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Alonso come Jim Clark, 'abbandona' la F1 per la 500 miglia: è l'anno del liberi tutti?

Paolo Viganò

Pubblicato 12/04/2017 alle 17:35 GMT+2

Cosa aspettarsi del due volte campione del mondo spagnolo nella leggendaria gara americana? Una scelta per nulla scontata che alimenterà l'interesse per l'evento del prossimo 28 maggio.

Fernando Alonso, McLaren, 2016 (LaPresse)

Credit Foto LaPresse

Da una Honda che non va ad una Honda che va forte: potrebbe essere questo il leit-motiv della clamorosa scelta di Fernando Alonso, che col 'permesso' della McLaren rinuncerà al Gp di Formula 1 a Montecarlo per correre la 500 Miglia di Indianapolis al volante di una Dallara motorizzata Honda, motorista di riferimento per le IndyCar insieme a Chevrolet. Ma la mossa indica anche la disaffezione montante dello spagnolo nei confronti di una categoria, la Formula 1, in cui ha finito per auto-marginalizzarsi al volante di una Mclaren-Honda disastrosa per il terzo anno consecutivo. Fernando ha già ammiccato in più di un'occasione alla 500 Miglia ed alla 24 Ore di Le Mans, ora ha fatto la mossa che potrebbe essere l'inizio della fine del suo rapporto con la Mclaren ma anche e soprattutto della sua carriera in Formula 1.

I precedenti

Non esistono infatti, in epoca recente, casi di piloti di Formula 1 cui la scuderia concedesse il permesso di affrontare una 500 Miglia. Se ne trovano nel passato, a cominciare da Jim Clark, quando c'era molta più elasticità in questo senso sia per i piloti che per i costruttori. Tra il 1950 e il 1960 la 500 Miglia fu addirittura inclusa nel calendario del Campionato di F1, con l'obiettivo di favorire l'integrazione dei due mondi. L'iniziativa ebbe tuttavia scarso successo, e i due mondi tornarono ad essere rigidamente separati. Una scelta del genere, dunque, implica una sorta di 'liberi tutti' del tutto inedita nella Formula 1 moderna, che lascia presagire un progressivo allontanamento di Alonso non solo dalla McLaren-Honda, ma anche dalla categoria regina. Sembra quasi una forma di giustificazione da parte del team, che suona come dire: "Non riusciamo a darti una macchina all'altezza del tuo talento, allora ti lasciamo libero di divertirti altrove". Poi l'anno prossimo si tirerà una riga e si capirà dove andranno a parare sia il team, visto che un ritiro della Honda non è più uno scenario inverosimile, sia il pilota.

Le mire di Alonso: c’è anche Le Mans

E del resto bastano le parole dello spagnolo per alimentare l'idea che Fernando si stia lasciando alle spalle la F1 per accarezzare imprese epiche e sogni di riscatto: "Sono immensamente felice di correre la 500 Miglia di Indianapolis con la McLaren, la Honda e la Andretti Autosport - ha detto -. E' una delle gare più famose nel calendario motoristico mondiale, paragonabile solo alla 24 Ore di Le Mans e il GP di Montecarlo. La mia ambizione è di vincere il Triple Crown (conquistare sia il GP di Montecarlo, sia la 500 Miglia di Indy, sia la 24 ore di Le Mans) che è stata conquistata solo da Graham Hill. È una sfida dura, ma affascinante, e sono pronto ad affrontarla. Non so ancora quando correrò a Le Mans, ma un giorno lo farò: ho solo 35 anni, il tempo non mi manca. Adesso dovrò familiarizzare con la nuova monoposto e inizierò dei test subito dopo il GP di Spagna, il 15 maggio: non ho mai guidato una vettura IndyCar, né ho mai girato su un ovale, ma sono fiducioso di poter imparare in fretta".

Cosa aspettarsi

Non è ancora completamente chiaro con quale macchina correrà Alonso a Indy. O meglio, è certo che guiderà una vettura spinta dal motore Honda 2.2 litri V6 turbo, con telaio Dallara, come tutte le monoposto IndyCar, e gestita dal team Andretti Autosport, ma si parla anche della possibilità che il team possa essere griffato McLaren. Certo, se da un lato l'idea può essere stimolante, dall'altra non nasconde rischi di brutte figure. Non solo per la imprevedibilità squisitamente tecnica della 500 Miglia, quanto perchè si tratta di una corsa totalmente differente da una gara di Formula 1, sia per modo di guidare che per preparazione atletica. Si tratta di lottare fianco a fianco per quasi tre ore con altri 32 rivali, 200 giri sull'ovale a pochi centimetri dai muri del celebre catino dell'Indiana, tenendo una velocità media di 270 km/h e una massima di oltre 350 km/h. Sono stati 5 i driver capaci di aggiudicarsi un Mondiale F1 e la 500 Miglia di Indianapolis - Jim Clark, Graham Hill, Mario Andretti, Emerson Fittipaldi e Jacques Villeneuve -, e anche recentemente si è assistito al successo di ex piloti di Formula 1 (Juan Pablo Montoya e Alexander Rossi), ma i cinque piloti più vincenti a Indy in assoluto sono tutti statunitensi, praticamente sconosciuti alle nostre latitudini.

I 5 campioni del mondo di F1 che hanno vinto anche la 500 Miglia:

PILOTAANNO IN CUI HA VINTO LA F1ANNO IN CUI HA VINTO LA 500 MIGLIA
Jim Clarck1963, 19651965
Graham Hill1962. 19681966
Mario Andretti19781969
Emerson Fittipaldi1972, 19741989, 1993
Jacques Villeneuve19971995
Dunque il prossimo 28 maggio, dopo diverse dacadi, vedremo un pilota di Formula 1 in attività impegnato nella 500 Miglia di Indianapolis. Detto dei rischi, ci sentiamo di augurare ad Alonso la miglior fortuna. Che sia una volta tanto una scelta giusta, visto che dal 2007 in poi - allorché lasciò proprio la Mclaren per le difficoltà di convivenza con Hamilton - di scelta non ne ha praticamente più azzeccata una.
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