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F1, Cos'è il "porpoising"? Il fenomeno che preoccupa la Ferrari e Binotto: "Sottovalutato ma problema è risolvibile"

Stefano Fonsato

Pubblicato 25/02/2022 alle 17:03 GMT+1

F1 - Primi test 2022 a Barcellona e la parola che sta tenendo banco nel mondo della Formula 1 è "porpoising". Un termine che rimanda alle oscillazioni delle gomme sull'asfalto, quasi rimbalzanti e che preoccupa Mattia Binotto e la Ferrari, tornato a far discutere dagli Anni Ottanta. Ma come si genera e come si risolve? Proviamo a fare luce dando una spiegazione.

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Primi test 2022 a Barcellona e la parola che sta tenendo banco nel mondo della Formula 1 è "porpoising". Un termine che preoccupa Mattia Binotto e la Ferrari. Ma come si genera e come si risolve? Proviamo a fare luce dando una spiegazione a questo fenomeno che non è completamente nuovo ma potrebbe essere stato sottovalutato da svariate scuderie come puntualizzato da Mattia Binotto ai microfoni di Motorsport.
"Penso che la maggior parte di noi abbia almeno sottovalutato il problema e ora siamo in fase di apprendimento. La soluzione è teoricamente semplice, ottimizzando le prestazioni cercando di evitare il rimbalzo della monoposto. Ma all'atto pratico potrebbe risultare essere un esercizio meno facile di quanto si creda. Sono abbastanza sicuro che a un certo punto la squadra arriverà alla soluzione, ma non sappiamo ancora quanto tempo sarà necessario. E chi ci arriverà prima credo che potrà contare su un vantaggio non da poco all'inizio della stagione

Che cos'è il porpoising?

Si tratta di un termine nuovo nel mondo della F1? No, il fenomeno del "porpoising" si era già proposto negli anni Ottanta con le prime wing-car. Di che cosa si tratta esattamente? Si tratta del movimento oscillatorio che si nota in rettilineo, su cui tutte le scuderie stanno lavorando: a osservare il fenomeno legato alle nuove monoposto a effetto suolo, sembra quasi che le ruote "rimbalzino" a terra. Nella fattispecie, si tratta di una perdita improvvisa di carico aerodinamico che porta a effetti oscillatori e perdita di prestazioni.

Back to the future: si torna agli Anni Ottanta

Il fatto è che, sulla questione, è possibile lavorare solo "in pista", perché solo "facendo girare" la monoposto si riescono a raccogliere i dati necessari per risolvere il problema: la galleria del vento, infatti, non è sufficiente. Una questione che è possibile risolvere lavorando sullo stacco da terra della vettura, cambiando così l'incidenza degli elementi dell'ala anteriore più vicini al suolo. Una sorta di bilanciamento, insomma.

Una Ferrari gagliarda

In generale la Ferrari si è distinta nei primi due giorni di test con la stagione ormai prossima all'inizio. La monoposto mandata in pista dal Cavallino Rampante è parsa fin da subito decisamente performante, aggressiva e incisiva: i tanti giri completati senza problemi di affidabilità sul circuito del Montmelò, i notevoli riscontri cronometrici - sempre nelle posizioni di vetta della classifica dei tempi -, il buon passo e le recensioni positive dei piloti, sono elementi che fanno ben sperare. Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno iniziato a prendere fiducia al volante di una vettura realizzata seguendo i dettami imposti dal nuovo regolamento e che sembra poter ottenere buoni risultati dopo le ultime stagioni decisamente buie.
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