giornata poiché è stata davvero dura mantenere il controllo della sua bici con un grip totalmente assente.

Nalles 2020: Francesca Baroni portata via in braccio perché sfinita

Ma diamo anche uno sguardo all'Italia e a tempi più recenti. Non è una gara della valenza di un Mondiale o di una Coppa del Mondo, ma le immagini del 1° Trofeo CX Nalles-Campionato Alto Adige/Südtirol hanno fatto il giro del mondo sui siti e social specializzati del settore. Soprattutto per ciò che accaduto dopo quella gara. In ambito maschile ha vinto Gioele Bertolini nella sfida con Nadir Colledani (Jakob Dorigoni si è ritirato per il troppo freddo), mentre nel femminile l'ha spuntata la campionessa nazionale italiana U23 Francesca Baroni nel braccio di ferro con Rebecca Gariboldi. Vittoria quasi 'facile' per la Baroni vedendo quello che è successo ma, tra neve, ghiaccio e freddo, è arriva sfinita al traguardo. Tanto che hanno dovuto portarla in braccio al palco delle premiazioni perché lei non riusciva più a stare in piedi...
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Francesca Baroni, campionessa italiana Under 23, portata in braccio alla premiazione - foto credit @Alessandro Billiani

Credit Foto From Official Website

E... Ilenia Lazzaro ad Asiago 2010 (a quota 1000 metri)

E proprio la nostra Ilenia Lazzaro è stata protagonista di un'intensa ed emozionante vittoria sulla neve. Ma che tempaccio, a quota 1000 metri ad Asiago nel 2010, per il Trofeo Triveneto, nel percorso del Parco Millepini. Ha nevicato tutto il giorno ininterrottamente. Da fuori poteva sembrare un paesaggio magico, ma da dentro è stata sicuramente una battaglia interminabile. Ilenia Lazzaro vinse nella categoria donne élite, all'epoca con la maglia dell'Arcobaleno Carraro Team. Ma quel giorno portarono a casa la vittoria altri due corridori che conosciamo bene. Negli “allievi secondo anno” trovò la vittoria Nadir Colledani, che oggi conosciamo più per la sua carriera da mountainbiker, tanto da aver anche rappresentato l'Italia alle ultime Olimpiadi di Tokyo. Sempre in quella gara di Asiago ci fu la vittoria di Rachele Barbieri tra le esordienti. Aveva 13 anni all'epoca, col tempo si è poi specializzata invece nel ciclismo su pista, fino alla vittoria del titolo mondiale nello Scratch nel 2017. Ma entrambi sono passati da quella tormenta...
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Lazzaro a Vermiglio: ci mostra la parte più dura del percorso

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