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Warren Sapp, ex stella NFL, donerà il cervello alla scienza dopo la morte

Stefano Dolci

Pubblicato 22/06/2017 alle 08:57 GMT+2

Warren Sapp, defensive tackle ritiratosi nel 2008 e nella Hall of Fame dal 2013, ha ammesso di soffrire di vuoti di memoria ed è convinto che i colpi ricevuti durante la carriera potrebbero essere la causa dei suoi problemi: "Tanti campioni non ammettono i problemi di memoria, si trovano sempre delle scuse. A volte a me capita persino come tornare a casa".

2017, Warren Sapp, NFL, Getty Images

Credit Foto Getty Images

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Warren Sapp per 13 anni è stato uno dei defensive tackle più forti e insuperabili della NFL. Sette volte convocato nel Pro Bowl, ha vinto un Super Bowl con i Tampa Bay Bucaneers nel 2002 e quattro anni fa è stato introdotto nella Hall of Fame. Ritiratosi nove stagioni fa, Sapp oggi ha 44 anni ed ammette di avere sovente vuoti di memoria e di dover ricorrere a dei continui promemoria sul proprio cellulare per ricordare le cose da fare nell’arco della giornata, cose spesso banali o di routine come a che ora andare a prendere i bambini a scuola oppure quale percorso fare per tornare a casa.
Secondo Sapp tutte queste difficoltà dipendono dalle tante concussioni e colpi alla testa subito nell’arco della sua lunga carriera e per questo, in una lettera pubblicata sul sito theplayerstribune.com, ha annunciato la volontà, quando morirà, di donare il proprio cervello alla scienza perchè vengano studiate le possibili lesioni cerebrali che possono accusare i giocatori di football americano. L’ex stella di Tampa Bay e Oakland da tempo si è messo in contatto con la "Concussion Legacy Foundation" ed è convinto che il football sia la causa dei suoi problemi di memoria.
Per anni ho avuto la memoria di un elefante, non mi dimenticavo nulla. Ora, la prima cosa che faccio appena sveglio è controllare il cellulare e scorrere i vari promemoria delle cose che devo fare. Ci sono tanti campioni che non ammettono che a volte non ricordiamo come tornare a casa, o cosa ci ha preparato a cena nostra moglie o quando dobbiamo andare a prendere i figli a scuola. Si trovano sempre scuse come aver dormito male o aver bevuto troppo la notte prima ma non vogliamo riconoscere che il nostro cervello ha un problema e che è andato deteriorandosi sotto i nostri occhi.
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