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Formula 1, Lewis Hamilton nominato cavaliere dopo il settimo trionfo? Scoglio residenza fiscale

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Pubblicato 22/11/2020 alle 13:23 GMT+1

FORMULA 1 - Per il "Sun" il pilota britannico, fresco di settimo titolo mondiale, diventerà Sir a gennaio. Lo scoglio? La residenza fiscale a Monaco, già al centro delle polemiche. In passato anche a Beckham fu negato un titolo nobiliare a causa del veto posto dall'agenzia delle entrate britannica.

Lewis Hamilton (Mercedes) - GP of Turkey 2020

Credit Foto Getty Images

Dopo aver vinto sette Mondiali e aver eguagliato il leggendario Michael Schumacher, diventando il signore assoluto della Formula 1, Lewis Hamilton, 35 anni, potrebbe conquistare anche il titolo di cavaliere. Nel prossimo mese di gennaio, la regina Elisabetta potrebbe concedergli l’onorificenza, in passato andata ad altri celebri piloti, Jackie Stewart e Jack Brabham, entrambi iridati per tre volte, nonché Jackie Stewart, il pilota che si è aggiudicato più Gran Premi senza mai riuscire a centrare il titolo. The Sun, che pubblica in esclusiva la notizia, specifica però che l’elevazione a baronetto è subordinata all’esame che il cerimoniale di Buckingham Palace farà dello stato fiscale e finanziario del candidato. Il patrimonio stimato del grande pilota britannico si aggira attorno ai 260 milioni di sterline, ma la sua residenza fiscale nel Principato di Monaco (dove è possibile pagare meno tasse) potrebbe rappresentare un ostacolo al conferimento del titolo.
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In passato, questioni fiscali negarono il titolo di cavaliere del Regno Unito a un’altra celebrità britannica del mondo dello sport: nel 2017 il calciatore David Beckham era a un passo dall’ambito riconoscimento quando l’agenzia fiscale, la Her Majesty’s Revenue and Customs, appose il proprio veto. Come riporta il Corriere della Sera, non è la prima volta che si sussurra di un possibile, imminente riconoscimento per il grande pilota. L’anno scorso, di questi tempi, era stato il quotidiano spagnolo Marca a dare per scontata la promozione a "Sir" di Lewis Hamilton. Secondo i tabloid britannici, a mandare all’aria la cerimonia di gala è stata proprio la questione della residenza fiscale, al centro di polemiche in passato. Hamilton ha ribadito a più riprese che si tratta di un falso problema e che continua a pagare una parte delle tasse nel Regno Unito, tanto da figurare come uno dei primi 5.000 contribuenti britannici: "Quello che la gente non sa - ha dichiarato in passato il pilota - è che io percepisco reddito in 19 Paesi diversi del mondo, e che in ciascuno di questi pago delle tasse".
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