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F1 - Caso Verstappen-Pèrez, la Red Bull fa chiarezza: "La responsabilità è del team, inaccettabili le minacce ricevute"

Iacopo Erba

Pubblicato 17/11/2022 alle 20:32 GMT+1

F1 - Il team iridato prova a far calmare le acque tra i due piloti in vista dell'ultimo appuntamento mondiale in quel di Abu Dhabi: il messicano si giocherà il secondo posto in classifica con Leclerc. Intanto, la scuderia austriaca si è scagliata con forza contro i messaggi inaccettabili ricevuti nelle ultime ore: "Gli abusi devono finire".

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Continua a tenere banco la situazione interna alla Red Bull alla vigilia dell'ultimo appuntamento stagionale del mondiale di Formula 1 ad Abu Dhabi. Il team austriaco, dopo la vittoria del titolo piloti con Max Verstappen e a seguito anche del dominio nel campionato costruttori, punta ancora a piazzare il secondo pilota Sergio Pèrez al secondo posto della classifica iridata nonostante il rifiuto da parte del campione del mondo olandese di cedere la sesta piazza al messicano nell'ultimo GP del Brasile. Proprio a riguardo da casa madre è arrivato nelle ultime ore un comunicato che ha fatto chiarezza definitivamente sull'accaduto: ad assumersi la piena responsabilità dei fatti è stato il team, reo di non aver avvertito Verstappen in tempo utile per convincerlo a scambiare le posizioni. Pèrez e Leclerc si trovano ora appaiati a quota 290 punti e Verstappen ha già confermato che a Yas Marina sarà disposto ad aiutare il compagno di scuderia. Di seguito il testo ufficiale integrale della Red Bull, concluso con un duro messaggio nei confronti degli svariati haters che tramite i social network si sono scagliati con toni del tutto inaccettabili sui protagonisti della vicenda:

Red Bull, il comunicato su Verstappen: "In Brasile errore del team. Inaccettabili le minacce"

"Sono stati commessi degli errori di squadra in Brasile. Non avevamo previsto la situazione verificatasi nel corso dell’ultimo giro e non abbiamo concordato una strategia per uno scenario del genere prima della gara. Purtroppo Max è stato informato soltanto all’ultimo giro di rinunciare alla posizione senza che tutte le informazioni necessarie fossero trasmesse. Questo ha messo Verstappen in una posizione di disagio: lui è sempre stato un uomo squadra aperto e leale, non ha avuto modo di reagire. Dopo la gara Max è stato onesto, consentendo a entrambi i piloti di risolvere eventuali problemi o dubbi in sospeso. Il team accetta il ragionamento di Verstappen, la conversazione è stata una questione personale e rimarrà privata, non verranno rilasciati ulteriori commenti in merito. Gli eventi che sono seguiti dal punto di vista dei social media sono del tutto inaccettabili. Il comportamento offensivo sul web nei confronti di Max, Checo, il team e le rispettive famiglie è scioccante e triste, e sfortunatamente è un qualcosa che noi sportivi dobbiamo affrontare con deprimente regolarità. Non c’è posto per questo genere di cose nelle corse o nella società nel suo insieme e dobbiamo fare qualcosa per migliorare. Alla fine stiamo parlando di sport, siamo qui per gareggiare. Abbiamo ricevuto minacce di morte, lettere di odio e commenti deplorevoli. Apprezziamo l’inclusione e desideriamo uno spazio sicuro in cui tutti possano lavorare e godersi il nostro sport. Gli abusi devono finire".
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